Il comunitarismo (recensione)

Valentina Pazé fa un excursus di tutti gli autori che, in qualche modo, hanno trattato l’ argomento "comunitarismo".

Partendo dall'etimologia e considerando tutta la storia del pensiero, rimanda alle due concezioni di comunità: quella a base affettiva, ossia la comunità amicale, quella a base tradizionale, ossia la comunità etica.

Tracce di comunitarismo si trovano in correnti diverse e spesso opposte.

Le troviamo in pensatori decisamente conservatori, in quelli romantici, come in quelli socialisti, comunisti, fino ad arrivare ad autori rifacentesi al carattere religioso, quindi di stampo ebraico e cristiano. Il comunitarismo contemporaneo si presenta, secondo vari livelli, come opposizione al liberalismo e al capitalismo.

Bisogna dire, però, che spesso aspetti di una certa visione di comunitarismo vanno a mischiarsi con quelli di un'altra, cosicché ci si trova davanti a posizioni "ibride".

Si può considerare il comunitarismo una reazione all'eccessivo individualismo, alla nuova condizione del singolo, il quale si trova a vivere senza quei legami tradizionali in cui era stretto prima dell'industrializzazione. Essa infatti è accusata di aver fatto perdere gradualmente all'uomo il suo carattere "sociale", ossia il suo bisogno di relazioni. Sono andati dunque persi anche determinati valori: l'essere umano non vive insieme agli altri ma contemporaneamente agli altri, vive per realizzare i suoi fini da solo e senza costruire un qualcosa con gli altri. Perdita quindi dell'importanza della comunità, comunque sia intesa.

L'autrice non prende posizione riguardo alla tematica trattata ma si limita ad esporre schematicamente le varie teorie dei diversi autori. Il libro dà le linee-guida del pensiero comunitarista, quindi leggerlo può essere utile per farsi un'idea.