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La Palestina torna al centro dell'agenda politica (comunicato stampa)

di Il Forum Palestina - 20/11/2006

Fonte: forumpalestina.org

 

 

COMUNICATO STAMPA

 

Migliaia di persone sono arrivate da tutta Italia - a proprie spese e con una dimostrazione di autorganizzazione impressionante -  per dare vita a Roma ad una manifestazione che ha posto all'agenda della politica estera italiana questioni dalle quali sarà difficile sottrarsi ancora.

La revoca dell'accordo di cooperazione militare tra Italia e Israele e la revoca del vergognoso embargo contro i palestinesi, insieme alla rivendicazione della libertà e dell'autodeterminazione del popolo palestinese, sono stati al centro della piattaforma,degli interventi, degli slogan e delle decine di interviste rilasciate nella manifestazione di Roma.

La concomitanza con la manifestazione della Tavola della Pace e dell'apparato di governo a Milano, ha prodotto un effetto moltiplicatore alla partecipazione e alla chiarezza sui contenuti che era ben visibile nel grande corteo che ha sfilato per le strade di Roma.

La spinta alla promozione e alla partecipazione era stata assai forte nelle ultime due settimane, soprattutto davanti alla consapevolezza che l'interruzione della cooperazione tra l'Italia e l'apparato militare israeliano può e deve essere il parametro su cui nei prossimi mesi si misurerà la capacità di incidere concretamente per mettere fine alla mattanza dei palestinesi in corso ormai da anni nei Territori Palestinesi nel silenzio, nell'inerzia e spesso nella complicità dei governi europei, incluso quello italiano.

La manifestazione di Roma ha svelato pubblicamente l'esistenza di questa complicità militare che disvela le troppe ambiguità di una equidistanza del governo italiano dichiarata ma non praticata tra la politica israeliana e i diritti del popolo palestinese.

Oggi nessuno può più dire non lo sapevo e il tentativo di insabbiare il tutto limitandosi agli attacchi e alle polemiche su episodi marginali come bandiere o pupazzi bruciati in una manifestazione sostanzialmente tranquilla ma assai determinata (cosa verificabile e verificata da tutti)  non riuscirà a nascondere a lungo una contraddizione ormai pubblica.

Questa "trappola" era una costante che aspettavamo al varco, tant'è che una bandiera è stata bruciata dal palco, una bandiera nazista, affinché tutti sappiano che chi è solidale con la Palestina lo è perché è anche corentemente antifascista, antimperialista, antirazzista.

La prosecuzione della raccolta di migliaia di firme sulla petizione per la revoca dell'accordo militare e l'avvio della campagna per il boicottaggio e il disinvestimento verso le aziende italiane che investono nell'economia di guerra israeliana (a cominciare dalla Telecon),  saranno nelle prossime settimane i temi di una vasta e capillare campagna in tutto il paese. Questi strumenti hanno dato un contributo decisivo per sconfiggere il regime dell'apartheid in Sudafrica, oggi possono darlo anche per sconfiggere la politica coloniale di Israele verso i palestinesi dei Territori, di quelli che vivono in Israele o nei campi profughi della diaspora.

Su questo sarà possibile verificare in concreto l'ipocrisia dell'equidistanza o la profondità della complicità con l'occupazione della Palestina. Le cose si possono fare e non è scritto da nessuna parte che l'unica opzione sia quella di mandare i militari su tutti i teatri di crisi e di guerra.

La "politica" sia essa di destra o della sinistra di governo non può pensare di seppellire tutto con la criminalizzazione o la cooptazione delle forze sociali. La riuscita della manifestazione di Roma lo sta a dimostrare. In piazza eravamo in tanti, eravamo uno in più della manifestazione di Milano.

 

Il Forum Palestina

www.forumpalestina.org