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La grande fuga: i migliori talenti iracheni si uniscono all'esodo di massa della popolazione

di Yasin al Ruba’i - 23/11/2006

Karim Sa’id e la sua famiglia sembravano tristi mentre salutavano i loro parenti.Sa’id, 54 anni, che ha un negozio di pelletteria a Baghdad, ha deciso di portare in Siria la moglie e i figli, dopo essere stato minacciato dai ricattatori. Questi si sono presentati al suo negozio, e gli hanno chiesto di pagare il pizzo. Se lui avesse rifiutato, hanno detto che avrebbero dato fuoco al locale o avrebbero rapito lui stesso o uno dei suoi figli. 
 
bambini iracheni mostrano i documenti con i quali cercano assieme alle loro famiglie di uscire dall'iraqViolenza quotidiana. Piuttosto che pagare, ha deciso di lasciare il Paese, ha venduto la macchina, ha chiesto in prestito soldi al fratello e gli ha chiesto di vendere i beni di famiglia. Con quei soldi, intende iniziare una nuova attività in Siria. ''Non avevo mai pensato di lasciare il mio paese prima'',  ha detto Sa’id, ''ho lavorato duro per farmi una vita qui, ma questi tempi duri ti forzano ad andartene''. Ogni giorno, famiglie irachene fanno le valige ed emigrano per fuggire alla violenza che sconvolge il loro paese. L’agenzia dei rifugiati delle Nazioni Unite, l'Unhcr, ha stimato che 1,8 milioni di persone sono fuggiti dall'Iraq nei paesi vicini e 1,6 milioni sono stati deportati dalla caduta di Saddam. Nel solo 2006, 425mila iracheni hanno cercato di fuggire all’estero. Il generale Sabah Mahdi, capo del servizio passaporti nella capitale, ha detto che la richiesta per documenti di viaggio non è mai stata così alta. ''Nei nostri sei uffici a Baghdad, abbiamo notato che il numero è aumentato notevolmente''. La maggior parte delle persone va in Siria, Giordania o Egitto. La Siria è popolare perchè le abitudini e le tradizioni sono simili a quelle irachene, e i costi della vita sono relativamente bassi. Sa’id spera di affittare un appartamento per 200 dollari al mese, un terzo in meno a quanto costa un appartamento simile nel Kurdistan iracheno, dove un crescente numero di iracheni si sta affollando.
Pochi immigrati possono permettersi voli aerei, quindi rischiano la vita viaggiando con pullman e taxi, passando attraverso aree senza leggi dove gli insorti e i criminali operano liberamente.
Un agente di viaggio, che non ha voluto dire il suo nome, ha detto che coloro che portano gli iracheni all’estero si tengono in stretto contatto tra di loro sui punti pericolosi. Ha stimato che tra le 3 e le 4mila persone lasciano il paese ogni giorno.
 
una mamma stringe al petto il suo bambino durante la fuga dall'iraqSperanze future. Molte famiglie sperano di tornare appena la situazione migliorerà e la sicurezza sarà di nuovo restaurata. Majid Hamid, 50 anni, che ha una tipografia, ha detto che ha chiesto ad un parente di vivere in casa sua finchè non torna. ''Aspetterò pazientemente finchè le cose non si ristabiliranno'', ha detto, ''la cosa importante è stare lontano dalle autobomba, dalle esplosioni e dagli assassinii quotidiani''.
Tra quelli che lasciano il paese ci sono tra le persone più capaci, come avvocati, dottori e scienziati e accademici. L’anno scorso, il governo ha cercato di arrestare la fuga di cervelli offrendo il doppio dei salari agli immigrati esperti. La fuga dei migliori cervelli del paese aggrava il problema della mancanza di professionisti che già emergeva ai tempi di Saddam quando centinaia di migliaia di persone esperte lasciò il paese.Husam Jamal, professore di archeologia, si sta preparando a lasciare l’Iraq per la Siria. Teme che l’esodo di professionisti porterà ad un collasso in tutti i settori, specialmente nell’educazione.
L’educazione sembra essere stata scelta dagli insorti, con 89 professori universitari uccisi dalla caduta di Saddam, secondo il ministro dell’educazione superiore. Alcuni hanno suggerito che le intimidazioni dei militanti verso gli insegnanti, dottori e altri professionisti è volta a paralizzare i servizi primari.
Molti iracheni credono che i paesi confinanti finanzino gli estremisti per mantenere instabile l’Iraq. ''Ci sono altre mani nascoste dietro l’esodo'', ha detto Jamal.
Nel mentre, la gente fa lunghe file fuori dagli uffici passaporto. Ci vogliono fino a 20 giorni per ottenere le carte, ed è per questo che molti si rivolgono al mercato nero sebbene debbano pagare 15 volte la cifra ufficiale di 40 dollari. Mohammad Abdul-Qadir, 45 anni, fa la fila per un nuovo passaporto. Dice di non sentirsi più al sicuro nel suo quartiere. ''E' deserto. Tutti hanno lasciato il paese per andare in un posto più sicuro'', ha detto.