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Iraq: un pantano più profondo della Seconda Guerra Mondiale

di Radio Teheran - 24/11/2006

Fonte: Radio Teheran

 

Domenica la guerra in Iraq entrerà nel suo 1.374esimo giorno, superando in lunghezza la Seconda guerra mondiale. Il sorpasso farà del conflitto lanciato dal presidente George W. Bush nel marzo 2003 contro Saddam Hussein il secondo per lunghezza nella storia dell'impegno militare Usa all'estero, dopo l'estenuante e sanguinoso conflitto del Vietnam. In Vietnam gli americani restarono impantanati tre volte tanto. Nella guerra più lunga della storia americana morirono oltre 58 mila americani e altri 304 mila rimasero feriti. Morirono anche da tre a quattro milioni di vietnamiti e un milione e mezzo-due milioni di laotiani e cambogiani coinvolti nel conflitto. L'impegno degli Usa costò alle finanze degli Stati Uniti 536 miliardi di dollari, ma anche questa somma sta per essere superata se andranno in porto le richieste che l'amministrazione Bush si prepara a fare al Congresso, ora sotto il controllo dei democratici, per un nuovo maxi stanziamento a fronte delle esigenze della cosidetta guerra al terrorismo. Le richieste, anticipate nei giorni scorsi dal quotidiano Usa Today, dovrebbero far superare ampiamente i 600 miliardi di dollari impegnati tra Iraq e Afghanistan. La Seconda guerra mondiale fu di gran lunga più costosa: aggiornando le cifre all'inflazione costò complessivamente agli Usa 3.600 miliardi di dollari. La giornata del sorpasso ha indotto storici ed esperti a una serie di raffronti tra i tre conflitti: pur essendo disapprovata a questo punto dalla maggioranza degli americani la guerra in Iraq è più simile, quanto a spirito patriottico e di appoggio alle truppe, alla Seconda guerra mondiale, mentre non ha provocato lo stesso clima di rivolta civile che segnò gli Stati Uniti della protesta anti Vietnam. E anche il numero dei morti in oltre tre anni di guerra, quasi 2.900, sono ben poca cosa rispetto ai quasi 60 mila che morirono in Vietnam e agli oltre 300.000 caduti Usa della Seconda guerra mondiale. Anche se secondo alcuni media statunitensi, come Indymedia, i morti USA hanno già superato la cifra 12mila. A fronte del basso numero di perdite è invece in proporzione elevato l'esercito dei feriti: per ogni dieci soldati uccisi in Iraq, i feriti sono 75, ha calcolato Paul Sullivan di Veterans of America. Il Vietnam, dove le protezioni dei soldati erano peggiori e meno avanzate le cure mediche, aveva prodotto 26 feriti ogni dieci morti. Ma a differenza del Vietnam, dove il costo umano della guerra non faceva distinzioni tra ricchi e poveri per via del sistema "a sorteggio" della leva militare, in Iraq a partire per il fronte e rischiare la pelle sono soprattutto giovani delle classi povere: gente che nell'arruolamento in una forza tutta volontaria come quella creata dal G.I. Bill del 1973, hanno visto l'unica via di uscita dalla ignoranza e dalla miseria. È anche per questa ragione che al di là dei titoli sui giornali e dell'occasionale comparsa sui telegiornali, la guerra in Iraq è rimasta finora remota dalle preoccupazioni dell'opinione pubblica: "È una guerra combattuta da poveri mentre il resto degli americani vanno in giro sui loro SUV notando a malapena quanto sta accadendo", ha detto Larry Wilkinson, ex braccio destro dell'ex segretario di Stato Colin Powell.