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Deaglio è un giornalista "scomodo", solo quando qualcuno gli ordina di diventarlo

di winstonsmith - 24/11/2006

Fonte: winstonsmith.ilcannocchiale.it



Sapete che l' "affaire Deaglio" sta monopolizzando le cronache.
L' effetto voluto, probabilmente l'unico, è che oggi "Il Diario" , settimanale diretto dal presunto smaschera brogli Deaglio, farà il pienone.
Sarebbe forte la tentazione di derubricare questa inchiesta al rango di "boiata", esattamente proprio come l'esimio Deaglio definì, qualche mese or sono, la tesi "complottista" - tesi realista, ndr - sull' undici settembre.

Tuttavia, non lo si fa, perchè noi abbiamo l'onestà intellettuale, a differenza sua.

Un crollo così verticale delle schede bianche è un anomalia sospetta, il fatto che la percentuale delle stesse fosse uguale in tutta Italia, specie in un periodo in cui la disaffezione verso la politica ( e quindi verso il voto ) dovrebbe salire, invece che scendere.

Nelle elezioni politiche, dal 1948, le schede bianche erano sempre oscillate da un 900.000 fino ad un milione e seicentomila.

Nel fatali elezioni del 9 aprile, furono appena 400 mila.

I due "colloqui" Pisanu-Berlusconi, durante lo spoglio, risultano "sospetti".

In ogni caso, in mezzo a questo ginepraio di sospetti e di mezze verità che rende ancor più intellegibile la pochezza del voto democratico, una cosa è certa.

Deaglio è un giornalista "scomodo", solo quando qualcuno gli ordina di diventarlo.