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Senso e televisione

di Alain de Benoist - 29/11/2006

Fonte: emsf.rai

 

 

 

La televisione è un fenomeno che è lì, che esiste, ma certamente la televisione, per sua natura, per la sua definizione stessa, è in antagonismo con molte cose. E’ antagonista, innanzi tutto, dell' esperienza vissuta:   attraverso la mediazione dello schermo, vediamo  cose che non abbiamo mai visto realmente, ma con le quali tessiamo una specie di legame di familiarità in modo che, se per caso conosciamo in seguito situazioni, paesaggi o paesi che abbiamo visto per televisione, non ne avremo più la stessa percezione di novità; ovverosia, le cose si saranno un po' attenuate. D' altro canto, secondo tutti gli studi che sono stati fatti sul tema,  il modo in cui la televisione tende a non gerarchizzare l' informazione,  ad appiattirla,  a rendere tutti i messaggi equivalenti; evidentemente toglie molti contorni, toglie molta forza a tutti gli avvenimenti che vediamo. Tutto viene annegato in un oceano di immagini che straripa tra due spot pubblicitari. Alla fine siamo al corrente di tutto e allo stesso tempo non siamo informati di nulla.
Quindi, penso che la televisione abbia svolto, sicuramente, un ruolo abbastanza negativo in molti campi, allo stesso tempo è una innovazione tecnologica che esiste, e, ovviamente, bisogna tenerne conto. Non sappiamo nemmeno se ci sarà o no anche una reazione di stanchezza nei confronti della televisione. Le prospettive offerteci dal numero di reti che saranno a nostra disposizione negli anni prossimi, a partire da un certo momento, faranno perdere [alla televisione] qualsiasi significato... Perché se avete cinquecento reti di televisioni, o se ne avete mille, ci saranno comunque sempre solo ventiquattro ore al giorno. Dunque, ad un certo punto, alla fine, con le prospettive di espansione della televisione ci troveremo nella stessa situazione di altri processi macro-sociali: e cioè, l' espansione continua della crescita in un certo numero di campi materiali finisce col privare di qualsiasi senso questa crescita continua. Voglio dire, avere un' automobile è certamente una cosa molto utile, avere due auto può talvolta essere anche necessario, ma averne tre, quattro, dieci, dieci, alla fine perde senso. Non ha senso avere venticinque auto. Dunque, arriva un momento in cui la curva arriva all' assenza di senso. Credo che il fondo stesso della situazione a cui siamo confrontati oggi consista nella perdita di senso. E' la perdita di tutto ciò che dava senso nelle strutture tradizionali delle società....