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Uomini e Topi

di Israel Shamir - 29/11/2006

Fonte: centrostudifederici.org


(…) Le grida di gioia e dolore seguite al finto ritiro (dei coloni
ebraici da Gaza) non erano ancora svanite, che è cominciato il vero
assedio e bombardamento di Gaza. Qualche mese di bombardamenti, la vera
conquista di Gaza e l’arresto dei leader palestinesi ha completato l’
immagine del grasso gatto che gioca col topo. I nostri lettori forse
ricordano che al culmine dell’ammuina sul ritiro, noi, in Tanto Rumore
Per Gaza, invitammo tutti a diminuire le aspettative: un ritiro
israeliano sempre seguito da una spinta in avanti, come accade negli
stupri. Non vi aspettate che sia l’ultimo: un detto ebraico dice che un
inglese se ne va senza dire addio, un ebreo dice addio e non se ne va.
I lettori delle mie pagine hanno avuto, come sempre, la giusta
previsione: gli ebrei sono tornati. E anche l’intermezzo tanto triste.
Gaza dopo il ritiro era il posto più triste della terra, con fame
diffusa e grande disoccupazione, e non per colpa della gente di Gaza:
sia governata da Hamas o da Fatah, Gaza non può sopravvivere per se;
questa esigua striscia di terra  circondata da soldati israeliani e
filo spinato, e gli abitanti di Gaza non hanno altro modo per vendere
le loro merci o importare che attraverso i porti controllati da
Israele. Gli ebrei hanno distrutto con il loro assedio l’industria e il
commercio di Gaza: i fiori e le frutta di Gaza coltivati per l’export
sono andati a male al posto di blocco di Kami, e un investimento di
molti milioni di dollari  finito nel cesso.  (...) La Gaza
indipendente  stata assoggettata a incessante bombardamento. Centinaia
di missili e proiettili d’artiglieria sono lanciati contro la piccola
striscia di terra ogni giorno, uccidendo alcuni, ma rovinando i nervi
di tutti i residenti. (...)  Gli abitanti di Gaza, donne, bambini,
uomini, hanno sopportato quasi un anno di persecuzione peggiorata dai
bombardamenti aerei. (...)
 
Se gli ebrei bombardassero centomila abitanti di Gaza uccidendoli,
probabilmente ci sarebbe un’ondata di sdegno; ma distruzione, messa
alla fame e alla sete sono altrettanto efficienti, e non turbano più di
tanto la coscienza del mondo. La distruzione della centrale elettrica
di Gaza è stata anche un’astuta decisione d’affari: questa centrale
costruita dall’America competeva con la compagnia elettrica israeliana,
anche andando a mezza potenza, essa minava il monopolio del fornitore
ebreo. Ora  andata, e quelli di Gaza dovranno comprare la loro
elettricità  dagli ebrei a prezzo molto più alto. Questa distruzione,
unendo l’utile al dilettevole, ha consentito agli ebrei anche di
mettere alla sete i palestinesi oltre che alla fame, Gaza non ha fiumi,
e per far funzionare le pompe dei pozzi serve l’elettricità. E
tuttavia, nel breve periodo della loro indipendenza, gli abitanti di
Gaza hanno dimostrato di non essere topi, ma uomini. Il loro ostinato
lancio di Kassam era segno del loro spirito non spezzato: rifiutavano
di obbedire per fame. Il Kassam non è un’arma nel senso moderno della
parola. E' un’arma medievale, una catapulta: una massa di ferro
lanciata da un semplice apparecchio che non porta esplosivo. Beninteso,
una massa di ferro può uccidere nel caso improbabile di un colpo
diretto, ma le probabilità  sono minime. Il loro ardito e ben preparato
attacco ad una unità  d’assedio israeliana ha rivalutato la nostra
stima nella combattività  della gente di Gaza. Non  facile attaccare un
carro armato a mani nude.
 
D’accordo, Israele ha usato questo attacco coraggioso per scatenare
una nuova invasione di Gaza, ma non collegate troppo le due cose.
Haaretz del 29 giugno 2006 ha rivelato che i piani per gli arresti di
massa dei governanti palestinesi e per la re-invasione erano stato
preparati molto tempo fa.
(…) Beh, quando gli ebrei aggrediscono, è una guerra; quando sono
attaccati, è terrorismo. Uri Avneri la chiama guerra unilaterale, sullo
stesso piano dei  loro ritiri unilaterali. Questo unilateralismo  un
dato costante dei rapporti fra ebrei e nativi: quando gli ebrei
aggrediscono i nativi,  giusta vendetta; quando i nativi rendono pan
per focaccia, un pogrom. Molto prima che gli ebrei infamassero i
palestinesi come terroristi, essi hanno infamato i loro conterranei
nativi del tempo, polacchi, ucraini, russi, spagnoli, tedeschi come
antisemiti odiosi e sub-umani. Se rigettiamo la loro diffamazione dei
21    palestinesi, potremmo riesaminare le loro accuse agli altri, e l’
intera narrativa delle sofferenze ebraiche crollerà. Allora il problema
di Palestina, o meglio il problema dei maltrattamenti ebraici dei loro
goym, apparirà  come un vecchio problema. Molto prima che il muro dell’
apartheid tagliasse la Palestina, gli ebrei non lasciavano entrare
spagnoli di nascita nella città  di Lucena. Molto prima che
bombardassero Gaza, riempirono la piscina di Mamilla a Gerusalemme del
sangue di cristiani massacrati. (…) Lo stupro di Gaza ricalca un
sentiero battuto per secoli. Il governo ebraico non ha mai voluto
davvero dare ai loro goym prigionieri la possibilità  di condurre una
vita normale. (…)
 
Nel 1880 circa, Dostoyevsky profetizza: se e quando gli ebrei
prenderanno il potere, ci spelleranno vivi. In Palestina, questa
profezia si avvera. Non  questione di innati caratteri ebraici: un
ebreo può essere buono e fare il bene, un ebreo può pentirsi, ma gli
ebrei no, perchè questo corpo politico esiste precisamente per
combattere gli indigeni, siano palestinesi o di altrove.
Ideologicamente, uno Stato ebraico farà  la cosa ebraica, ossia
combattere  i nativi e la Chiesa, sia cristiana o islamica. Se gli
antichi ebrei tornassero, scrisse Simone Weil, distruggerebbero le
nostre chiese e ci massacrerebbero tutti. La tradizione ebraica
occultamente etnocentrica e disumanizza gli estranei con un piacere
insuperato, ha scritto Ed Herman. Nello Stato ebraico, gli ebrei
antichi sono tornati, e la tradizione ebraica diventata assoluta. 
Sicch Hamas aveva ragione a non riconoscere lo Stato ebraico: un simile
Stato non può diventare un vicino sopportabile. Questo Stato deve
essere smantellato, come lo fu lo Stato extraterritoriale degli
Assassini che un tempo controllarono il Medio Oriente. Gli Assassini
traevano il loro potere dalla capacità  e prontezza ad assassinare capi
crociati o musulmani, lasciando vivi solo governanti deboli che non
osavano toccarli. Gli ebrei fanno lo stesso: a volte con la spada, a
volte col denaro, a volte coi media, sicchè nessun leader forte sorga
nella loro sfera d'influenza.
 
L’assassinio coi media  il più comune e tipico. Se decidono di
ammazzare una persona coi loro media, eliminano ogni riferimento al suo
nome; se non basta, lo aggrediscono ad hominem, diffondendo menzogne e
distorsioni sul suo conto. I politici americani che hanno tentato di
opporsi agli ebrei sono stati assassinati dai media e distrutti. L’
assassinio per mezzo del denaro  parimenti usuale: basterà ricordare l’
industriale americano Henry Ford, che tentò  di contrastare l’influenza
ebraica. Egli ricevette un’offerta che non potè  rifiutare, bruciò  i
suoi libri, si pentì  pubblicamente, preferendo far questo che vedere
distrutto il suo impero dell’auto. L’assassinio per spada si è fatto
quando nient’altro bastava: Folke Bernadotte, lo sceicco Yassin...
centinaia di leader palestinesi sono stati assassinati dagli ebrei.
Haaretz ha parlato del piano Zarzir come di un vasto piano operativo,
un programma nazionale di assassinio di leader nemici, politici e o
militari. Nei tempi antichi la salvezza venne da un lato inatteso: i
mongoli conquistarono l’Asia e questi guerrieri spietati strapparono
gli Assassini dalle loro montagne e ne distrussero la società  segreta.
I loro discendenti, gli ismailiti, sono innocui. Se non si risolve il
problema, qualche nuovo mongolo distruggerà  lo stato di Sodoma e
render  i discendenti degli ebrei innocui come gli ismailiti. Una
cronaca medievale riporta che il re ebreo di Khazaria disse a un
visitatore musulmano: Vorremmo distruggere tutte le moschee e le chiese
nel nostro regno, ma non possiamo per paura che distruggano le
sinagoghe a Baghdad e a Costantinopoli.
 
Effettivamente, se in risposta alla centrale elettrica distrutta a
Gaza fosse distrutta  una centrale israeliana a Cesarea, e gli ebrei
dovessero passare la nostra estate senz’aria condizionata, non lo
rifarebbero. Se agli ebrei in Europa fossero dati i diritti che i loro
confratelli concedono ai palestinesi, la Palestina sarebbe libera
domani. Ma perchè sognare? Chi potrebbe fare una cosa simile? Gli arabi
sono vinti, la conquista dell’Iraq ha eliminato l’ultimo Stato arabo
indipendente. L’Iran è minacciato e quel grande Stato musulmano è
contento che un giorno passi senza essere bombardato. La Siria è nel
mirino, gli Hezbullah, arditi combattenti, hanno slavato la dignità 
araba con le loro imprese di auto-sacrificio, ma non possono ferire il
mostro; mai prima il Medio Oriente è stato così impotente e senza
speranza. L’Europa e l’America sono parimenti assoggettate... chiunque
abbia parlato ad alta voce è stato diffamato come antisemita e neo-
nazista, ha perso la reputazione e anche i mezzi di sussistenza. Io lo
so, ho provato a difendere i palestinesi e sono stato pugnalato alla
schiena da un paio di attivisti palestinesi, Ali Abumina e Nigel Perry
di Electronic Intifada. (1) (…) I palestinesi non hanno futuro, se non
liberiamo le nostre anime dal controllo ebraico. Per questo, dobbiamo
volgerci a un’altra parola che comincia con J, più potente della prima
(Jew): Gesù.
 
L'attuale assogettamento dell’Occidente cominci con un atto
apparentemente minimo. Nel 1960, le Chiese d’Occidente tolsero dalla
liturgia la preghiera Oremus pro perfidis judaeis: Preghiamo per gli
ebrei spergiuri che il Signore nostro Dio tolga loro il velo dal cuore,
affinchè possano anch’essi comprendere la luce della tua verità che è
il Signore Gesù, e possano essere liberati dalla loro tenebra. 
Questa formula fu definita antisemita, benchè sia molto lontana dalla
preghiera ebraica Shepokh Hamatha, che dice: Signore, scatena la tua
furia contro i goym che non conoscono il tuo nome.
Ma gli ebrei hanno mantenuto la loro preghiera di vendetta, mentre
cristiani assoggettati e malaccorti hanno smesso la loro preghiera di
grazia e compassione. Diciamo questa preghiera oggi, ditela nella
vostra chiesa, mandate via il prete che non ne abbia il coraggio, e
domani non tremerete davanti alla ostilità  ebraico, e Gaza, e l’anima
vostra, saranno salve. E se la vostra preghiera sarà  ascoltata,
saranno salvi anche gli ebrei.
 
Note
1 - Electronic Intifada è un sito apparentemente pro-palestinese,
ampiamente finanziato da sapete chi. I musulmani moderati, a volte,
sono i musulmani pagati.
 
(Fonte: http://www.israelshamir.net/Italian/It6.htm)