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La dittatura delle banche

di Uriel - 02/12/2006

Fonte: wolfstep

 

 
I casi sono due: o su Repubblica sono impazziti, o questa notizia e' vera. Se e' vera, evidentemente vogliamo introdurre nel nostro diritto la morte civile e la dittatura delle banche.

C'era gia' un precedente di morte civile.Ah, si'. Dimenticavo: per "morte civile" intendo una particolare azione legale con la quale al cittadino viene tolta personalita' giuridica. Non puo' piu' possedere perche' non esistendo per la legge non e' soggetto del diritto, non puo' piu' fare contratti, non puo' piu' fare nulla perche' per la legge non esiste.

E' condannato insomma all'indigenza, se non peggio, perche' non esistendo chi lo uccida non commette omicidio: dopotutto, per l'omicidio occorre che la vittima esista ai fini di legge.

Qualcosa di simile viene gia' introdotto dalla nuova normativa sui professionisti: non potendo accettare pagamenti in contante oltre i tot euri, chi non puo' avere un conto in banca non puo' ricorrere ai professionisti.

In pratica, una persona che e' fallita  o protestata non ha piu' diritto ad andare dal dentista. Il che e' una perdita di diritti notevole: le banche con questa norma si trovano nelle condizioni di poter sancire la morte civile de facto di una persona.

Un altro bel potere viene da quanto riportato su questo articolo qui. L'intento sembra benefico: niente contante, niente rapine. Niente contante, niente attivita' illecite. Come fa uno spacciatore di droga a rimanere in incognito se basta sorvegliare la carta di credito di un suo cliente?

E come vendere merce rubata?

Eccetera.

C'e' pero' un piccolo problema, cioe' quello dei diritti: il denaro contante e' diritto di tutti. NEssuna legislazione puo' impedire ad una persona di possedere e usare il denato.

Al contrario, avere un conto in banca non e' diritto di tutti: i protestati, i falliti, per esempio, non possono piu'. Se, quindi, si abolisse il denaro contante lasciando fare alle banche, anche ammesso che i conti siano gratuiti, ne avrebbero accesso soltanto coloro che piacciono alle banche.

E di conseguenza, alcuni perderebbero diritto a vivere, diverrebbero dei paria, come se fossero stati colpiti da un provvedimento di morte civile.

E' certo che falliti e protestati siano persone normalmente poco raddomandabili. La stragrande maggioranza dei falliti e' fallita per non pagare i creditori, e lo fa di professione.

Allo stesso modo, la stragrande maggioranza dei protestati e' tale per emissione di assegni a vuoto, che di solito non fa piacere a chi li riceve.

Il fatto che falliti e protestati siano in gran parte criminali e/o truffatori non significa pero' che siano al di fuori dalla giustizia ordinaria. O meglio, non significa che un altro ente, normalmente non preposto a giudicare, ne causi la morte civile.

A giudicare le persone sono e devono essere i tribunali. Perdipiu', il semplice potere di uccidere di fatto una persona escludendola dal circuito bancario concede un potere enorme alle banche e trasforma i direttori di banca in persone un pelino troppo ... onnipotenti.

Direi che in genere la scomparsa del denaro liquido e la sua progressiva sostituzione con quello elettronico sia un bene. Ma ad una sola e precisa condizione: che esso sia liberamente fruibile e disponibile da e per  chiunque, senza esclusioni, com'e' il denaro contante.

Altrimenti, trasformeremo le banche in una dittatura senza limiti, con la possibilita' di trasformare un individuo in un paria che muore perche' non puo' pagare il ticket.