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Casini e la tentazione neodemocristiana

di Carlo Gambescia - 04/12/2006

 

Oggi è interessante soffermarsi sulle prospettive politiche del progetto neocentrista di Casini, soprattutto dopo la manifestazione di Roma.
Innanzitutto si tratta di un progetto velleitario. Vediamo perché.
In primo luogo, perché il successo della manifestazione di Roma, almeno sul piano della partecipazione, rafforza la posizione di Berlusconi all’interno della CdL, e ne sposta più decisamente a destra l’asse politico. Come dimostra la presenza di Bossi sul podio. E anche il successo “di popolo” di Fini.
In secondo luogo, perché sembra rafforzarsi nei due poli di destra e sinistra, l’idea di un ritorno al maggioritario. Mentre il progetto neocentrista di Casini è funzionale al proporzionale. Di più: ne dipende strettamente.
In terzo luogo, il centrismo nell’insieme, a destra come a sinistra, può contare attualmente, su un 15-20 per cento dei voti: sufficiente per paralizzare le attività governative, ma non per governare. Il che significa che, in caso di un ritorno del centro partitico, ci troveremmo davanti governi di sinistra-centro (40 a 20), o di destra-centro (40 a 20), anche in caso di permanenza del proporzionale, politicamente instabili.
In quarto luogo, l’ideologia del centro casiniano, non è cattolica ma neppure liberale o sociale. In pratica riflette l’ideologia compromissoria e dorotea della vecchia democrazia cristiana, del dopo De Gasperi, disposta a venire a patto con tutti (salvo le ali estreme), pur di restare al potere.
Detto questo, va comunque sottolineato che il progetto di Casini può essere favorito da eventuali errori o debolezze degli avversari. Infatti un nuovo centro democristiano potrebbe acquisire “relativa” consistenza politica, se a destra come a sinistra (a prescindere dalla riforma del sistema elettorale), dovessero prevalere forze “centripete” ( si pensi agli ex politici democristiani presenti nei due schieramenti). Pertanto il tentativo di Casini, può essere contrastato, ponendo l'accento sui rispettivi profili politici dei due poli. E manifestazioni riuscite come quella di Roma, oppure - per contro - una buona opera di governo, ben caratterizzata a sinistra, vanno in tale direzione.
In conclusione, a destra e sinistra si deve fare il possibile, perché l’elettore italiano, finalmente comprenda, che dietro Casini c’è solo la vecchia palude democristiana.