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Milioni potrebbero opporre resistenza al database, riferisce il sondaggio

di Philip Johnston - 08/12/2006


 
 
   

I primi segni di una significativa rivolta popolare contro il piano di azione del Governo per la "card" di identità sono stati rilevati da un sondaggio YouGov (1) per conto del "The Daily Telegraph".

Il sondaggio suggerisce che centinaia di migliaia di cittadini, forse anche milioni, rifiuterebbero di registrarsi sul database proposto, su cui si baserà il progetto, anche se ciò comportasse una multa o la reclusione.

Nonostante le proclamazioni ministeriali, nel corso del passaggio attraverso il parlamento della "Legge per le ID (2) Card" quali documenti di identità, che esisteva esteso sostegno pubblico a favore del progetto da molti miliardi di sterline, il rilevamento delle opinioni mostra una nazione divisa in due sulla questione. Il sondaggio indica anche una crescente preoccupazione popolare in merito alla invasione operata dalla cosiddetta "società della sorveglianza", con larghi strati di cittadinanza sospettosi riguardo le intenzioni del Governo.

Mentre la popolazione sembra accettare misure quali le CCTV (3), camere televisive a circuito chiuso, che essa ritiene aiutino a contrastare specifici problemi quali il crimine, i cittadini sempre più hanno rifiutato la rapida espansione degli archivi elettronici, che raccolgono informazioni su ognuno.

Configurando un fenomeno irresistibile, i cittadini rifiutano di concedere fiducia alle promesse del Governo di non usare scorrettamente le informazioni personali e temono che il database nazionale ID conterrà inaccurate ed inaffidabili informazioni su di loro.

Sebbene la metà degli intervistati abbiano dichiarato di sostenere tuttora l' idea delle card di identità nazionale, ciò rappresenta un forte ribasso dall' 80 % di supporto proclamato dai ministri pochi anni fa.

Molti tuttora non associano la card con il database nazionale ID, che la accompagnerà. Quando intervistati con maggiore insistenza, la maggioranza è risultata contrariata che i propri dati personali fossero da registrare e si è preoccupata che informazioni inaccurate potrebbero causare loro danno, negando l' accesso a servizi o a posti di lavoro.

Ancor più preoccupante per il Governo è che una larga porzione degli interpellati accetterebbero una penalità piuttosto che essere registrati. La metà di quelli che si sono opposti al progetto ID - Documenti di Identità - sarebbero disposti a pagare una multa o a rischiare la prigione a seguito del rifiuto di fornire i loro dati personali. Il 15 % ha dichiarato che andrebbero piuttosto in prigione.

Anche se una larga percentuale di questi "refuseniks" (4) alla fine si allineassero, esiste tuttavia il potenziale per una enorme reazione negativa della popolazione. Se appena 2 su 100 persone di età superiore ai 16 anni rifiutassero di sottoscrivere, il Governo dovrebbe perseguire 1 milione di cittadini.

La Legge sulle Card ID deliberatamente non ha reso il rifiuto di registrarsi un reato penale da punire con la prigione, perchè i ministri hanno voluto evitare la creazione dei "martiri degli ID". Le principali penalità consistono in una multa da 2.500 sterline per la mancata registrazione ed in una da 1.000 sterline per la mancata comunicazione alle autorità di un cambio di indirizzo. Comunque, se i cittadini rifiutassero di pagare le loro multe, allora insorgerebbe la prospettiva di andare in prigione.

La Legge, altresì, non rende obbligatorio recare con se' una "ID card", anche in questo caso per evitare il cosiddetto "effetto Clarence Willcock", dal nome dell' ultima persona perseguita a causa del rifiuto di mostrare i suoi documenti ID del periodo bellico nel 1952, episodio che portò alla loro abolizione.

I cittadini dovranno o esibire un documento presso una stazione di polizia, se ne riceveranno richiesta, o semplicemente saranno sottoposti a verifica dei loro dati biometrici, che saranno immagazzinati nel database nazionale, tramite speciali strumenti di lettura.

Il sondaggio costituisce la prima importante analisi di opinioni da quando Tony Blair ha cercato di ravvivare il pubblico interesse nel progetto ID il mese scorso. Scrivendo su "The Daily Telegraph", egli ha dichiarato: "Non possiamo ignorare i progressi nella tecnologia biometrica, in un mondo in cui la protezione e la convalida della identità sono più importanti che mai ... Questa tecnologia ci consentirà di ridurre le attese, migliorare l'accesso e rendere sicura un'intera serie di servizi, conferendo certezza nel dichiarare la nostra identità e semplicità nel verificarla."

Comunque il sondaggio YouGov mostra che molte persone, consapevoli degli scadenti risultati del Governo nelle Tecnologie Informatiche, non credono a tali dichiarazioni. Un numero sostanziale di cittadini ritengono che il database conterrà inaccurate ed inaffidabili informazioni. I due terzi degli intervistati hanno dichiarato che non nutrivano fiducia che il governo mantenesse riservate le informazioni, nonostante le tutele realizzate nella Legge.

Il sostegno alle ID card era più forte tra gli elettori del Labour, e più debole fra i Tory ed i Democratici Liberali, i cui partiti hanno dichiarato che cestinerebbero il progetto.

Esiste anche irresistibile evidenza che mister Blair sbaglia nello asserire che non c'è in ballo la questione delle libertà civili, ma solamente un dibattito di costi e di operatività. Di coloro avversi al database, il 70 % obietta per un motivo di principio.

Phil Booth, coordinatore nazionale del gruppo per la campagna "No alle card di Identità" - NO2ID (5) -, ha affermato che il sondaggio ha confermato un progressivo declino nel sostegno al progetto ID, che crescerebbe, quando la cittadinanza constatasse i costi implicati e dovesse sottoporsi a fornire i propri dati biometrici, recandosi presso uno dei centri della rete degli ID, che è ora in via di allestimento in tutta la nazione.

"Dal prossimo anno le persone di almeno 16 anni che richiedono il primo passaporto da adulto dovranno presentarsi al più vicino centro, presso il quale saranno sottoposti ad indagini sui precedenti, sarà ad essi richiesto di porre la loro storia personale a confronto con le registrazioni ufficiali, di effettuare le foto e, fra non molto, il rilievo delle impronte digitali," ha dichiarato mister Booth. "Quando ciò comincerà ad avvenire, il sostegno pubblico slitterà anche di più. La grande maggioranza della popolazione non vuole essere trattata come numeri o come comuni criminali."

Versione originale:

Philip Johnston
Fonte: www.telegraph.co.uk
Link
5.12.06

Versione italiana:

Fonte: http://francescocaselli.blogspot.com/
Traduzione a cura di Francesco Caselli
7.12.06

Note del Traduttore

1) "YouGov" è una società di sondaggi di opinione inglese, basata su Internet.
2) Identity Document - documento d'identità.
3) Closed-circuit television camera. Possono produrre immagini o registrazioni a scopo di sorveglianza.
4) Il termine "refusenik" si applica a coloro che rifiutano di partecipare ad attività forzate.
5) Letteralmente sigla delle iniziali "NO to Identity Documents", con un gioco di parole tra la preposizione "to" ed il numero "two, cioè 2".