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Eserciti privati e corruzione in Afghanistan: la democrazia da esportazione

di Anne Le Troquer - 12/12/2006




Gulsabuddin non si lamenta anche se ha molto freddo mentre sorveglia una via della capitale afghana:" grazie a Dio, sono di guardia a Kabul, non come i colleghi di Kandahar ." Quest'uomo dalla barba curata, sulla quarantina, non è un poliziotto malgrado la sua uniforme blu ed il suo Kalachnikov; è una guardia dell'Upi (Usa Protezione e investigazione). Questa compagnia di sicurezza privata americana ha perso l'altro giorno sette dei suoi impiegati - due responsabili americani e cinque Afghani - in un attentato-suicida che aveva come obiettivo l'ufficio regionale di questa compagnia, a Kandahar, vecchio bastione dei talebani, a sud dell'Afghanistan.

Ci sono dei rifugi azzurri, come ce ne sono in tutte le principali città afghane, nei pressi delle poche aziende straniere o davanti le case dei ricchi. Di fronte ad essi, degli uomini in uniforme o in tuta mimetica, l'arma sempre in mano, che uccidono il tempo. Altri fanno la guardia ai cantieri o assicurano il trasporto sulle vie meno sicure del paese. Sono diventati dei bersagli mobili per i ribelli. Alcuni talebani hanno già rivendicato l'assassinio di una decina di queste guardie nel sud, quest'anno, accusandoli di spionaggio a favore degli Stati Uniti.

Anche se sono visibili dappertutto, è difficile ottenere informazioni su questi piccoli eserciti privati, di cui nessuno sa quali leggi rispettino, allora che essi assicurano in parte la sicurezza dello stato afghano. I deputati reclamano da vari mesi spiegazioni ma invano. Secondo l'Agenzia afghana di aiuto all'investimento, ci sarebbero 25 compagnie di sicurezza private installate in Afghanistan, americane, ma anche britanniche, australiane o sud-africane. Come in Iraq, esse propongono i servizi di guardia armata o non, delle scorte, dei trasporti logistici. Alcune lavorano con le forze internazionali. In mancanza dei mezzi necessari, la Nato ha dovuto confermare che faceva appello ai loro servizi, dopo che un elicottero di DynCorp, società texana, si era schiantato al suolo questo fine settimana in Ouruzgan, al centro del paese. Otto impiegati ucraini sono morti a causa del tempo avverso o di un missile che dei talebani dicono aver lanciato.

Queste compagnie di sicurezza privata assicurano anche, in parte, la formazione della polizia afghana o la protezione di membri del governo. Secondo il suo sito Internet, l'Uspi, azienda ugualmente basata in Texas, impiega così una cinquantina d'espatriati, spesso dei militari in pensione, e circa 5000 Afghani, di cui la grande maggioranza è, in effetti, composta da funzionari del ministero dell'Interno a cui la ditta assicura un allenamento al mantenimento dell'ordine ufficiale. Le compagnie assicurano di pagare il doppio del salario ufficiale (50 dollari). " Io ho avuto due settimane per imparare a sparare, ma lo sapevo già fare , - ridacchia Gulsabuddin mentre accarezza la sua arma - Ho combattuto per 7 anni i russi e i talebani , con Heykmatyar (vecchio Primo ministro fondamentalista ricercato dalla coalizione "Libertà immutabile").

Ora, un rapporto del Pentagono e del Dipartimento di Stato, svelato lunedì scorso dal New York Times, rivela l'incompetenza e la corruzione in seno alla polizia afghana. La maggior parte dei 1,1 miliardi di dollari spesi dagli Stati Uniti in questi programmi di formazione è stata affidata a DynCorp. Oltre la loro inefficienza, alcune ong, come International Crisis Group, accusano queste società di non studiare il passato dei loro impiegati, spesso vecchi miliziani o criminali, e di proteggere certi clienti, ex signori della guerra o importanti trafficanti di droga. Gulsabuddin giura di non avere nulla da rimproverarsi. A suo avviso, lui lavora per l'Afghanistan poiché sulla sua uniforme è ricamata una bandiera nera, rossa e verde.

di Anne Le Troquer
da Radio France Internationale
http://rfi.fr/actufr/articles/084/article_48016.asp
Traduzione per Megachip di Cristina Falzone