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Giustiziateli sul campo. Letteratura e banditismo da Robin Hood ai giorni nostri (recensione)

di Raffaele Nigro - 19/12/2006

Fonte: Rizzoli

 

Raffaele Nigro

Giustiziateli sul campo

Rizzoli - Collana: La Scala

Pagine 699 - Formato 13,5x21,5 - Anno 2006 - ISBN 8817009849
Argomenti: Saggistica, Critica e storia letteraria
Normalmente spedito in 3-5 gg. lavorativi

Prezzo di vendita: € 26.00

 

 



Letteratura e banditismo da Robin Hood ai giorni nostri

Note di Copertina

Li briganti facevano li guappi, sfoggiavano tutti da signori granni, speravano di fare altri ricatti ma Gesù Cristu li mandò malanni.

La figura del bandito è fra le più ambigue e controverse della storia. Da personaggio leggendario circondato da un alone romantico come Robin Hood — il gentiluomo che rubava ai ricchi per donare ai poveri — al malvivente sanguinario che semina il terrore e calpesta la legge, come il terribile brigante Gasparoni, il bandito è sempre riuscito a ritagliarsi una posizione di spicco nel nostro immaginario. Che sia il difensore del popolo angariato dai potenti, o più banalmente un coraggioso furfante che ignora i vincoli del diritto, incarna in sé l'aspirazione universale dell'uomo alla libertà, e non può fare a meno di alimentare con le sue gesta una fiorita mitologia.
La letteratura di ogni epoca, la pittura, e — ultimo ma solo in ordine di tempo — il cinema, si sono accostati con una molteplicità di vedute, interpreta-zioni e invenzioni al fenomeno del brigantaggio. Da Roque Guinart a Karl Moor a Garibaldi a Pancho Villa, da Fra Diavolo a Salvatore Giuliano, per culminare con Che Guevara, divenuto l'eroe simbolo di un'intera generazione, questi personaggi così diversi tra loro per ispirazione e intenti hanno praticato, nei secoli, forme di lotta e di rivolta che gli studiosi hanno successivamente classificato sotto le etichette di banditismo, brigantaggio e ribellismo. Del resto gli studi approfonditi su questo fenomeno sono recenti, e la prima analisi impostata in modo scientifico risale agli anni Sessanta del Novecento. Per questo l'opera di Raffaele Nigro appare ancora più meritoria e coraggiosa. Nel mare magnum di eventi e di storie, Nigro ha intrapreso il difficile compito di raccogliere e catalogare in uno studio unitario e imprescindibile la letteratura del e sul banditismo, scritta in Italia dal medioevo ai nostri giorni. Essenziali i riferimenti alle altre letterature, così come i legami e le contaminazioni continue con le altre arti, che portano l'autore a compiere una comparazione sistematica fra le più varie culture ed espressioni. Scaturisce da quest'analisi una riflessione puntuale e critica sulle motivazioni di un fenomeno affascinante, romantico e drammatico insieme. Riflessione che diviene politica, sui temi del brigantaggio postunitario, sulla Questione Meridionale e sugli influssi esercitati sul ribellismo armato del nostro tempo, ma che è anche storica nella ricostruzione di un percorso analizzato spesso in modo frammentario, e sociale, in quanto orbita intorno a una figura che resta sempre, universalmente, umana.