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L'Ecologia profonda per una ecologia sociale

di Mario Spinetti - 23/01/2007

 

 
 
La riaffermazione dei principi base dell’ecologia profonda, se ipoteticamente vengano metabolizzati dall’odierna società, evidenzieranno una lunghissima serie di benefici a livello sociale, benefici che sarebbero inevitabili in quanto l’ecologia profonda non propina qualcosa di astratto e di teorico, ma semplicemente ciò che era in essere in ciascuno di noi. L’uomo durante il suo cammino ha smarrito le direttive dell’universalità delle cose, dell’unità, del non dualismo e così facendo ha trasformato il suo essere in un elemento di fortissimo disturbo per se stesso e per il resto della natura tutta. Ecco dunque comprendere come le direttive dell’ecologia profonda possano rempostare tutte le funzionalità del sistema e riarmonizzare l’andamento sociale ed interpersonale. Risorgerà una nuova dinamicità su tutti i fronti ed ogni elemento si riapproprierà del suo valore e dimensione.
I risvolti sociali appariranno quindi fantasticamente armoniosi ed in ogni struttura si vivrà nella giusta e egalitaria dimensione. Nel lavoro si sarà onesti, nei rappori sinceri, la natura sarà un tutt’uno con il nostro essere, ecc. In altre parole si riaffermerà il valore in sé delle cose e di conseguenza esse si riapproprieranno di un incommensurabile valore universale senza mai entrare nella sfera della supremazia. Parleremo del complesso dei viventi, dell’unica sostanza delle strutture e, dal punto di vista sociale, non ci si dovrà più muovere in una giungla di soprusi, guerre, sopraffazione, ecc.

I principi basilari dell’ecologia profond,se li riassumiamo nuovamente ci renderemo ancora più conto di quando gli aspetti sociali muterebbero radicalmente. Ricordiamo infatti (da Devall & Sessions, 1989):

1. Il benessere e la prosperità della vita umana e non umana sulla Terra hanno valore per se stesse (in altre parole: hanno un valore intrinseco o inerente). Questi valori sono indipendenti dall’utilità che il mondo non umano può avere per l’uomo.
2. La ricchezza e la diversità delle forme di vita contribuiscono alla realizzazione di questi valori e sono inoltre valori in sé.
3. Gli uomini non hanno alcun diritto di impoverire questa ricchezza e diversità a meno che non debbano soddisfare esigenze vitali.
4. La prosperità della vita e delle culture umane è compatibile con una sostanziale diminuizione della popolazione umana: la prosperità della vita non umana esige tale diminuizione.
5. L’attuale interferenza dell’uomo nel mondo non umano è eccessiva e la situazione sta peggiorando progressivamente.
6. Di conseguenza le scelte collettive devono essere cambiate. Queste scelte influenzano le strutture ideologiche, tecnologiche ed economiche fondamentali. Lo stato delle cose che ne risulterà sarà profondamente diverso da quello attuale.
7. Il mutamento ideologico consiste principalmente nell’apprezzamento della qualità della vita come valore intrinseco piuttosto che nell’adesione a un tenore di vita sempre più alto. Dovrà essere chiara la differenza tra ciò che è grande qualitativamente e ciò che lo è quantitativamente.
8. Chi condivide i punti precedenti è obbligato, direttamente o indirettamente, a tentare di attuare i cambiamenti necessari.

Appare chiaro dunque come una nuova welthanshaung si potrebbe erigere nell’intimo dell’uomo e conseguentemente si beneficerà di inevitabili contraccolpi fortmente positivi. Dobbiamo comprenere che ciò che ci dice l’ecologia profonda non è un’edeologia inalberata da qualche mente astratta, studiata a tavolino e teorizzata per un numero di adepti; al contrario, essa, come abbiamo innumerevole volte visto, ripropone elementi che sono da sempre appartenuti alla madre terra e che solo l’uomo con la sua arroganza e contaminazione ha voluto brutalmente recidere. In effetti, allo stato attuale, l’armonia ed il rispetto integrale della vita umana e non è quasi del tutto assente, per porre la questione in forma ottimistica. Un discorso veramente realistico dovrebbe affermare che la disintegrazione di tuti gli elementi è sempre più vicina e la via da riprendere del tutto smarrita. Si corre verso il vuoto, verso la malvagità e la cieca logica del profitto e della prevaricazione. Se applicata la terminologia tra ecologia profonda ed ecologia sociale sarebbe la medesima perché ritornando alla giusta pariteticità si annullerebbero le distinzioni. Forse è il sogno di pochi, forse è l’illusione dei più sinceri, ma lotteremo sino in fondo affinché ogni valore riconquisti il suo valore in sé e terminerà la distruzione del pianeta terra e della socialità umana.