Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / La televisione prossima ventura

La televisione prossima ventura

di Paola Manduca - 18/02/2007

 



 

Negli ultimi anni, due giovani venuti dal freddo, Niklas Zennstromm, svedese, e Janus Friis, danese, sono stati capaci di rivoluzionare prima il mercato musicale con KaZaa, il primo programma peer to peer di condivisione di brani gratis, e poco dopo di incidere seriamente sui bilanci dei giganti delle telecomunicazioni con Skype.

Quello che hanno in mente ora è di mettere in ginocchio la televisione tradizionale. Il loro progetto, che al momento è in fase di testing, si chiama Joost e funziona in base alle stesse dinamiche dei precedenti: si tratta insomma di un software P2P capace di offrire nello stesso pacchetto i contenuti della televisione che più piacciono combinati con le grandi potenzialità insite nel web. La stessa cosa che fa YouTube, si dirà. Invece no, perché YouTube talvolta può essere illegale, quando il copyright viene violato (tant'è che il sito ha avuto seri problemi legali e finanziari con NBC, CBS e Viacom, un gigante dei media negli Stati Uniti, per aver caricato loro materiali mai concessi).

Joost non vuole seguire né le orme di Apple, o Amazon (che fanno pagare il download di un film o di uno show ma che poi diventa in un certo senso di proprietà, ossia rimane sul proprio pc), né le strategie di Netflix, una compagnia californiana che ha messo in piedi uno streaming per cui si paga un forfait e ci si può abbuffare di films o altro senza che ne rimanga copia permanente sul proprio hardware. Entrambi i sistemi sono a pagamento, e concepiti come alternative alla pubblicità alla quale invece Joost non ha alcuna intenzione di rinunciare (anche perché pare che agli americani non dia davvero alcun fastidio). La loro vera rivoluzione consiste nel non rivoluzionare affatto la tv di casa, ma di renderla più bella.

In Joost, c'è un'interruzione pubblicitaria non superiore ai 3 minuti ogni ora e funziona come una televisione tradizionale, ossia con una lista di canali, ma la prima differenza consiste nel fatto che lo spettatore non deve sintonizzarsi all'ora esatta per guardare quello che gli piace. Il programma o il film parte nell'istante esatto in cui lo decide lo spettatore, come accade normalmente con la pay-per-view, con la variante che Joost è completamente gratis. La seconda, rilevante novità è che è possibile chattare con i propri amici o con sconosciuti che stanno guardando la stessa cosa, rendendo in questo modo la visione altamente interattiva.

La filosofia di questa televisione che secondo The Economist rivoluzionerà davvero il mondo della comunicazione a livello mondiale, è ben espressa dalle parole di Fredrik de Wahl, lo svedese che ne è a capo: “La televisione non è comprare oggi quello che vuoi vedere domani. È premere un interruttore e metterti a guardare quello che ti piace. In un modo limpido, legale, senza dover aspettare che il tuo capo vada via per scaricarti un film, né dover chiedere agli amici di craccarti i programmi di downloading. La televisione è relax, e Joost si muove proprio su questa lunghezza d'onda”. Questo provocherà grandi innovazioni anche nel mercato pubblicitario, che ne è entusiasta: attraverso la localizzazione dei pc e il tipo di programma prescelto, i commercial potranno essere molto più efficaci in quanto tagliati su misura sul target che sta seguendo “Disperate housewives” o “The American idol”.

Contemporaneamente ci si sta dando da fare per rendere la televisione compatibile con internet, per consentire quindi di guardare i programmi prescelti sullo schermo della tv piuttosto che sul 14 pollici del proprio computer. In questo modo la televisione diventerebbe a tutti gli effetti solo un medium e la tv satellitare rimarrebbe solo un ricordo.