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C’era una volta la società (per azioni)

di Chierico Vagante - 18/02/2007

   

Una volta eravamo “qualcuno” solo all’ interno del nostro gruppo di appartenenza, poteva capitare di uscire da quel gruppo e PUFF! Spariti. Emeriti Signor Nessuno. Tipo che un contadino lo toglievi dal campo e non sapeva fare niente. Bifolco!

Ora tutti possiamo saper fare tutto, ora non ho più bisogno del “gruppo” adesso sono io e basta. Ora dappertutto siamo “Qualcuno”.

- Salve signor Qualcuno.
- Salve a Lei signor Qualcun altro.

Avete sentito, mi ha salutato. E quasi nemmeno lo conosco. E non lo voglio nemmeno conoscere, faccia antipatica, guarda com’ è vestito… pussa via! E poi ve l’ho detto: chi c’ha bisogno di lui?Mi basto io. Non c’ho mica tempo per tutti. Dai. C’ho da lavorà.

Ci dicono che il mondo si sia disincantato, ora a tutto si trova una spiegazione razionale, perché tutto ha una spiegazione razionale. La ragione, quella sì è al nostro servizio, eccola lì la nostra stella cometa da seguire verso la felicità. Felicità individuale sia chiaro, ma se ognuno trova la sua felicità, che bisogno c’è di pensare alla felicità degli altri. Ognuno la trova per conto suo ed ecco fatta la felicità dell'intera società. Certo è un po’ complicato continuare a parlare di SOCIETA’, ognuno è per i cazzi suoi, ma non è questo il punto.
E’ vero, non c’è mica tempo di pensare alle relazioni, ho la mia vità e la mia felicità da organizzare. E poi la soluzione ci sarebbe, quella della mano invisibile. Bravi, il MERCATO! Mica sono io a dirlo eh, ADAM SMITH  vi dice niente? A me fino a poco tempo fa niente ma è lui che ha trovato la soluzione.
Praticamente basta pensare alle relazioni tra uomini come alle relazioni tra merci e tutto viene messo in equilibrio dal mercato, il mercato che regola anche le nostre relazioni sociali. Lo scambio commerciale da prendere a modello per ogni tipo di rapporto, d’altronde è nello scambio commerciale che siamo davvero tutti uguali. Dammi la merce ti do il soldo, pari e patta. Arrivederci e grazie. Torni presto a trovarci. Il cliente prima di tutto. E così via… Certo che quello quando mai lo rivedo? Al prossimo scambio commerciale. Vabbè, e che devo invitarlo a cena perché mi ha venduto un auto? E che s’aspetta da me, un mazzo di fiori? Una scatola di torrone? Gli ho dato i soldi, pari e patta avevamo detto. Perché non mi invita a cena lui? Che poi se mi metto a scegliere, altro che cena, mi aggiunge l’autoradio gratis e siamo tutti più felici.

E c’è chi mi dice che per colpa di questi miei ragionamenti mi son perso un sacco di amici… begli amici, se se ne sono andati, che amici erano? E poi adesso li vendono gli amici! Tutto si vende e tutto si compra. Non c’hai la ragazza? Telefonatina.

- Pronto, salve. La Cuori Solitari s.r.l? Buona Sera stavo cercando una compagna per matrimonio, come ce le avete? Bionda? Ah ok, Manager? Perfetto così sappiamo di cosa parlare. Libera tutte le sere? Ascolti si può avere una che il venerdì vada al corso di Yoga, di Bridge che ne so… così io esco con gli amici? Ah, a proposito fornite anche di quelli? Perfetto, grazie me ne mandi tre il venerdì e poi facciamo conto unico.

Fatto! Ricco, sistemato, fidanzato e felice.
E fanno anche l’assistenza.
Telefonatina.

- Pronto, salve. La Cuori Solitari s.r.l.? Buona Sera, ascolti la chiamo perché ho acquistato uno dei vostri prodotti, sì “l’amicone x04”. Credo sia rotto perché mi ha mandato a cagare. E’ ancora in garanzia? Ah voi siete il commerciale e io dovevo chiamare il settore tecnico… mi dà il numero? Non può. E come lo trovo? Chiamo il numero verde e seguo il percorso che mi detta il disco, perfetto. Oh, ma Grazie a Lei e buona giornata anche a Lei.
Hai visto? Mi rispettano anche se sono dall’ altra parte del telefono, pur senza vedermi un sacco di riverenze, ve l’ho detto: ora siamo qualcuno ovunque andiamo. E io sto sempre andando, mi ci mandano continuamente…