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Le colpe del Davide vicentino

di Angelo Alberi - 22/02/2007

 

Tacciati di filo terrorismo prima della grande manifestazione del 17 febbraio, catalogati poi come

“melassa buonista” ( Mario Cervi da Il Giornale ), visto lo svolgersi estremamente tranquillo della

stessa, ed ora elevati al rango di potenti demolitori di governo. Le definizioni per il movimento No

Dal Molin di Vicenza si sprecano ed il più delle volte sono sbagliate e frutto di menti programmate,

alle quali non farebbe male un buon reset.

Punto primo: era solo questione di tempo, questo governo sarebbe sicuramente scivolato su qualche

altro tema importante. Troppe le anime che la mano del premier-padrone avrebbe dovuto reggere,

troppa la distanza da colmare tra le molteplici ideologie, che inserite in un contesto politico

ricattatorio e corrotto sono fonte di rottura e non di costruttivo dibattito.

Punto secondo: questo movimento fa paura, intimorisce sia il governo che le forze dell’opposizione,

che in futuro, forse, dovranno affrontare questa nuova forma di coscienza ed impegno popolare.

Intimorisce tutti perché svincolato da ogni ideologia partitica, portavoce di una protesta senza

padrini ne padroni, finalmente pulita dal lerciume che i governi di questi ultimi vent’anni, ma non

solo, hanno gettato sul nostro Paese.

Anche il capo dello stato ci mette del suo in questa opera di demolizione e dichiara che, per quanto

legittime, le manifestazioni di piazza non sono certo il sale della democrazia. Forse perché non

autorizzate da nessuna segreteria politica? Si rilegga, il dott. Napolitano, il significato della parola

“democrazia” e vada a ripassarsi l’articolo primo della nostra costituzione della quale dovrebbe

esserne il garante.

Ecco dove si devono ricercare le cause di questo profondo malessere; nei palazzi della politica e

delle lobbies che la influenzano e dirigono, nel servilismo politico-culturale dei nostri governi nei

confronti di una strategia made in USA sempre più arrogante e tirannica.

Il processo di decontaminazione da questa forma di politica è cominciato e sarà irreversibile.

Davide si batterà ancora contro questo nuovo gigante figlio dell’egoismo umano e della sua sete di

potere; le forze in campo sono sicuramente favorevoli a Golia, ma la determinazione ed il

convincimento di lottare per una giusta causa hanno portato spesso a traguardi insperati. La storia ci

è testimone.