Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Hai 1 prodotto nel carrello Carrello
Home / Articoli / Benvenuti a New Kabul

Benvenuti a New Kabul

di Carlo Bertani - 23/02/2007


Londra, 25 aprile 201…

Bentornati su “Pasta-Channel”, l’emittente inglese in lingua italiana: vi saluta Luca Paternostro, la voce italiana di radio Londra.
Oggi, 25 aprile, è una data che molti italiani delle vecchie generazioni ricordano: fu la liberazione dal Fascismo e dall’occupazione tedesca, il grande successo del maresciallo Montgomery, una data importante per la Gran Bretagna e per l’Impero.
Le notizie che giungono dall’Italia ci narrano di un periodo soleggiato e di scarse precipitazioni: la primavera è iniziata subito dopo la festa dell’Epifania, mentre l’autunno era terminato pochi giorni prima del Natale. Le temperature sono nella norma: 28 gradi a Milano e 34 a Roma, con punte di 40 gradi a Palermo.

Anche la situazione politica non presenta particolari novità: l’alleanza del Sud sembra aver espugnato Siena, ma le valutazioni divergono molto secondo le fonti. Mentre il generale Caldarola sostiene che le truppe nemiche sono ancora ben lontane – arrestate dalle “camice verdi” ben prima d’Orvieto – il comandante delle “camice bianche” – Furio Camillo – afferma d’essere già in vista dei ruderi di quella che fu la torre di Pisa. Come tutti sapranno, fu l’impatto con un tank Leopard a determinarne la prematura fine.

Le due coalizioni si scontrano da anni, ma – come sempre – è la complessa ragnatela d’alleanze che le sostengono ad incuriosire la stampa estera ed i molti commentatori italiani residenti oramai nei cinque continenti.
Come tutti sanno, è la fragile alleanza fra i signori della guerra a sostenere il proconsole Camillo, ma all’interno delle formazioni maggioritarie – il raggruppamento “Pierferdinando Casini” e l’alleanza “Francesco Rutelli” – non sono rari episodi d’intolleranza come quello che sfociò nella tristemente famosa “battaglia dell’Irpinia”, quando le formazioni autonome dei mastelliani unirono le loro insegne con il campanile alle camice verdi del generale Borghezio, perché al loro leader era stato negato d’annettere Caserta e Sessa Aurunca al ducato d’Irpinia.

La repressione della rivolta irpina è una pagina nera della storia italiana ma, se a Salerno si piange, a Mantova non si ride.
La spina nel fianco delle formazioni “verdi” – altra notizia ben nota – sono le formazioni partigiane che continuano la guerriglia nei confronti del potere mantovano: a poco serve il contingente somalo-brasiliano inviato dall’ONU per garantire almeno il “corridoio 5” dell’alta velocità. Il mese scorso, per citare un solo esempio, non è giunto un solo pomodoro a Kiev, delle 55 tonnellate previste dall’accordo stipulato fra il plenipotenziario per l’Italia delle Nazioni Unite – lord Mountbatten – ed il ministro degli esteri ucraino.

Come si sa, la comunità internazionale sta cercando in ogni modo di fornire agli italiani una via d’uscita dalla triste situazione nella quale si trovano, ma le molte iniziative prese dall’estero franano per la grave conflittualità interna.
Quando la “repubblica del Nord” sembrava avviata verso una stabilizzazione, il grave attentato al viadotto dell’alta velocità in Val di Susa condusse alla chiusura totale delle frontiere, ed oggi un contingente francese riesce a stento a mantenere il controllo dei soli binari.

Molti ritenevano che, dopo la cattura e l’impiccagione del “gappista” Bertinotti e l’esilio in India di Piero Fassino, la situazione sarebbe migliorata, ma le frange estreme della guerriglia continuano a dare filo da torcere alle truppe del generale Bossi, comandante delle truppe territoriali e figlio del “padre della Patria” padana.
Una Reuter giunta da Madras – confermata da molte fonti – attribuisce a Fassino una dichiarazione, nella quale afferma che “sta lavorando per una ricucitura dell’alleanza politica che fu alla base dell’Ulivo”. Non sappiamo quale valore attribuire alla dichiarazione, d’altro canto – da quando Fassino stesso è sfuggito miracolosamente, scappando in motocicletta, ad un agguato tesogli dai servizi segreti padani – non abbiamo elementi certi di conferma.

Anche le recenti, rabbiose esternazioni di Violante trasmesse dalla TV russa “Komsomolskaja” non consentono di far luce sulle molte facce della resistenza italiana in esilio: attribuire “ai soviet della magistratura” il compito d’essere arbitri della situazione italiana ci sembra un’operazione di “trapezismo” politico. A margine, dobbiamo chiederci se il linguaggio usato dall’anziano leader non si sia rapidamente involuto: può darsi che la lunga permanenza in Russia gli abbia risvegliato dei moti d’animo giovanili.
Il vecchio professor Prodi – dalla sua dacia in Mongolia – ha fatto sapere che “il suo cuore batte sempre per l’amata Patria lontana”: la dichiarazione è stata raccolta da un giornalista di Al-Jazeera mentre l’anziano leader si recava in bicicletta – accompagnato dalla moglie Franca – ad inaugurare un asilo italiano, finanziato dalla cooperazione buddista internazionale.

Poche sono le notizie che giungono dalle Bahamas e dalla villa dove l’anziano ex leader del centro-destra, Silvio Berlusconi, si è ritirato dopo il traumatico divorzio dalla moglie Veronica. La fuga d’amore della bella consorte – convolata recentemente a nuove nozze con il cantante degli U2, Bono – ha travolto e spezzato il cuore del vecchio combattente di tante battaglie per la libertà. Non immaginava che l’anelito di libertà – da lui sempre assecondato – giungesse a coinvolgere la sua amata Veronica.
Gli isolani narrano che frequentemente atterra nella tenuta l’elicottero dell’ex presidente USA George W. Bush: le malelingue affermano che l’ex presidente americano – dopo la sconfitta elettorale del 2008 e la fuga dall’Iraq – sia ricaduto nell’alcool e sia amorevolmente curato dal medico personale di Berlusconi, il dott. Scapagnini. L’assidua presenza nella residenza di Berlusconi del decrepito Boris Eltsin parrebbe confermare questa ipotesi.

Ma torniamo all’Italia ed alle scarne notizie che riescono a filtrare dalla “cortina di sicurezza” stesa dall’UE ai confini italiani, ed attuata grazie alla risoluzione n. 234.567/B delle Nazioni Unite, che ebbe il solo voto contrario della Repubblica di San Marino.
La guerriglia che si combatte nel Nord traspare dalle scarne notizie riportate dai blogger clandestini, che s’affidano ai loro palmari per mantenere un filo di speranza e di comunicazione con il resto del pianeta.
Riportiamo fedelmente, anche se non possiamo – ovviamente – garantire sulla veridicità delle notizie:

"Lo scorso 11 febbraio, uno scarno comunicato della “Repubblica del Nord” poneva l’accento sulla sempre maggior difficoltà di trovare preti disposti a stabilirsi nel noto “Triangolo della morte” emiliano: pare che la vita media di un sacerdote, in quelle aree, non superi i due anni. Qualcuno sostiene a causa delle formazioni islamiche parallele alla guerriglia, ma molti ricordano che l’abitudine di sparare ai preti è endemica in quelle terre".

La FIAT , incurante della tragica situazione – come del resto dev’essere l’autentico pensiero aziendale – ha presentato la nuova “Punto e mes”, dotata di tutti i confort e di molte, recenti novità tecnologiche. Spiccano, fra tutte, le dotazioni di protezione del veicolo: ben due Kalashnikov laterali ed un lanciarazzi RPG centrale dotato di puntamento laser. La casa torinese spera, con questi accorgimenti, di superare l’agguerrita concorrenza tedesca, che per i modelli destinati al mercato italiano – al posto delle ruote – da anni monta i cingoli.
Le sorelle Carlucci sono l’anima della cultura italiana: il festival della canzone di Battipaglia ha visto nascere il nuovo astro della canzone d’autore – tale Kevin Barraca – con il suo rap “Furio, do it!”.

Un triste capitolo è quello dei guerriglieri catturati: a nulla servono le molte proteste presentate dalla comunità internazionale ai contendenti per la chiusura dei lager di Verluno Comasco e di Santa Martinella Capatosta. Per quanto tempo dovremo ancora osservare quelle tristi immagini delle tute verdi ed arancione che languono oltre i fili spinati?
Anche le recenti catture di due leader della guerriglia – tali Crossi e Tarigliotto – ha fatto rinascere le polemiche: a nulla è valso che i due si “dimettessero” all’istante dalle formazioni guerrigliere, e sono finiti entrambi dietro ai fili spinati.

Un capitolo a parte è rappresentato dalla Repubblica di Montuglia, nata dalla spontanea unione fra la Puglia ed il Montenegro, dove le “camice scure” dell’anziano leader Lo Russo – dopo la brutale esecuzione in piazza del governatore comunista, impiccato al gancio di un carro-attrezzi – resistono, non senza forti perdite, agli assalti del generale Franceschielli, da molti ritenuto troppo debole per venire a capo della situazione pugliese e montenegrina.

Si narra che sia stata ripristinata – in quelle terre – la “battaglia del grano”, il “voi” ed il saluto col braccio teso: sono voci, e non possiamo assolutamente confermare queste illazioni.
Ciò che invece possiamo categoricamente smentire è che sia nata una sorta d’alleanza fra la Repubblica del Nord” e quella di Montuglia: il triste episodio dello scontro navale fra i cacciatorpediniere “Doge Galan” e “Triumviro Farinacci" – costato la perdita di quasi ottocento marinai, fra i “repubblicani” del Nord ed i “repubblichini” (denominazione nata proprio per distinguerli) del Sud – preclude la via a qualsiasi tipo di collaborazione.

Rimangono, unica formazione che pare possedere un’autentica forza propulsiva, le “camice bianche” del console Furio Camillo, ma sull’evoluzione del quadro italiano pesano le incertezze del Papato.
Il nuovo papa, salutato dapprima come elemento di rottura con la tradizione secolare della Chiesa, desta oggi parecchi dubbi proprio fra i cattolici italiani.
L’investitura al soglio pontificio di monsignor Milingo stupì, ma fu accettata come il volere divino. Anche il nome scelto – quel Frank Sinatra I – che molti non compresero, fu considerato come un segno dei tempi; ciò che i cattolici non riescono a digerire è il ruolo assegnato alla consorte: amministratrice dei beni del Vaticano.

Pur ammantando le sue dichiarazioni con sapienti locuzioni ed ampio uso d’ammorbidente, la sostanza non muta: “All’uomo i compiti nel mondo, alla donna la casa”, questo, in sintesi, è stato il pensiero del pontefice.
Il primo a ribellarsi è stato l’anziano ex presidente del Senato Marcello Pera che – dal suo esilio di Graz, dove vive ospite del leader politico austriaco Haider – ha tuonato: “Ridurre il Vaticano ad una semplice dimora è un segno di deterioramento, dovuto al sempre più acceso relativismo che ammanta le società moderne”.

Cari ascoltatori, abbiamo parlato sin troppo dell’Italia, e veniamo a noi: alla grande “Little Italy” che è sorta in pochi anni fra Chelsea ed il Soho.
Oramai, sono quasi centomila gli esuli italiani a Londra e la vita culturale della comunità è spumeggiante e ricca di contenuti. Qualche nome? La presidenza della comunità è stata affidata – per la grande esperienza nel settore – ad Oreste Scalzone, mentre Toni Negri – che insegna filosofia marxista a Cambridge – è stato eletto per acclamazione segretario.
Innumerevoli gli artisti presenti nella capitale britannica: Aldo, Giovanni e Giacomo, Raimondo Vianello e consorte, Alessandro Baricco, Francesca Dellera, Toto Cutugno, Maria de Filippi…tutti insieme hanno acquistato un teatro ribattezzandolo, originalmente, The Globe.

Anche la TV italiana ci ha fatto ben figurare; Bruno Vespa conduce sulla BBC uno dei più seguiti talk show – Door to door – mentre Vanna Marchi s’è quasi impadronita dell’etere commerciale al grido: A million, now!
Noi “stiamo tutti bene” – come ricordava Mastroianni in un film di una vita fa – e siamo felici che gli italiani abbiano trovato un po’ di serenità. Anche in Italia? Ma certo…
Cosa volete che gliene freghi agli italiani delle alleanze del Nord e del Sud…dei repubblicani e dei repubblichini: continuano a vivere come sempre.
Carrozzieri ed idraulici continuano a non sapere cosa sia una fattura, mentre i dipendenti pubblici fanno oramai il terzo ed il quarto lavoro. I negozianti hanno buttato nel ferrovecchio i registratori di cassa ed i giudici ci mettono oramai trent’anni per emanare una sentenza. Che volete che sia…

Basta che ci sia la pace in casa e che le corna rimangano in famiglia…la pizza ed una bella cantata con gli amici…che volete di più? Se non basta, sapete come fare: arrangiatevi.
Il tempo è scaduto e passo la linea alle previsioni del tempo, che v’aggiorneranno sulla dislocazione degli sciami di cavallette in Provenza e sul movimento degli iceberg nel mare del Nord: qui da noi tutto bene! Un bacione dal vostro Luca Paternostro: ciao Italia!

Carlo Bertani bertani137@libero.it www.carlobertani.it