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Speciale mercati finanziari

di Bruno Chastonay - 04/03/2007

 




La situazione attuale dei mercati finanziari, visti i livelli raggiunti per il medio-lungo termine, e il continuo scostamento dei fondamentali con le quotazioni reali, necessitano di una riflessione. Il momento pre-G7 di Essen, sulla scia dei recenti commenti ufficiali di voler discutere della debolezza dello JPY, i commenti della BoJ di non avere fretta nel rialzare i tassi, i commenti di BNS e BoJ di preoccupazione celata per la debolezza della propria valuta, anche per i potenziali effetti negativi sulla stabilità dei prezzi, è il momento ideale per farla.

La difficoltà maggiore sarà quella di “capire” quando e cosa potrebbe avvenire, o cosa potrebbe innescare un cambiamento di attitudine. Dopo quest'introduzione, possiamo entrare in merito a quanto accaduto in soli 2 giorni, nei mercati finanziari mondiali. Le ragioni, come sempre, sono molteplici, ed erano in fase di accumulo da qualche settimana. Solo grazie alle festività di carnevale in EU, e di fine anno in CINA, hanno ritardato l’innesco di questo mix-negativo.

Un mix di dati negativi USA, e ulteriori attesi – dati EU migliori del previsto – rialzo costi PETRO – rialzo materie PRIME – commenti Greenspan che si attende una potenziale recessione per fine anno – MinFin EU che prevedono un rallentamento della crescita nel 1.sem – i dati sui beni durevoli di ieri che sono crollati ben oltre il previsto – sono alla base del deterioramento del sentimento nei mercati, con calo YIELDS deciso, e prese proditto/riduzione di esposizioni in BORSA. Gli INDICI hanno trovato resistenza sui massimi da 6anni in EU, e sui record in USA e ASIA, vari overbought con eccesso di ottimismo su EMERGENTI, ASIA, EST-EU, indicatori di oversold CHF con segnali di fine fase indebolimento per il momento, indicatori di oversold generale per lo JPY, posizioni speculative ampie di short JPY e anche di short CHF. Anche le Banche Centrali, in fase di diversificazione delle riserve, con riduzione dei dollari, chf, e in aumento di euro, e ripresa di ORO, aiutano a sostenere l'EURO oltre al valore dei suoi fondamentali. Sulla borsa CINA, dai massimi storici, è in atto una fase correttiva marcata.

Tutto questo ha innescato la fase correttiva attuale, anticipata su questi commenti da 2-3 settimane, e che potrebbe portare ad un aumento della volatilità, ora ai minimi storici. Senza nemmeno dimenticare che molto di questi movimenti, in particolare da sett/ott ad oggi, sono stati innescati e spinti dai fondi hedge, sulla scia del carry-trade, con posizioni molto elevate di short jpy presenti (vedi IMM Chicago). Con i movimenti odierni su EUR/CHF e EUR/JPY, e DOLL/JPY, abbiamo segnali forti di breve termine che confermerebbero quanto citato sopra.. Comunque, l'ampiezza e la velocità di questa fase correttiva, che in solo una sessione ha raggiunto i primi target correttivi e livelli di supporto chiave sentimento, potrebbero avere già completato il movimento. Segnali di overbought e di rialzi effettuati su target/resistenza per ORO, PETRO, MAT PRIME, e il calo di ieri risulta in linea all'aumento dei timori per la domanda da Asia, da crescita globale in rallentamento. Con i dati resi noti in chiusura giornata, sulla vendita case nuove e del sentimento consumatori USA, un freno globale alla negatività, che aveva pesato anche su LATAM, con indici entro -3,0/5,0pc.

Poi nuovamente pesante NY, e -6/8pc. Partenza in negativo per ASIA oggi, con Phil -8,0pc, India -3.2, Corea -3.9, Sing -4.8, JPN -3.3, con recuperi graduali. Segnali di raggiungimento primi supporti chiave, e vari target correttivi effettuati. Il nervosismo, dalle liquidazioni stop-loss da parte dei fondi, porta ad un aumento ampio della volatilità, e ripresa del fattore rifugio e avversione al rischio. Ci vorranno sicuramente vari giorni per riprendere il sentimento.

Le situazioni generali dei mercati, sempre più globalizzati, vengono determinate e sotto un certo aspetto, pilotate dalle ampie posizioni da parte dei fondi, investimento, hedge, e di varie strategie operative, dall’elevato numero di emissioni di prodotti strutturati tipo capital protected, capital guarantee, ecc ecc. Tutti questi mezzi di investimento operano con le stesse modalità di base. Vengono emessi al meglio dei mercati, dove l’elevato sentimento e aspettative degli investitori, permettono una larga vendita del prodotto/partecipazione. Operano con stop-loss sistematici, che entrano in funzione tutti allo stesso momento, e quando già le cose stanno andando male, peggiorandole a valanga, in un momento dove la ricettività del mercato crolla. Operano spesso a leva, anche elevata, onde massimizzare il valore dei capitali a disposizione, con effetti a moltiplicazione.

Il mercato, anche se sempre più evoluto, continua ad essere “gestito” dal sentimento, più che dai valori reali. Le aspettative hanno un valore nettamente maggiore su tutto il resto che abbiamo a disposizione. Il sentimento risulta ai massimi quando le quotazioni hanno raggiunto i massimi, e quindi tutti alla ricerca di rendimento e prodotti in cui investire allo stesso momento di massima euforia. Il carry-trade recente ne è un lampante esempio di irrazionalità, dove le posizioni speculative short JPY e CHF avevano raggiunto i massimi storici, quando le due valute erano ai minimi annui, in oversold, e non correlazionate ai fondamentali (in particolare per CH). E il tutto per un differenziale tassi che si può incassare solo a medio-lungo termine, contro posizioni ad alto rischio di breve termine.

Ora, si tratta di analizzare (per chi ha seguito i consigli di alleggerimento almeno, o di ampie liquidazioni), se rientrare e quando. Dopo una “lavata” di queste proporzioni, con un ritorno ai valori di sett/ott 2006, dove sono stati bruciati circa euro 300miliardi di valori finanziari, bisogna ritrovare i fattori preponderanti. In allegato i grafici principali, significativi del momento.

Tutto si basa ancora sulle posizioni di carry-trade, con esposizioni short JPY, CHF, e short DOLL da negatività crescente sugli USA. Come controparte, long di valute e investimenti in aree di alto rendimento, quali ANGLO, LATAM, Emergenti, EST-EU, ASIA e in particolare CINA, senza dimenticare Metalli, Petrolio, Materie Prime, sostenute dalle aspettative di continua elevata domanda dai paesi emergenti. Le Banche centrali, con la loro necessità di diversificazione delle riserve, hanno giocato anche loro un ruolo, alimentando l'acquisto di ORO, TITOLOI, EURO, e vendendo CHF, JPY. Quindi, prevedo ancora 2-3 giorni di assestamenti vari, senza trend specifico, con attività principale atta a ridurre e ad aggiustare varie posizioni.

Con questo “crollo” dei mercati finanziari, avremo sicuramente una riduzione delle aspettative di crescita, e quindi effetti negativi per le Materie Prime, Petrolio, da una riduzione della domanda. E un calo dei rendimenti (già avvenuto marcatamente), da aumento fattore rifugio / avversione al rischio, calo aspettative inflazione, riduzione del potenziale di stretta monetaria da banche centrali. Con il recupero marcato del CHF (anche grazie al ritorno del fattore qualità/rifugio), e dello JPY, ritorna molto interessante comperare GBP/CHF, dal differenziale tassi, fondamentali positivi, e con l’aggiunta di incasso premio da vendita call su posizioni, grazie al rialzo della volatilità. Periodo interessante per valute una selezione di TITOLI qualitativi per rifare le posizioni long, selettivamente. Mantengo la visione di un EURO/DOLL entro 1.2850/1.3250, neutrale, da vari fattori che si controbilanciano. Da fondamentali in miglioramento ma sempre deboli e controversi, politica monetaria meno a favore di forza euro, vendite di EURO/JPY, mercato long EURO, sentimento molto positivo generale, con eccesso di negatività per USA.


USDOLLAR Index 83.40


EURO / JPY 156.20


EURO / CHF 1.6120


GBP / CHF 2.3900


US Treasury 10anni 4.5130


Dow Jones EUROPE 50 4156


USA Dow Jones 12216

queste sono opinioni personali di :
Bruno Chastonay
Membro della Direzione
Consulente Finanziario Senior

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