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Piovono bombe, ma che fa? L'Italia è "molto preoccupata" e "turbata"...

di Loska - 06/03/2007

Fonte: giornalettismo.ilcannocchiale.it

   
L'Italia è "molto preoccupata" e "turbata" per quello che sta succedendo in Afghanistan. Così, almeno, ha detto D'Alema, che evidentemente sembra aver capito anche lui la sottile differenza fra missione di pace e bombardamenti a pioggia. Con l'intelligenza che lo contraddistingue dalla massa, lui, L'Intelligente, si è lanciato in un mirabolante ragionamento ineffabile che qui riportiamo: "Uhm, ma se c'è pace, non c'è guerra, e se non c'è guerra allora non ci sono morti. Se ci sono morti, civili, per giunta, allora c'è guerra, non pace, e dunque noi lì che ci facciamo?"

Ne consegue che l'Italia è preoccupata, e iniziano già a venirle i primi capelli bianchi. Anche perchè ora si torna al voto sul rifinanziamento della missione, e con queste novità non sarà certo una cosa facile tornare a dire al Senato "No ma lì c'è pace, non vedete, stanno tutti con le bandierine arcobaleno!". Nè si può giocare la carta "c'erano terroristi", visto che stavolta è andata male e non c'era nemmeno un maggiorenne -dico uno-a cui dare la colpa.

Gli Americani, dal canto loro, non spiegano la strategia sottesa agli attacchi che nelle ultime 48 ore hanno fatto strage di civili. Si limitano a ricordare che lì c'è ancora il pericolo talebano, e che i barbuti tenteranno "di utilizzare ancora una volta il terrorismo per raggiungere i loro obiettivi", "ma non ci riusciranno". E certo che non ci riusciranno, la strategia americana è troppo avanti, e gli blocca i possibili obiettivi impossibilitando, così, le mosse dell'avversario. I talebani fanno attentati per uccidere i civili? Li facciamo prima noi, ammazzando addirittura bambini, così peggio non potranno mai fare. Diabolico. Però c'è il pericolo di passare per assassini, pensa te, loro che stanno liberando un paese intero dalla presenza uman...cioè, dei talebani.

Giustamente, "ogni tentativo di tracciare un paragone morale tra terroristi che uccidono civili come linea politica e gli Stati Uniti che come linea politica hanno quella di cercare di salvare questa gente" viene respinto con forza dal portavoce della Casa Bianca, Tony Snow. "Non siamo talebani!" urlano oltreoceano sdegnati, "noi mica sgozziamo la gente, la bombardiamo!". Molto più pulito, insomma. E' come fare un parallelo, per dire, fra Gucci e una sartina di paese. Anche offensivo, perdipiù. Come offensivo è il fatto che il presidente di quello stato fantoccio abbia chiesto un processo per fare giustizia ai civili. Giustizia? Quella gente parla agli USA di giustizia? Non capiscono niente, evidentemente. Punto primo, nemmeno sapete che è la giustizia, infatti ve la stiamo esportando, se permettete. Punto secondo nessuno processa i soldati USA, e dico nessuno, e se ne volete conferma chiedete all'Italia che ancora si piange quel tizio coi baffi. Comunque, nel frattempo, con un occhio alla cartina geografica (quella della casa bianca è a forma d'asino, sapete?), George dabliu con una puntina a forma di coda in una mano e l'altra a coprire gli occhi sta elaborando alcune complesse teorie per scoprire il prossimo stato canaglia culla del terrorismo internazionale, al fine di eliminare alla radice il problema ed evitare che chiunque altro fomenti la violenza in quelle terre devastate. C'è solo un problema: per quanto si sforzi (ha anche tentato di spiegare alla cartina che ha il piano già pronto, non può mica cambiarlo in due giorni), il fato non vuole proprio che la coda si attacchi all'Iran. Anzi, stranamente, non fa che finire sulla Casa Bianca.