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La favola delle calorie alimentari

di Rolando Poeta

Termodinamica dei motori e del corpo

Tra il corpo umano ed i motori termodinamici ci sono differenze e similitudini che possono aiutare a capire le proprietà di moltissimi fenomeni, altrimenti inspiegabili.

Tali motori termodinamici sono generalmente conosciuti come endotermici o a scoppio (quali sono quelli delle automobili) ed esotermici (quelli delle locomotive a vapore).

I citati motori usano dei combustibili (carbone, gas, benzina, cherosene, eccetera) che sono tutti di origine fossile.

Fossile, nel senso che sono il prodotto di una degradazione o trasformazione involutiva di antiche forme di vita: piante (carbone), foraminiferi (petrolio, gas).

I motori sfruttano particolari leggi naturali o fisiche scoperte dalla Termodinamica, mediante le quali si realizzano i cosiddetti “cicli termodinamici”: ciclo Diesel, ciclo Otto - Beau de Rochat.

In base a ciò si ha che, facendo produrre a tali combustibili del calore (cioè facendoli bruciare con l’ausilio dell’ossigeno), si può trasformare tale calore in un’energia meccanica con cui far girare un “cilindro di acciaio” noto come albero motore, al quale possono poi essere collegate le ruote dei veicoli per farli muovere.

Noi buttiamo della benzina (un liquido fermo) in un marchingegno (il motore) e questo crea un movimento estremamente potente (la potenza con cui si muove l’automobile).

Basta non introdurre la benzina nel motore ed esso si ferma.

Adottando lo stesso schema semplificato al corpo umano vediamo molte similitudini.

Abbiamo infatti un corpo (il corpo umano, fatto di un ammasso di carne e ossa....) che sta fermo, e che per muoversi (cioè per vivere) ha bisogno di cibo, di alimenti: sostanze che una volta appartenevano ad una specifica forma di vita: una bistecca che una volta era un pezzo di una mucca, delle uova che una volta erano dentro il corpo di una gallina, del latte che era dentro una pecora, un frutto che una volta era attaccato all’albero che lo aveva generato, una foglia di insalata che è stata strappata dal suo cespo vitale, eccetera.

Il movimento è cioè creato sempre da sostanze di origine biologica, sia che si tratti dei combustibili, sia che si tratti di alimenti.

Tale proprietà di entrambi i tipi di movimento (tecnologico oppure biologico) si esprime con un elemento comune: il calore.

Ciò che fa muovere i motori e ciò che fa muovere i corpi animali (ovvero dà ad essi la vita, come la benzina dà la vita ad un motore), è infatti essenzialmente il calore .

Qualsiasi tipo di movimento, derivando da una sorgente termica di origine biologica, è dunque anch’esso un’espressione della vita.

Sia nel caso dell’alimentazione di un animale, sia nel caso dell’alimentazione di un motore, il calore è tratto dalla combustione chimica delle citate sostanze (il combustibile dei motori ed il cibo che fa vivere gli animali) con l’ossigeno.

Vediamo infatti che la potenza di un motore dipende, oltre che da sue costanti strutturali, dal potere calorico del combustibile, cioè da quante calorie esso è capace di generare quando brucia.

Anche per gli animali (e per gli uomini) la loro potenza, la loro capacità di agire, di muoversi dipende dalle calorie degli alimenti con cui tali animali si nutrono.

Qui va però rimarcato che tali calorie agiscono in un modo indiretto.

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