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Teheran abbandonata dai sui alleati?

di Antonio Terrenzio - 19/06/2025

Teheran abbandonata dai sui alleati?

Fonte: Antonio Terrenzio

Il modello multipolare alla prova dei fatti si riduce ad una foto dei leaders dei Brics mano nella mano come in un'immagine pubblicitaria della Benetton. L'Iran ha subito un attacco di terrorismo internazionale che ricorda tremendamente quello fatto contro l'Iraq nel 2003. E non parliamo più di violazione del Diritto internazionale, perché questo non esiste più, anzi non è mai esistito alla prova dei rapporti di forza che regolano le relazioni internazionali. 
L'Occidente potrà essere detestabile e guerrafondaio quanto si vuole, ma  rimane unito e solido nella comunità di intenti, con alleanze solide sul piano diplomatico e militare, e con una visione strategica coerente che mira alla distruzione di tutti i suoi nemici proprio nel momento storico per esso più difficile. L'Iran ha subito un attacco gravissimo che ha decapitato la sua leadership militare e scientifica da parte di Israele. In risposta la Russia e la Cina hanno espresso dichiarazioni  che non vanno oltre le condizioni di circostanza. Ciò vuol dire che i Brics non sono che un'alleanza di facciata, un summit di grandi potenze non allineate ma disgiunte sul piano operativo comune quando si tratta di rispondere alle aggressioni del mondo unipolare occidentale, che alza la posta e non è disposto a fare nessun tipo di concessione ai suoi sfidanti. Se l'Iran dovesse essere abbandonato al suo destino e subire un attacco fatale con la complicità di un'America ostaggio dell'elite sinonista neo-con, il modello multipolare soffrirebbe un colpo durissimo che ne mostrerebbe tutti i limiti e debolezze strutturali. La verità nuda e cruda che spiazza anche i sostenitori di un mondo non più a guida aglo-sionista-americano, è che Russia, Cina, India, più gli altri membri minori, non sono in grado e probabilmente non hanno nemmeno la volontà di perseguire politiche che abbiano un intento comune, perché divise da interessi che non vanno oltre la difesa dei propri obiettivi a breve-medio periodo.
Non sappiamo che fine farà l'Iran, se subirà un cambio di regime come ripetono i media nostrani o se l'Ayatolla Khamenei possa cedere il passo al suo successore. Ciò che è certo è questo non rappresenta un problema per Israele, che ne agogna la distruzione su modello Siria. Un Iran diviso in guerra tra bande, ennesimo teatro di quella strategia del caos dei neocon Usa del duo Rumsfeld- Chebrowsky che mira alla distruzione sistematica di quelle entità nazionali ribelli all'unipolarismo Anglo-sionista-americano. 
Sull'apparente silenzio della Russia, principale alleato dell'Iran nella regione, si avanzano speculazioni che la vedono concorde nello scambiare la Repubblica Islamica con la mano libera su Kiev. Possibile, ma se così fosse non sarebbe solo un tradimento di un alleato fondamentale nella regione, ma un errore che esporrebbe il fianco caucasico della Federazione al caos che si espanderebbe facilmente al suo interno. Questo al Cremlino lo sanno perfettamente e per questo non possono permettersi il rischio che un cambio di regime trascini l'Iran in uno scenario Iraq 2.0. Dietro le proposte di mediazione offerte da Putin e le condanna dell'attacco israeliano da parte della Cina, i Brics+ sono poco più di una sigla che sancisce qualche intesa economica, non certo un'unione politica coesa e coerente, non hanno nessuna struttura di difesa comune o di supporto strategico, né capacità di reazione concertata alle crisi internazionali. La Russia nello specifico, si trova in una situazione ambigua nei confronti di Israele e non vuole e non può compromettere i rapporti con Tel Aviv, complice la presenza di molti ebrei russi in Israele. La Cina, pur essendo partner commerciale e strategico dell'Iran, ben si guarda da un coinvolgimento diretto per timore di entrare in conflitto diretto con l'Occidente compromettendo i rapporti con Washington, Israele e Medio Oriente (Belt and Road Initiative).
In tale quadro l'India è un esempio emblematico di "multiallineamento" più che di mulpolarsimo, essendo alleato di Israele sul piano tecnologico militare e di intelligence, oltre ad essere un importante acquirente di sistemi d'arma Israeliani e alleato contro l'islamismo politico e che può solo guadagnarne da un concorrente regionale indebolito. Per non citare Brasile e Sud Africa il cui peso specifico nelle questioni geopolitiche è pressoché indeterminante.
Se l'Iran dovesse cadere e gli USA dovessero venire coinvolti come in Iraq, con Russia e Cina a fare sostanzialmente da spettatori, l'Occidente collettivo sferrerebbe un colpo decisivo al modello multipolare, perché altri Paesi non allineati potrebbero subire eguale sorte. Vedi Russia che nonostante stia continuando a martellare Kiev non riesce a chiudere la partita ucraina e che se il conflitto dovesse protrarsi potrebbe anche subire destabilizzazioni interne. Inoltre l'attacco dell'intelligence israeliana ha evidenti similitudini con quelli ricevuti in Siberia compresi i tempi di preparazione, cosa che non può lasciare indifferente Mosca. Data l'immobilità sostanziale dei partner dell'Iran, è necessario considerare i Brics+ incapaci di opporsi concretamente all'Occidente che ha capacità di coesione maggiore, piani militari operativi integrati, capacità colpire il nemico in profondità ed essere un blocco economico, politico e militare che non conosce un blocco alternativo in grado di sfidarlo in modo compatto. Assenza di un ruolo alternativo che manca all'Europa: si può dire che I Brics+ ne rappresentino lo specchio per inconsistenza ed incapacità di azione e di rappresentazione di un polo geopolitico autonomo.
Dalla dottrina del Caos perpetrata da Usa ed Israele, l'ordine multipolare potrebbe schiantarsi contro un nuovo ordine unipolare. Un nuovo secolo americano, dove gli Usa ed i suoi alleati più o meno solidali, uscirebbero vincenti da questa fase di transizione la cui durata è estremamente incerta, e che soprattutto non segnerà necessariamente la fine dell'Impero neo-con USA, ma che potrebbe riproporsi nei decenni a venire, con la solita UE a fare da vassallo, incapace di emaciparsi e a fare quel "lavoro sporco" che oggi Israele fa in Medio Oriente.