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Una task force italiana sul clima

di redazionale - 20/03/2007

Quindici settori analizzatie e già colpiti
 | Foto Ansa
È l'appello che gli scienziati rivolgono al premier Romano Prodi durante un incontro organizzato dal Wwf: «Serve piano nazionale di adattamento ai mutamenti. Siamo preoccupati, ma non pessimisti»

FILE: il documento del Wwf
L'Italia dovrebbe costituire una task force interministeriale per affrontare la questione di un piano nazionale di adattamento ai mutamenti climatici. È questo l'appello lanciato oggi al governo dai massimi esperti in materia di clima, riuniti a Roma, nella sede del Wwf. Gli esperti, che sono membri del Comitato scientifico del Wwf, hanno presentato in un primo documento le linee guida del piano di adattamento.

Quindici i settori analizzati dagli esperti e già colpiti dagli effetti del cambiamento climatico: dalla perdita di biodiversità alla crisi delle risorse idriche, dall'agricoltura al turismo, dall'industria all'energia. «Siamo preoccupati ma non pessimisti - ha affermato Riccardo Valentini, ecologo e direttore del Dipartimento di Scienze dell'Ambiente forestale dell'università della Tuscia - compito degli scienziati è quello di analizzare il problema e trovare la cura». Per il direttore del centro Euromediterraneo per i cambiamenti climatici, Antonio Navarra, «il Mediterraneo è una terra di confine tra le aree tropicali e le medie latitudini e l'Italia si trova su questa linea di confine ed è quindi in un area particolarmente vulnerabile. Se questa linea si muove di 500 chilometri rischiamo di avere il clima del Nord Africa tutto l'anno».

In particolare, secondo gli esperti, l'allarme che coinvolge l'Italia riguarda l'emergenza idrica e i suoi effetti sui settori come l'agricoltura o il turismo. Quest'aspetto è stato ricordato da Vincenzo Ferrara, coordinatore della Conferenza nazionale sul clima fissata per il settembre di quest'anno. Gli esperti del clima hanno ribadito come la principale esigenza per il nostro Paese sia quella di rafforzare il sistema-natura, che deve costituire "la grande opera di adattamento" contro la febbre del pianeta.