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Macrocosmo e microcosmo secondo il sufismo sciita (convegno pubblico)

di redazionale - 28/03/2007

Fonte: tariqa-burhaniya



Sabato 31 marzo, ore 17.30, per il Ciclo d'incontri LE VIE DEL SUFISMO: LO
SGUARDO SULLE REALTA' INVISIBILI, focus su uno degli aspetti più misteriosi
della maggioranza del mondo sciita: MACROCOSMO E MICROCOSMO DELL'IMAM
SECONDO IL SUFISMO IRANIANO, la presenza segreta del dodicesimo imam che si
sottrasse alla vista nel 940 d.C. e il suo atteso ritorno messianico.

RELATORE: ALESSANDRO CANCIAN

La figura dell'Imam atteso, cioè il rappresentante di Dio in terra, domina
la coscienza sciita da tredici secoli. Nella versione imamita dello sciismo,
il dodicesimo Imam è l'ultimo erede del magistero iniziatico della "gente
della Casa" del Profeta Muhammad, è entrato in occultazione nell'anno  940,
senza lasciare successori e chiudendo così, temporaneamente, il ciclo degli
esseri che hanno una "speciale" relazione con Dio (walaya). I teologi e i
teosofi hanno prodotto una vasta letteratura sulle caratteristiche di
quest'assenza, riempiendola di "presenza" su un diverso piano di coscienza.

La letteratura agiografica e le tradizioni attribuite agli Imam ci informano
con ampi dettagli sulla natura di questa occultazione, dell'esistenza
segreta dell'Imam e del suo ritorno messianico.
I dati sono abbondantemente forniti dai testi canonici di hadith sciiti, e
su questi dati si è esercitata nel corso dei secoli la riflessione di
giuristi, teologi, mistici e la devozione dei credenti.

Degli avvenimenti legati al ritorno dell'Imam sono state date diverse
interpretazioni: pedagogiche, allegoriche, letterali, storico-cicliche e
simboliche, nessuna delle quali contraddice radicalmente le altre.
Nell'ambito dell'ermeneutica spirituale di questi dati, furono due gli
ambienti che svolsero le considerazioni più  interessanti in merito: lo
shaykhismo, una scuola teosofica nata nel XVIII, e il sufismo.

Ma fu uno dei  maestri più importanti a riassumere la dottrina della parusia
interiore dell'Imam, secondo la quale il luogo dell'occultazione ha la
duplice dimensione del macrocosmo e del microcosmo e la ricomparsa dell'Imam
avrà come sede privilegiata il cuore del fedele.

ALESSANDRO CANCIAN è laureato in lingue e letterature orientali
all'Università Ca' Foscari di Venezia, è dottore di ricerca in "metodologie
della ricerca antropologica" all'Università di Siena.
Ha svolto ricerche nei collegi teologici sciiti in Iran e Siria e si occupa
degli aspetti esoterici della tradizione imamita, di sufismo iraniano
contemporaneo e dello neozoroastrismo del XVII secolo in India.

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