Gli svizzeri mettono al bando gli OGM
di greenplanet.net - 28/11/2005
Fonte: greenplanet.net
Voto unanime nei Cantoni, il 56% dei cittadini elvetici ha votato sì alla proposta della moratoria quinquennale. In Canton Ticino il sì al 64%. Alemanno: riflettere sul voto.
UN POPOLO GAGLIARDO...
Referendum, vince lo stop agli ogm in agricoltura
Gli svizzeri hanno approvato con referendum nazionale il divieto per cinque anni dell'utilizzazione degli organismi geneticamente modificati (Ogm) in agricoltura.
Il divieto si applica tanto alle piane quanto agli animali geneticamente modificati, ed e' uno dei piu' restrittivi d'Europa. Il risultato del referendum, a quanto anticipato dall'emittente tv svizzera SF DRS, è frutto del 55% dell'elettorato favorevole al bando, approvato dalla maggioranza dei 26 cantoni in cui è suddiviso amministrativamente il paese.
Il referendum dà ragione agli agricoltori svizzeri, molti dei quali accarezzano il progetto di darsi alla coltivazione di prodotti biologici .
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Svizzera, sì a una moratoria sugli Ogm
BERNA - Gli svizzeri hanno approvato a maggioranza il divieto per cinque anni di utilizzare in agricoltura organismi geneticamente modificati (Ogm).
Sulla base del conteggio dei voti del referendum, il 55,7% degli svizzeri ha votato sì alla moratoria che - nel dettaglio - impedisce agli agricoltori elvetici di coltivare piante geneticamente modificate o di allevare animali transgenici per cinque anni.
Il 44, 3 % si è invece pronunciato contro il provvedimento. Secondo l’agenzia di stampa elvetica Ats, il testo è stato approvato a larga maggioranza anche dai diversi cantoni svizzeri, confermando la vittoria del «sì».
Per passare in via definitiva, il referendum di iniziativa popolare doveva infatti ottenere anche la maggioranza dei voti in oltre la metà dei 26 cantoni di cui si compone la Confederazione.
ESULTANZA E DELUSIONE
Il referendum sancisce dunque un'inasprimento delle attuali leggi che già limitano il ricorso agli Ogm. La consultazione odierna è una iniziativa di ecologisti, gruppi di sinistra, accociazioni di agricoltori e consumatori che ritengono che le attuali leggi sugli Ogm siano insufficienti.
«La popolazione non vuole Ogm nel piatto, per cui noi non li vogliamo nei nostri campi», ha dichiarato Luc Barthassat, deputato del partito cristiano-democratico e viticoltore di professione.
«Chiediamo un po' più di tempo perchè gli studi in corso possano essere completati per avere risultati più affidabili sulle conseguenze degli Ogm sull'ambiente», ha spiegato Barthassat.
Gli industriali si sono pronunciati contro la moratoria, ritenendo che avrà conseguenze negative sulle imprese elvetiche di biotecnologie.
Alcuni ricercatori hanno obiettato che il settore della ricerca sugli Ogm in patria risulterebbe penalizzato.
Secondo Isabelle Chevalley, membro del partito Ecologia «la moratoria non avrà effetti sulla ricerca».
Il dispositivo sottoposto a referendum «mira unicamente ad impedire la presenza degli Ogm nei campi», ha aggiunto.
ALEMANNO: RIFLETTERE
«Il risultato del referendum sulla moratoria degli ogm in Svizzera deve far attentamente riflettere: è una voce profonda che viene dal cuore dell'Europa», ha detto il Ministro delle Politiche agricole e forestali Gianni Alemanno commentando l'esito del referendum.
«Nessuno può pensare al popolo elvetico come ad un popolo culturalmente arretrato, nemico della ricerca scientifica, suggestionato da spinte demagogiche e da estremismi ecologisti. Eppure - precisa Alemanno - il risultato è chiaro: la maggioranza dei cittadini elvetici non vuole nessuna forma di coltivazione o di importazione di ogm sul proprio territorio».
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LA SVIZZERA BOCCIA GLI OGM
GINEVRA – I consumatori elvetici hanno bocciato gli organismi geneticamente modificati (Ogm): con il 55,7% di voti favorevoli, gli svizzeri hanno infatti approvato ieri in un referendum una moratoria di cinque anni sugli Ogm nell'agricoltura lanciando un chiaro segnale al mondo politico ed economico.
Il bando è stato inoltre approvato all'unanimità da tutti i 26 cantoni e semi cantoni della Confederazione elvetica.
Una circostanza rarissima.
«È un verdetto chiaro», ha commentato il ministro elvetico dell'economia Joseph Deiss. «Da oggi e per cinque anni non ci sarà possibilità di mettere in circolazione piante» geneticamente modificate in Svizzera, ha aggiunto deluso.
Come l'insieme del governo aveva fatto campagna contro la moratoria.
In pratica, ha però aggiunto Deiss, non cambierà molto poichè la legislazione attuale, in vigore dal 2004, prevede una richiesta d'autorizzazione per gli Ogm ed attualmente non vi sono domande pendenti. Schierati a favore del bando, sinistra e verdi hanno invece definito i risultati «un trionfo».
La Svizzera - si è rallegrata l'Unione dei contadini - è ora il «primo Paese a poter attribuire il marchio "senza Ogm" all'insieme della produzione interna».
L'esito dello scrutinio dota il piccolo Paese alpino di norme Ogm tra le più severe in Europa. Il testo approvato prevede il divieto dell'importazione e della coltivazione di piante, parti di piante e sementi geneticamente modificate in grado di riprodursi e che sono destinate a essere usate all'aria aperta, a fini agricoli o forestali.
Stabilisce inoltre un bando di cinque anni per animali transgenici destinati alla produzione di alimenti o di altri prodotti agricoli.
Le importazioni di alimenti contenenti Ogm non sono colpiti dal divieto, nè la ricerca.
Il referendum è stato promosso da un comitato composto ecologisti, agricoltori e gruppi per la difesa dei diritti dei consumatori che ha raccolto ben oltre le 100mila firme necessarie per sottoporre un'iniziativa popolare al voto. «È un trionfo», ha esultato il presidente dei socialisti Hans-Jurg Fehr.
Con il sì si rafforza l'agricoltura ecologica e per la Svizzera si apre la possibilità di creare prodotti di nicchia, ha aggiunto Fehr.
Gli ha fatto eco la presidente dei Verdi, Ruth Genner, secondo cui ora i contadini svizzeri potranno posizionarsi su un mercato «Ogm free». Per la Federazione svizzera dei consumatori, si tratta di «un segnale chiaro» degli svizzeri che non vogliono Ogm nei loro piatti e nei confronti «dell'arroganza dell'industria agro-alimentare».
«La popolazione europea è a maggioranza contraria agli Ogm nell'alimentazione e ci invidia per la possibilità data a noi svizzeri di esprimerci democraticamene su questo argomento», ha commentato la deputata verde Maya Graf. Di parere opposto, il presidente del partito di destra Udc (Unione democratica di centro) Ueli Maurer: «la moratoria - ha detto - non ha alcuna utilità (...) sarà il mercato a decidere se gli Ogm la spunteranno».
Per i liberali-radicali il voto avrà conseguenze negative poichè «la Svizzera quale piazza di ricerca subisce un grande smacco a livello d'immagine».
La delusione più netta è infatti giunta dall'industria chimica-farmaceutica secondo cui la posizione di spicco che occupa la Svizzera nel settore della ricerca è «in pericolo».
Sempre ieri gli svizzeri hanno approvato con il 50,6 % dei voti una modifica della legge sul lavoro che consente l'apertura domenicale dei negozi nelle stazioni e negli aeroporti.
Il tasso di partecipazione è stato del 42%.
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Il governo "Divieto su ogm in vigore da domani"
Berna, 27 nov.- (Adnkronos/ats) - Il Consiglio federale ha preso atto della riuscita dell'iniziativa popolare «per alimenti prodotti senza manipolazioni genetiche» e rispettera' la volonta' di tutti i cantoni e della maggioranza del popolo. E' quanto ha dichiarato in serata il ministro dell'Economia Joseph Deiss.
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ZURIGO (Reuters) - La Svizzera ha votato in favore di un bando di 5 anni nell'uso di piante e animali geneticamente modificati nell'agricoltura, realizzando una delle misure più rigide in questo campo in Europa.
La decisione, supportata dagli agricoltori, dagli ecologisti e dai gruppo di consumatori, costringerà il governo a imporre il bando sulla coltivazione del grano e sull'importazione di animali i cui geni sono stati modificati in laboratorio.
La moratoria non sarà applicata alla ricerca sugli Ogm né bloccherà l'import di cibi geneticamente modificati. Ma i sostenitori hanno detto che la vittoria è un chiaro segno che i consumatori svizzeri e i contadini sono a favore dei prodotti ogm-free.
Il voto ha più valenza simbolica che pratica. Ad ogni modo il bando potrebbe isolare la Svizzera in Europa e portare a una fuga di cervelli, dicono gli oppositori.
Il risultato del referendum, secondo la tv svizzera DRS, mostra che il 55% dei votanti ha accettato la proposta di imporre la moratoria quinquennale. I dati ufficiali saranno resi noti stasera, quelli definitivi saranno pubblicati tra alcuni mesi.
Secondo il sistema legislativo svizzero, l'elettorato viene consultato regolarmente per le decisioni principali.
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Votazioni federali: sì a iniziativa anti-genetica
BERNA - L'iniziativa popolare "per alimenti prodotti senza manipolazioni genetiche" viene approvata dal 55% dei votanti e dalla maggioranza dei cantoni: è quanto indica l'ultima proiezione elaborata dall'istituto Gfs per conto della SSR. Nessun dato attendibile è invece disponibile per il secondo oggetto della votazione odierna, ossia l'apertura domenicale dei negozi nelle stazioni e negli aeroporti.
Finora sono noti i risultati definitivi di 15 cantoni: tutti hanno accolto l'iniziativa anti OGM. La percentuale più alta di voti favorevoli si riscontra nel Giura (75,9%), quella più bassa in Argovia (50,3). Quanto all'apertura domenicale dei negozi, solo Zurigo e Argovia hanno finora approvato la proposta.
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Ogm, reazioni, chiaro segnale dei consumatori per comitato sostenitori e contadini
BERNA - Grande soddisfazione tra le file dei sostenitori dell'iniziativa «per alimenti prodotti senza manipolazioni genetiche». Già prima di conoscere i risultati finali la Fondazione per la protezione dei consumatori giudica il risultato odierno un "chiaro segnale" della popolazione che non ne vuole sapere di prodotti OGM. Per l'Unione svizzera dei contadini (USC) si tratta invece di una dimostrazione di fiducia verso l'agricoltura elvetica.
Dopo il risultato di oggi le autorità dovranno riorientare la politica agraria e commerciale, ha indicato l'alleanza degli iniziativitisti in un comunicato. La moratoria di cinque anni - indica l'USC - va ora sfruttata per posizionare l'agricoltura elvetica come "Ogm free".
Secondo il suo presidente Hansjörg Walter bisognerà rafforzare la commercializzazione di prodotti biologici.
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Il voto dei cantoni sugli OGM è stato unanime
Domenica gli svizzeri hanno votato sulla moratoria di 5 anni per gli organismi geneticamente modificati e sulla modifica della legge sul lavoro.
È raro che un'iniziativa popolare venga accettata: meno del 10% di quelle che sono state votate dal 1891 ad oggi sono sopravvissute al verdetto delle urne. Ma che un'iniziativa venga addirittura accettata da tutti i cantoni svizzeri è un fatto unico, che non si era mai verificato in precedenza.
Con più di 64% dei voti contro il 35,5, anche il Ticino ha approvato la moratoria sugli OGM, mentre ha bocciato l'apertura domenicale dei negozi nelle grandi stazioni ferroviarie e negli aeroporti. Il contrasto tra favorevoli e contrari è meno netto in questo secondo voto: i no sono stati 54,7%, mentre i sì 45,3%.
Nei Grigioni la moratoria è stata approvata con il 59% dei voti. La modifica della legge sul lavoro è stata invece respinta dal 52% dei votanti, contro il 48% che hanno detto sì.Le città preferiscono i centri commercialiPer la modifica di legge sul lavoro domenicale il risultato è stato meno netto: è passata in solo 7 cantoni su 26.
Zurigo, Berna, Basilea e Ginevra, che hanno già dei centri commerciali nelle stazioni o negli aeroporti l'hanno appoggiata.
Dato che l'oggetto in votazione non aveva bisogno della maggioranza dei cantoni per essere approvato, è stato dunque proprio il peso dei cantoni maggiormente urbanizzati a fare la differenza.Una pausa di riflessioneDan notare che una moratoria nel settore degli Ogm come quella approvata dal popolo svizzero sarebbe impossibile nell'Unione europea, dove se esistono zone "OGM-free", ci sono anche regole sulla concorrenza che si scontrerebbero con la moratoria.
L'iniziativa aveva avuto il merito di mettere in evidenza le lacune della legislazione elvetica rispetto all'uso di OGM. Ciò ha condotto all'elaborazione della Legge federale sull'ingegneria genetica nel settore non umano, entrata in vigore all'inizio del 2004.
La legge vieta l'allevamento di animali geneticamente modificati e sottopone la semina di piante OGM ad una procedura di autorizzazione. Inoltre la presenza di OGM negli alimenti deve sempre essere dichiarata sulle etichette.
Per gli iniziativisti, questa legge non si spingeva abbastanza in là, e per questo avevano chiesto una pausa di riflessione di 5 anni, approvata dai votanti.
Chi si opponeva all'iniziativa faceva notare invece che la legge protegge a sufficienza i consumatori, cui sarebbe stata garantita la possibilità di scegliere tra cibi con o senza OGM.
Il senato su questo tema si è espresso con 92 voti favorevoli e 92 contrari. Solo con il voto della presidente si è arrivati ad un rifiuto. Nel Consiglio degli stati (camera bassa) il no ha vinto con un punteggio di 35 a 10.
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Votazioni federali: Gli oppositori delusi: "Il futuro resta ogm"
BERNA - Regna una forte delusione tra gli oppositori alla moratoria sugli organismi geneticamente modificati, secondo cui gli Ogm restano il futuro dell'agricoltura, anche in Svizzera. La moratoria nuocerà solo alla ricerca, sostengono.
Per il premio nobel Werner Arber, del comitato anti iniziativa, si tratta di un autogol da parte dell'agricoltura. I ricercatori - afferma - saranno costretti ad emigrare e la Svizzera rimarrà ancora più isolata dall'Europa. Gli fa eco il consigliere nazionale André Bugnon (UDC/VD), del comitato dei Contadini contrari alla moratoria, secondo cui prima o poi anche in Svizzera si coltiveranno piante transgeniche. Bugnon giudica il risultato di oggi preoccupante.
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Votazioni federali sugli OGM: Partiti, divergenze sulle conseguenze del voto sulla ricerca
BERNA - Esulta la sinistra, si interrogano i partiti di centro destra. Dopo il voto nettamente favorevole alla moratoria sugli Ogm, i principali partiti svizzeri sono divisi sulle conseguenze che il risultato di oggi potrà avere sulla ricerca.
UDC - Ci aspettavamo questo risultato, ha detto il presidente dell'UDC Ueli Maurer, secondo cui gli iniziativisti "non sono stati molto onesti" nelle loro argomentazioni. La moratoria - sostiene - non ha alcuna utilità e i fautori dell'iniziativa avrebbero dovuto essere del tutto onesti e dire se passati i cinque anni vorranno ancora un paese senza organismi geneticamente modificati. Ma sarà il mercato a decidere se gli Ogm la spunteranno o meno.
PLR - Il presidente dei liberali-radicali Fulvio Pelli è convinto che l'esito della votazione avrà due conseguenze principali: da una parte l'agricoltura elvetica perde un'opzione, dall'altra la Svizzera quale piazza di ricerca subisce un grande smacco a livello d'immagine. La moratoria - afferma Pelli - non fa che rimandare la soluzione dei problemi.
PPD - "Gli iniziativisti sono riusciti ad attivare la popolazione facendo leva sulla paura", afferma il PPD, che si dichiara molto deluso della mancanza di fiducia di fronte agli organismi modificati geneticamente. I democristiani restano convinti che la moratoria sia inutile. Secondo la presidente del partito Doris Leuthard è importante, a questo punto, rassicurare la ricerca dicendo chiaramente che la moratoria è solo temporanea e non significa un rifiuto degli studi in questo campo.
PS - "Se si pensa alla difficoltà di far passare un'iniziativa in Svizzera, quello di oggi è un trionfo", ha dichiarato il presidente dei socialisti Hans-Jürg Fehr. Non è una decisione conservatrice - ha affermato - perché con il sì rafforza l'agricoltura ecologica. Il mercato elvetico deve confrontarsi con quello europeo, e in questo senso solo dei prodotti di nicchia potranno spuntarla, ha detto Fehr.
Verdi - Gli fa eco Ruth Genner, presidente dei Verdi, secondo cui ora i contadini svizzeri potranno posizionarsi chiaramente su un mercato "Ogm free". Che cosa succederà fra cinque anni è ancora incerto - ha detto la Genner - ma il Consiglio federale non potrà più condurre una politica agricola senza tener conto dell'opinione dei consumatori.