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Renato Farina: un uomo in missione per conto di...? (io)

di Gregorj e Ricchiuti - 31/03/2007

Fonte: giornalettismo.ilcannocchiale

 
Il problema per Renato Farina espulso o, meglio, con formulazione più roboante, guerrafondaia, picaresca e dunque adatta al personaggio, radiato dal magmatico Albo dei Giornalisti - quella cosa di cui di tanto in tanto qualche giornalista scrive sul suo blog comunicandoci tronfio di non aver pagato i cedolini - è uno solo. Stabilire se sia un semplice cazzone andante in cazzaro, tendente al dolce godere di poter dar di svacco ma in missione a pagamento, come ce ne sono tanti e mai espulso nessuno, o un pericolo per la democrazia, e pure di quelli ne abbiamo sempre tenuto in frigo una bottiglia per ogni evenienza. Perché, nel primo caso, non si capisce come sia possibile giustificare con appena un mini bagno di realismo una rodomontata, già di suo, come la bolla di scomunica dall’elenco inventato apposta dal fascismo per schedare chi poteva e chi no. Se infatti cominciamo ad espellere i ballisti che tirano l’acqua al proprio mulino, sui giornali manderanno a scrivere tra un po’ quelli che, l’acqua al bel mulino, la tireranno ancora peggio perché a gratis. Dunque la tesi per i dummies è poi questa: cos’avrà mai fatto ‘sto Betulla oltre ad arrotondare extra busta il mensile?

Osserviamo l’artista nel ritratto di se stesso attraverso le veline. Partendo da uno dei suoi tanti amori, Oriana Fallaci (1): "Qualcuno osa parlare male dei libri della Fallaci? La sua prosa è un'armonia assoluta e italiana. Ridà unità a questo popolo fondandola sulla bellezza che sgorga sempre di nuovo da un'anima inquieta e amantissima" (da Libero del 24/9/2006). Oppure notiamo la sua capacità di condire notizie attendibili con opinioni tanto pacate quanto pacifiche nell'articolo (2) "L'Islam vuole uccidere il Papa. Prodi & Co. se la svignano": "Quanto sta accadendo è una vergogna. Non parlo dei musulmani. Basta aver letto tre righe della Fallaci (aridaje, ndr). Tutto ma proprio tutto era scontato. Il trasformare un discorso perfetto e assolutamente saggio di Ratzinger contro la Guerra Santa è un'offera ordita dagli intellettuali europei islamici che lavorano ad Al Jazeera. [...] Ma quello che ci fa tremare dalla punta dei capelli, è l'abbandono vigliacco in cui è stato lasciato da noi, proprio da noi". Right or wrong, it's my Pope insomma. Ma in lui c'è anche l'anima descrittivo-paesaggistica: “Ieri sera in corso Buenos Aires c'era la bella Milano pacifica. Di lei vorremmo scrivere, e tanto” (da Libero del 17-3-2006).

Ruffiano e oleografico, sembra la Guida Michelin, ah maledetta tentazione letteraria delle mezze penne come me, sempre del paesello fan finta di volere poetare. Sempre dal natio borgo si finge di volere volare. “Alla malora, ci ruba il titolo Mister Mortadella. Una mortadella dal gusto nuovo e un po' spiacevolmente fifone. Dev'essere un'innovazione dei salumieri: basta carne di maiale per rispetto ai musulmani, e si insacca polpa di coniglio” (ivi) - alla malora non lo sentivo da quando leggevo Salgari, sembra un liofilizzato di barzellette, la retorica del milite ignoto e del taci, il codardo ci ascolta smerciato alla smaliziata platea del Post Risorgimento. Ma di lui si ammira (e non potrebbe essere altrimenti) anche la finissima capacità di lettura del sentiment - lo diciamo in inglese per sembrare più internazionali - del popolo. “Basta entrare in un bar o in un negozio per avvertire la mala parata in cui sarebbero incappati i capi della sinistra". Basta! Elezioni subito! Napolitano non può ignorare il grido di dolore che si leva dal malessere dei piccoli esercizi commerciali!

Ma il meglio di sé, diciamolo, Farina lo ha dato non tanto negli old media, quando nel momento in cui ha utilizzato le nuove tecnologie: “Scusa la mia depressione, penso che la mia parabola si stia spegnendo nell’indifferenza generale”, scrive in un sms del 26 maggio. Ma anche (Libero, 9 giugno 2006): "Sorpresa, dietro le missioni Cia il visto Prodi". "Siamo allo scoop. La legislazione americana (...) prevede che la Cia operi all'estero anche senza avvertire i Paesi coinvolti, pur ammettendo che (...) si violi la sovranità nazionale. Dunque la Cia ha legalmente operato in Italia dal punto di vista americano. Non ha ottenuto nessun consenso dal Sismi e dal governo (Berlusconi), quando chiese collaborazione nel novembre del 2001. Ma quello che è stato bocciato dall'Italia è stato con un ghirigoro linguistico accettato dalla Commissione europea di Romano Prodi. Ad Atene si incontrarono esponenti del Dipartimento di stato e della Commissione europea. Risultato: la "New Transatlantic Agenda". (...) Di quelle operazioni di sequestro e trasferimento, più che a Berlusconi bisognerebbe chiedere conto alla Commissione Europea". Questo articolo è tratto - anzi, copiato paro paro - da un documento inviato via mail dall'agente del Sismi Pio Pompa proprio al nostro Renato. Basta, pietà, radiatelo. Tanto Feltri ha già annunciato disobbedienza civile alla decisione cinica e bara, riassumendoci il ridicolo della vicenda nell’annuncio che d’ora innanzi scriverà smerdando senza scopo alcuno, manco il lucro. In Missione per conto di io.