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Le diete fanno ingrassare

di Andrea Rossi - 31/03/2008

"I sacrifici sono inutili: nell'80 per cento dei casi in tre anni si pesa più di prima"  
 
Le diete fanno ingrassare: a distanza di qualche anno si torna al punto di partenza. 
Anzi, spesso si è più grassi di prima. 

 

TORINO - Le diete fanno ingrassare: a distanza di qualche anno si torna al punto di partenza. Anzi, spesso si è più grassi di prima. Il verdetto arriva dagli Stati Uniti. «Medicare» (il programma di assicurazione medica amministrato dal governo, che prosciuga il quindici per cento del budget federale) sta predisponendo un piano per contenere le spese sanitarie, ormai fuori controllo. L’obiettivo è tagliare i rami secchi, quelli che generano costi senza produrre risultati. Ebbene, ai primi posti figura proprio la spesa per assistere chi si sottopone alle diete.

La parabola di chi si affida a una cura dimagrante – specie gli obesi – sembra tracciata da una mano beffarda: nelle prime settimane si perdono chili, in alcuni casi anche il dieci per cento del peso complessivo. I risultati sembrano premiare gli sforzi, addirittura illudere che dimagrire sia facile e non richieda nemmeno troppo tempo. La batosta arriva più tardi. Nel lungo periodo ogni sforzo è vanificato: a due anni dall’inizio della dieta per un paziente su quattro l’effetto benefico è già interamente svanito, e la situazione è addirittura peggiorata. A tre anni di distanza il quadro precipita: l’83 per cento pesa di più rispetto al periodo pre-dieta. Senza contare che la metà di chi ha riguadagnato peso, ha accumulato come minimo cinque chili in più rispetto a quando aveva deciso di dimagrire. Solo una minima parte riesce a mantenere intatti i benefici o, quanto meno, a tornare ai livelli precedenti senza superarli.

Chi lavora sul campo non mostra stupore. «Le diete sono inutili», sentenzia Augusta Palmo, direttore dell’unità di Dietetica e nutrizione clinica alle Molinette di Torino. «Diminuire, o anche ridurre drasticamente l’alimentazione per periodi saltuari non basta. Bisogna modificare le abitudini di vita, non solo l’alimentazione. Questo è il grande problema: la dieta non va concepita come un’esperienza temporanea». È anche pericoloso. E i rischi non sembrano di poco conto. Gli studi di «Medicare» testimoniano che sottoporsi alle diete è come viaggiare sulle montagne russe: si alternano brusche perdite di peso a repentini recuperi, in un’oscillazione continua dagli effetti nefasti. Le variazioni cicliche di peso, infatti, provocano un aumento delle malattie cardiovascolari e delle cause di mortalità per infarto, ictus, diabete.

Ma perché le cure dimagranti falliscono? Enrico Rolla, psicologo e psicoterapeuta: «Le diete non intaccano solo i grassi, ma ancor prima i tessuti muscolari, e perciò riducono il metabolismo. La conseguenza è che bastano minori quantità di cibo per riacquistare peso». Ci sono poi gli stili di vita: «Smettere di mangiare per qualche mese ha tutti i tratti della fatica che, una volta terminata, dà diritto a una sorta di ricompensa. Spesso si ricomincia a mangiare come prima, e soprattutto non si è riusciti ad assimilare abitudini fondate su alimentazione corretta e attività fisica». Ridurre il cibo, insomma, non basta. «Il guaio è che l’obesità nel 70 per cento dei casi è genetica. Ci sono persone, e sono sempre più numerose, predisposte a sintetizzare i grassi con molta facilità – spiega la professoressa Palmo -. Questi pazienti devono mutare radicalmente le proprie abitudini, e soprattutto muoversi. Fare attività fisica, anche se è molto difficile che ci riescano con continuità».

Le ricerche analizzate dal «Medicare» tracciano proprio questa direzione: perdere peso è possibile, e si possono anche mantenere i benefici, a patto di muoversi. Sudare. Tutti i giorni, o quasi. Possibilmente cominciando da giovani. Piero Astegiano, vice direttore dell’Istituto di medicina dello sport di Torino, da ventotto anni monitora tutti i ragazzi delle prime medie torinesi. E ha pochi dubbi: «Chi è obeso da giovane ha molte probabilità di esserlo anche da adulto. L’unica soluzione, a qualsiasi età, è fare sport. Non esistono scorciatoie».