Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Dal Molin. La voce del padrone

Dal Molin. La voce del padrone

di Alessandro Cavallini - 26/01/2010


 

 

Finalmente si risolve la questione Dal Molin. Il Comune di Vicenza non farà nessuna opposizione all’allargamento della base americana, avendo ottenuto l’acquisizione del lato est della Ederle 2, che entrerà nel patrimonio comunale. Questo è il risultato dell’intesa tra il sindaco Achille Variati e il commissario governativo Paolo Costa, pronti a sottoscrivere entro febbraio un accordo di programma, per compensare Vicenza dopo il via libera alla base Usa.

Oltre a Variati, il commissario ha incontrato il presidente della Provincia Attilio Schneck, il presidente della Camera di commercio Vittorio Mincato e il nuovo prefetto Melchiorre Fallica. «Dagli incontri – osserva Costa – è emersa la volontà di procedere rapidamente alla stesura di un accordo di programma relativo alle compensazioni. Si darà inoltre avvio ad una serie di incontri a cadenza mensile fra il commissario e le istituzioni locali relativi all’avanzamento del cantiere nell’area Dal Molin».

E così partirà anche la tanto richiesta operazione di trasparenza sull’avanzamento dei lavori sul lato ovest dell’ex aeroporto. Queste le parole di Variati: «Con Costa ho stabilito di attivare da subito uno strumento di monitoraggio periodico del cantiere, con incontri mensili tra Comune, commissario e americani. Sarà quella la sede in cui potremo finalmente attuare un confronto sui lavori, gli impatti ambientali, l’incidenza sulle residenze vicine e affrontare gli aspetti legati al traffico, le tematiche relative alle forniture di acqua, energia elettrica, gas, il teleriscaldamento e tutte le questioni che i comitati vorranno sottopormi».

Tornando alla cessione del lato est della Dal Molin, secondo il sindaco berico due saranno i vantaggi per la città: chiudere la porta al possibile utilizzo dello scalo aeroportuale per usi militari e scongiurare l’ipotetico rischio di un ulteriore ampliamento della base Usa. E riguardo l’aeroporto civile «Per ricostruirci una nuova pista di volo sarebbe necessario un larghissimo consenso sulla strategicità, per Vicenza, di un aeroporto tradizionale, ma non ho rilevato tale condizione né in ambito politico né da parte delle forze economiche – afferma Variati – anzi, la gran parte dei molti interlocutori incontrati nella parte finale del 2009 ha espresso dubbi o aperta contrarietà a tale progetto».

Ma l’accordo con il governo riguarda anche la tangenziale nordest, per la quale è scattata la corsa contro il tempo per definire un tracciato condiviso e per concorrere agli stanziamenti con la prossima Finanziaria. Inoltre, il sindaco chiede il riconoscimento a livello nazionale del polo universitario della meccatronica e una speciale attenzione, anche e soprattutto in termini economici, per il progetto del filobus elettrico su gomma da Ca’ Balbi a Ponte Alto, nell’ottica di combattere il congestionamento del traffico e la produzione di smog.

Com’era prevedibile, nonostante le manifestazioni della cittadinanza vicentina, nessuno ha mai messo in dubbio di negare agli americani l’allargamento della propri base militare. Si è trattato solo di fare una finta opposizione, per poi potersi sedere al tavolo delle trattative con il governo. Alla faccia della tanto declamata sovranità popolare.