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Matrimoni gay

di Gianluca Donati - 29/04/2013

 


 

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Alla fine è accaduto ciò che temevo, la Francia ha detto sì ai matrimoni omosessuali, compreso il diritto di adottare figli. È il 14° paese al mondo che approva una legge simile, ma questa volta accade in Francia, una nazione a noi molto vicina, che confina con l’Italia, e la mia coscienza di persona, prima ancora che d’intellettuale, non mi consente ulteriormente di sottacere. Oramai “l’omosessualismo” va di moda, e apparentemente sembrano tutti favorevoli a tali provvedimenti, perché si teme di apparire clericali, reazionari, retrogradi, o più semplicemente ignoranti, perciò i più preferiscano tenersi per sé le proprie idee, ma io non ho mai seguito il gregge né intendo farlo adesso, tutt’altro. Se in questi mesi la Francia appare spaccata, divisa in modo drammatico, con manifestazioni da una parte e l’altra, milioni di cittadini che manifestano pro o contro il provvedimento del governo socialista Hollande, significa che non tutti sono d’accordo con la legalizzazione delle famiglie omosessuali, e che almeno “metà” opinione pubblica è appunto contraria; con tutta la mia volontà quindi, non riesco a comprendere perché l’opinione di chi è “contro” sia meno importante di quella di chi è a favore. Intendiamoci, la legge è stata approvata in Parlamento, perciò niente d’illegale o anticostituzionale, inoltre, destra e sinistra si sono spaccate anche al loro interno, con qualche socialista contrario e qualche esponente della “droite” che ha votato favorevolmente. Tuttavia ci poniamo qualche domanda: 1) è mai possibile che in un momento così drammatico per l’Europa e il mondo, dove ci sono crisi economica, precarietà, disoccupazione, povertà, guerre, la priorità di tutti i governi (vedi Obama in Usa, o Cameron in Gran Bretagna), sembra essere la battaglia per “i diritti civili”, o nel caso specifico “i matrimoni gay?” 2) Siamo davvero sicuri che questi siano i temi di maggior interesse per i popoli e non siano la risultante di pressioni e condizionamenti di lobby? 3) se anche questi temi dovessero essere davvero così importanti, e a detta di lorsignori, fortemente richieste dalla stragrande maggioranza della gente,  per quale motivo, su questioni così eticamente sensibili, non s’indicono dei referendum per lasciare al popolo sovrano la possibilità di esprimersi? E infine, perché le manifestazioni pacifiche di milioni di cittadini che scendono in piazza per protestare legittimamente, come la Costituzione dà loro il diritto, sono represse a suon di manganellate?

Purtroppo in questi giorni, in Francia, si sono registrate anche violenze omofobiche nei confronti di gay. Ogni forma di violenza o di discriminazione non può non essere condannata, ma ci chiediamo se il metodo adottato dal governo Hollande sia il più opportuno, o rischi di essere controproducente anche per i gay stessi. Personalmente sono favorevole a leggi che contrastino le discriminazioni, e sono favorevole alle convivenze tra gay, ma sono nettamente contrario alla parificazione con la famiglia e soprattutto all’adozione di figli da parte dei medesimi. Sebbene di recente si stia cercando di screditare gli studi di Freud e mettere in discussione l’attendibilità della psicoanalisi, non tutti sono concordi su questo punto. Personalmente credo che Freud sia attualissimo, e qualche settimana fa c’è stata una dichiarazione congiunta di famosi psichiatri da tutto il mondo, che hanno ribadito la pericolosità di un modello educativo omosessuale, per il normale ed equilibrato sviluppo psico-sessuale del bambino, ma tale notizia è stata oscurata dai media, che continuano invece a martellare con l’opinione opposta: probabilmente le lobby gay, che sono notoriamente potenti, sono più rumorose e influenti.

Ripeto, sono personalmente contrario alle famiglie gay, lo sono in modo assoluto e irreversibile; rispetto chi la pensa in maniera opposta, ma pretendo identico rispetto, perché la loro è un’opinione com’è la mia. A chi chiede prove concrete della pericolosità, anche in termini di “tenuta sociale” della comunità, derivante dalle legalizzazioni delle famiglie omosessuali, io rispondo che non vi sono prove neppure della loro non pericolosità, e con la salute mentale e sessuale dei bambini non è lecito scherzare. Sarebbe bene che tutti quanti ci rendessimo conto che essere genitori non è un diritto, ma un’assunzione di responsabilità.

Ma ripeto, è soprattutto sul metodo che non ci può essere condivisione; un cambiamento così radicale, che indubbiamente ha dei riflessi notevoli sulla tenuta sociale della comunità, non può essere imposto in questo modo, a “maggioranza parlamentare”, senza un minimo di gradualità, senza aprire una discussione in merito, senza valutare l’opzione di un referendum popolare, e reprimendo con i manganelli ogni protesta. I manganelli, non possono essere condannati solo quando sono usati da un governo conservatore e reazionario. Proibizionisti o antiproibizionisti che siano, sono pur sempre manganelli.

Quella che stiamo vedendo, è l’intollerante violenza giacobina degli eredi dell’illuminismo, questa è la liberté egalité fraternité, in cui credono; ma non è il popolo contro la nobiltà, bensì l’arroganza degli intellettualoidi radical-chic contro quella che loro considerano “plebaglia incolta”, e i contrari alle loro idee, anche fossero la maggioranza, devono essere rieducati dal “santo manganello”. Anche questa è l’Europa …