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Ecco come fanno le banche a creare denaro dal nulla

di Marco Saba - 22/07/2014

Fonte: controinformazione


Dal 30 aprile al 6 giugno scorso ho partecipato a 4 assemblee di azionisti delle banche per contestare la creazione di 860 miliardi di Euro senza che tale provvista venisse registrata nella contabilita’ e nel bilancio ufficiale delle tre banche considerate: Carige, Intesa Sanpaolo e Unicredit.

In un paese normale, i giornali avrebbero riportato la notizia in prima pagina. Non e’ una novita’ il fatto che le banche creino denaro virtuale ogni volta che estendono il credito, ma quello che ho voluto puntualizzare e’ che tale creazione a primo beneficio della stessa banca, che utilizza tale denaro prestandolo essendone proprietaria, deve essere contabilizzata, altrimenti il denaro virtuale nasce in nero e tale rimane nei circuiti interbancari.

 

Gia’ nel 1931, nella Memoria relativa a recenti pubblicazioni sullo svolgimento del piano quinquennale dei sovieti, Enrico Cuccia scriveva: “la Russia non ha alcuna delle cosiddette entrate ‘invisibili’ dei paesi capitalistici” (Vedi: Cuccia e il segreto di Mediobanca, di Giorgio La Malfa, Feltrinelli, 2014, pag. 66).

Ma il riferimento piu’ recente lo si trova nel bollettino della Banca d’Inghilterra del marzo 2014 dove, senza mezzi termini, si spiega che le banche creano denaro facendo prestiti e che quindi nascono prima I prestiti e di seguito i depositi, al contrario di quanto comunemente creduto.

Sicche’ l’unico vero rischio che corrono le banche e’ che il popolo – al quale spetterebbe la sovranita’ in un regime davvero democratico – si accorga dell’inganno crudele che permette all’anonima banchieri di signoreggiare sullo stesso senza possibilita’ di ribellione alcuna, giacche’ lo Stato stesso, alla fine della seconda guerra mondiale contro i banchieri, venne disegnato cosi’, apposta per questo.

Marco Saba

Poiche’ quindi tutto il denaro circolante rappresenta un enorme tributo invisibile ed esentasse a favore della piramide bancaria, lo Stato e’ ridotto ad esattore impudente delle stesse vittime che la sua abdicazione alla sovranita’ monetaria – e di conseguenza ad altre sovranita’ minori – ha contribuito e contribuisce tutt’ora a creare.

Se calcoliamo in modo prudenziale a 1.400 miliardi di euro all’anno la torta della creazione monetaria, ci rendiamo conto che qualora venisse tassata con una aliquota tipo IRES al 27,5%, lo Stato potrebbe recuperare qualcosa come 385 miliardi dI euro di tasse all’anno, andando in notevole disavanzo. E’ ovvio che qualsiasi regione, edotta di questo scandalo, avrebbe interesse ad invocare l’autodeterminazione e la separazione da uno Stato cosi’ profondamente corrotto: ne va della sopravvivenza economica del suo popolo! Molto meno ovvia appare la codardia dei politici che ignorano a nostre spese quello che succedera’ continuando cosi’.

Lascio all’ottimismo del pubblico immaginare le possibili conseguenze.