Alle armi! Alle armi?
di Pierluigi Fagan - 12/06/2025
Fonte: Pierluigi Fagan
Premetto che, sebbene auspichi un mondo che ostracizzi definitivamente la guerra dal novero delle dinamiche interne ai problemi di convivenza planetaria, realisticamente, prendo atto che oggi siamo ancora lontani da questo obiettivo.
Non farò quindi un discorso di “pacifismo” astratto. Farò un semplice discorso di logica economica e geopolitica.
A dati SIPRI (i dati base di ogni statistica int’le sull’argomento) 2004, i Paesi europei oggi che ancora non sono scattate le nuove intenzioni di spesa rinforzata, risultano aver speso in Difesa (?) 427 mld US$, la Russia 149, quasi tre volte di più.
Nella spesa europea è conteggiata UK perché condividiamo la stessa porzione geografica e include alcune nazioni europee non UE ma NATO (Norvegia). Infine, va ricordato che la Russia finanzia un conflitto in atto ed ha una estensione geografica di quattro volte quella UE, oltre ad essere da sempre in posizione concorrente alla massima potenza militare del mondo, gli USA.
A loro volta, gli USA, spendono da soli quasi il doppio della somma di Europa + Russia. Col 4,5% della popolazione mondiale, spendono il 37% della spesa totale mondiale e sì che quanto a “difesa” sarebbero belli solitari protetti da ben due oceani e cinquemila testate atomiche.
Se proprio si volesse dar credito alla narrazione fantastica con venature paranoide ed imbevuta di voluta propaganda infantile per menti smarrite di un timore di esser aggrediti dai russi, spendendo già tre volte di più in armi, ci si dovrebbe domandare perché allora lo status militare europeo risulta inconsistente (ammesso sia definibile tale). Ne deriverebbe una spending review, una razionalizzazione, un maggior coordinamento sacrificando miseri interessi nazionali in favore di più altri interessi comuni sub-continentali.
Niente. In pieno delirio surreale, veniamo giornalmente oppressi dalla necessità di spendere non di più, ma molto di più. Quanto di più?
Be’, attualmente in Europa spendiamo circa il 2% del Pil, ma gli americani ci chiedono (o impongono) di portarlo al 3,5%, più un altro 1,5% di collaterali. Addirittura? Per l’Italia sarebbero ben 70 mld di spesa in più! Quindi dovremmo arrivare ad una spesa sub-continentale in armi propriamente dette ben cinque volte quella russa. E perché? Come fai a sostenere che per difenderti da un minaccioso nemico che ha un terzo della tua popolazione, tu devi spendere cinque volte di più di lui in armi?
Lascio perdere considerazioni sul come finanziare tale spesa, in che tempi, con quali vincoli di bilancio, comprando cosa da chi (quindi spesa estera che non fa neanche occupazione). Do solo alcuni riferimenti mondiali. India spende il 2,3% e il Pakistan il 2,7% del Pil, eppure sono in reciproca tensione da anni. La Cina che pure ambisce a diventare una potenza mondiale di primo rango, il 1,7%. Addirittura, l’Iran che pure ha i suoi grattacapi con Israele e petro-monarchie, spende il 2,0%. Perché noi dovremmo spendere il 3,5%?
Infine, lascio a chi legge darsi risposte laterali come l’utilizzo di questa emergenza per sostenere le industrie nazionali economicamente arrivate a fine corsa (alla faccia della "mano invisibile"), dover aiutare il bilancio USA, pompare la NATO per nuove avventure magari in Asia (ma non era una alleanza difensiva?), spingere la Russia a dissanguarsi in spesa militare per replicare il crash strutturale dell’URSS ed altro.
Infine, se proprio uno sta nervoso perché teme qualcun altro, mentre con una mano si arma, con l’altra dovrebbe porre in atto diverse strategie di contenimento come i rapporti economici e finanziari e culturali, insomma sviluppare diplomazia. La diplomazia magari non basta, ma senza significa aggravare oltremodo la spesa militare che, anche se fatta con intenti difensivi, non potrà che esser letta dall’altra parte come intento offensivo. Cosa faremmo noi se avessimo un vicino che annuncia di volere spendere cinque volte più di noi perché si vuole “difendere”?
Tra un po’, alla prossima telefonata al CUP per prenotare una visita specialistica, ve la daranno a cinque anni. Intanto, preparatevi a pagare il servizio SPID che il bilancio piange. C’è da difendere la nostra civiltà che diamine!
[La tabella è tratta da un articolo allegato nel primo commento e segue una sua logica di conteggio dati diversa da quella riportata nel nostro testo. A grandi linee, comunque, poco cambia]