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Dissenso ad personam

di Diego Fusaro - 10/02/2017

Fonte: Lettera 43

 

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Da Lettera43 del 7-2-2017 (N,d,d,)

 

Troppe volte il dissenso procede a corrente alternata. Ci indigniamo, non senza buone ragioni, per ciò che desta in noi un naturale moto di rabbia culminante nella netta presa di posizione contro di esso. E, poi, ove vi sarebbero altrettante buone ragioni per dissentire e prendere posizione con enfasi, ciò non avviene: accettiamo in silenzio, supinamente, ciò che accade. Trovando, molte volte, naturale quel che succede semplicemente perché succede: prevale l’abitudine, la quale ci fa esizialmente apparire normale ciò che, a una più attenta analisi, non lo è affatto.

 

PEGGIO DI DONALD SOLO HILLARY. A questo proposito, è davvero curioso che gli americani si accorgano di avere governi criminali solo ora, con il signor Donald Trump. Soltanto con l’ascesa dell’imperatore “cattivo” Trump gli americani iniziano a protestare con una certa enfasi: fanno valere forme di dissenso. Molte proteste, intendiamoci, possono essere condivisibili. Trump - inutile ribadirlo - è un personaggio a tal punto impresentabile che peggio di lui poteva davvero esserci solo la signora Hillary Clinton.

 

E GUANTANAMO E ABU GHRAIB? Ma non è questo il punto. Il punto sta altrove: i contestatori americani dov’erano ai tempi del Cile e del Nicaragua? E di Guantanamo e Abu Ghraib? Perché andavano bene le esportazioni missilistiche della democrazia di Clinton e Obama, progressisti e liberali, a differenza dello xenofobo, omofobo e pure populista Trump? Perché, di grazia, le proteste non si levarono contro l’aggressione imperialistica dell’Iraq di Saddam e contro la Libia di Gheddafi? Come spiegare questo dissenso a corrente alternata? Stupidità o cattiva fede?

 

SUL MODELLO DEL CAVALIERE. La soluzione, a ben vedere, è semplicissima: gli americani, dissentendo rispetto a Trump, non dissentono affatto rispetto alle politiche americane imperialistiche, militariste e neo-colonialiste. Dissentono rispetto al singolo personaggio, il signor Trump. Proprio come, ai tempi del Cavaliere di Arcore, il dissenso era ad personam: e, di più, era funzionale alla piena accettazione del sistema nel suo complesso.

 

SÌ ALLE BOMBE, MA NON DA LUI. A destare scandalo, infatti, non era il sistema, ma sempre e solo la presenza del singolo uomo, Berlusconi e ora il signor Trump. I bombardamenti etici, gli interventi umanitari, l’esportazione missilistica della democrazia, le stragi erodiane di bambini in nome del progresso vanno dunque benissimo: ma che non sia quel sessista, omofobo e populista che è il signor Trump a compierli e a governare!