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I mantra atlantici

di Maurizio Murelli - 03/06/2025

I mantra atlantici

Fonte: Maurizio Murelli

Diversi sono i mantra declinati da quanti vogliono sminuire e canzonare la Federazione russa quale potenza militare. Il principale è quello che recita: “Ma la Russia aveva pronosticato di conquistare l’Ucraina in 72 ore: sono 3 anni che ci prova e non ci riesce...”. 
A prescindere dal fatto che tale affermazione non è mai uscita dalle stanze del Cremlino ma è una delle tante supposizioni fatte dai media i quali hanno sostenuto che “i russi pensavano di...”. In poche parole i nostri opinionisti/analisti “pensavano/ritenevano” che i russi “pensavano/ritenevano” di... che non trova alcuna sponda in quel che realmente i russi pensavano e men che meno hanno dichiarato. Ma diamo per buono che forse i russi l’hanno fatta facile e creduto di mettere ordine in Ucraina in poco tempo. Sopra tutto non hanno calcolato la reazione dell’Occidente collettivo che si è coalizzato (una cinquantina di nazioni) per sostenere in vario modo l’Ucraina – con sanzioni, fornitura di armi, messa a disposizione di intelligence e copertura satellitare – e combattere la Russia attraverso le truppe di Kiev + una marea di mercenari.
Sta di fatto che costoro, atlantisti di fatto e ad honorem, ben si guardano dal raffrontare l’impresa dell’esercito russo con le imprese della superpotenza statunitense supportata dai suoi soci occidentali.   
Rammentiamole per gli smemorati.
1) Iraq. Seconda guerra del Golfo iniziata il 20 marzo 2003 da parte di una coalizione multinazionale (Regno Unito, Australia, Polonia, Italia, Ucraina, Spagna, Bulgaria...) guidata dagli Stati Uniti d’America e terminata il 18 dicembre 2011. Otto anni di guerra con gran dispiegamento di mezzi (solo in aviazione, 2.250 velivoli supportati da 6 portaerei).
Precedentemente, la Prima guerra del Golfo (1991-2003), ovvero 12 anni di guerra costati 1,9 milioni di morti iracheni. In pratica, tra prima e seconda guerra del golfo, un totale di vent’anni di guerra per avere ragione su una nazione che è per certi versi un mega-scatolone di sabbia con in mezzo qualche città.
2) Afghanistan. Dal 2001 gli Usa (e i loro soci) hanno cominciato a fornire supporto alla “Alleanza del Nord” contro i Talebani. Il 2 maggio 2002, con la scusa degli attentati alle Torre Gemelle dell’11 settembre 2001, gli USA sono intervenuti direttamente invadendo l’Afganistan e ci sono rimasti fino al maggio del 2021. In pratica la superpotenza USA si è impegnata militarmente con gran dispendio di mezzi contro tribù di montanari guerrieri per 20 anni, per poi abbandonare ignominiosamente il terreno, lasciando sul terreno circa 200.000 morti afghani (in buona parte civili) e provocando poco meno di 5 milioni di profughi.
3) Vietnam. Gli USA vi hanno combattuto dal 1955 al 1975. Anche qui 20 anni di guerra con uso spropositato di bombardamenti (anche chimici) provocando, si stima, dai 3 ai 4 milioni di morti (gli USA hanno lasciato sul terreno 58.000 soldati; 153.000 i feriti, senza contare i famosi reduci tornati strafatti e con sindrome post-traumatica da stress). E anche qui, come in Afghanistan, si sono ritirati con le pive nel sacco, perdendo la guerra.
Alla luce di questi sintetici dati, avete il coraggio di “canzonare” l’Operazione Militare russa nell’arco di tre anni? Un’operazione che viene condotta contro l’intera NATO che usa come carne da cannone gli ucraini? 
Un altro mantra è quello che recita (la dico in modo semplice): “L’Ucraina, quando l’URSS crollò, restituì le bombe atomiche fidandosi dei russi. Le avesse trattenute...”. Si omette di dire che le bombe atomiche non erano affatto ucraine, bensì sovietiche, dislocate in Ucraina dall’URSS. Chi recita questo mantra può forse affermare che se un domani gli USA “rompessero” con l’Europa si ritirerebbero lasciando in dono le bombe atomiche che hanno disseminato in Italia e Germania?
Putin è stato incriminato dalla Corte Penale Internazionale per aver rapito... un milione e mezzo di bambini ucraini!!!! (Parola di Zelensky). In seguito questa strabiliante cifra è stata ridotta a 200.000. I Russi hanno chiesto di fornire l’elenco dei nomi di questi bambini. Lunedì 2 luglio la delegazione ucraina l’ha riportata al tavolo di Istanbul. La lista si compone di 339 nomi! 
Ovviamente non si è mai trattato di rapimento di bambini, ma di salvataggio di bambini dai teatri di guerra, bambini che avevano perso i contatti con i rispettivi genitori. 101 di loro, una volta rintracciati i VERI genitori, sono stati riconsegnati. E del resto non si sa neppure bene dove siano finiti alcuni bambini reclamati da Zelensky, tant’è che 150 di essi sono stati rintracciati in Germania. In compenso, delle centinaia di bambini figli di russofoni (Donbass) finiti nelle mani degli ucraini non si sa nulla o quasi e Kiev ne ha restituiti ai legittimi genitori ben... 22 (101 quelli restituiti dai russi).
Tanto è ignobile la propaganda occidentale da speculare persino sui bambini e, nonostante a oggi gli ucraini ne reclamino 339, si straparla di migliaia di rapimenti: e sulla base di questa falsità permane l’incriminazione per Putin. Di tutti i mantra atlantisti questo è veramente il più infame.
Sorvolo sul mantra “Paese aggressore e paese aggredito”, perché chi non è lobotomizzato sa bene che attraverso l’Ucraina è l’Occidente che ha tentato l’aggressione alla Russia la quale si è semplicemente difesa, dopo aver sopportato dal 2000 ogni sorta di tradimento dei patti e dei trattati. Avendo continuamente lasciato correre e nonostante Putin abbia provveduto ad avvertire, nel corso della Conferenza di Monaco nel 2007, a non fare strame delle enunciate “linee rosse”, la Russia ha sopportato fino al 2022, otto anni dopo il golpe di Maidan (2014), ovvero otto anni dopo le reiterate aggressioni ai danni della popolazione russofona (14.000 morti) prima di muovere le truppe.
Ora, atlantisti istituzionali e atlantisti ad honorem, potete continuare fino alla settimana dei sette giovedì con i vostri mantra (ne ho riportati solo 4), ma la realtà dei fatti vi qualifica per quel che siete: infami e mentitori seriali.