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Il cittadino sintetico

di Riccardo Berti - 06/09/2021

Il cittadino sintetico

Fonte: Ideazione


In questo momento la questione “virologica” SI VAX – NO VAX non è – per chi scrive – la prima priorità -. Ebbene sì, questa non è una provocazione, ma semmai la piena cognizione che stiamo vivendo un periodo storico di rilevanti cambiamenti e quindi l’obbligo di osservare gli eventi da un’altitudine maggiore per comprendere a fondo quale sarà il fine ultimo di questa pandemia.
Uno degli aspetti su cui – con modalità sicuramente eterodirette – si accende il dibattito nelle piazze e nelle agorà digitali (“devastate” e “devastanti”) è ovviamente la questione vaccini, da cui deriva in maniera immediata l’aspro dibattito sull’introduzione del Green Pass, ossia di quello che si può serenamente definire come uno strumento coercitivo totalmente inutile dal punto di vista virologico e pericoloso dal punto di vista morale e sociale.  La (nemmeno poi tanto) “sottile tirannia sanitaria” a cui stiamo andando incontro è sotto gli occhi di tutti, ma non può essere combattuta con stupidi diatribe nella Suburra dei Social che consumano tempo ed energie in perniciose diatribe vaccinali, ma piuttosto cercando di fornire la consapevolezza a coloro (e speriamo non siano pochi) che vogliono comprendere quale sarà l’aspro cammino dei prossimi anni e che vogliano organizzare meccanismi di difesa mentale e sociale.
Infatti alla maggioranza dei cittadini sfugge un particolare che si può serenamente definire inquietante. La svolta epocale che stiamo purtroppo vivendo non è quella pandemica ma una ben più sottile e meno evidente: la totale cessione di sovranità sul corpo fisico dell’individuo cittadino. La questione include l’analisi di uno degli aspetti più agghiaccianti del futuro prossimo ben più grave del mero dibattito fra VaxFans e NoVax. Abbiamo ormai la certezza che dopo la fine di questa pandemia il corpo fisico di ogni individuo si mischierà ineluttabilmente con lo status di Cittadino Sintetico (e si badi bene questa definizione è tutt’altro che ipotetica e complottista). Con il Green Pass, e con tutti i successivi provvedimenti che verranno sicuramente legati alle Nuove Identità Digitali, il confine fra “cittadino fisico” e “cittadino digitale” diventerà sempre più labile fino a scomparire in un tempo relativamente breve. Il “destino fisico” di ogni cittadino non sarà più nelle mani dei legittimi individui ma sarà invece inglobato nel buco nero della nuova Era Sintetica Globale.
Qualsiasi ambito della vita sociale e lavorativa sarà indissolubilmente legato alla propria identità digitale, con un ferreo rispetto delle regole e quindi con la definitiva cessione di sovranità sulla propria esistenza. La possibilità di accedere alle cure, o a qualsiasi migliora od intervento sul proprio corpo, sarà verificata tramite microchip (pensate alla Tessera Sanitaria dotata di microchip, allo SPID o alla Carta d’Identità Elettronica) a cui poi verranno di volta in volta aggiunte tutte le informazioni relative al cittadino: casellario penale, certificato sanitario delle vaccinazioni, posizione fiscale…etc. E lo stesso varrà per qualsiasi sfera della vita amministrativa del Nuovo Cittadino Sintetico: chi non sarà in regola con le “regole governative” sarà un Paria.
Chi scrive non è certamente su posizioni crepuscolari o antiscientifiche (anche se un certo Transumanesimo troppo ortodosso non ci trova assolutamente d’accordo) e non siamo certamente qui per contestare i miglioramenti evidenti che il progresso tecnico e scientifico possono apportare nella condizione fisica dell’uomo del XXI secolo. È evidente che la durata media della vita di un individuo, specialmente nei paesi a più alto benessere, è aumentata. Ma legare il “proprio essere individuo” ad un microchip digitale ed a meccanismi algoritmici coercitivi riteniamo essere l’ultimo scalino verso l’oblio.
Quello che più ci preoccupa è che in pochi ancora si rendono conto della portata della questione. Negli ultimi mesi si sono anche osservati ridicoli appelli alla difesa della Costituzione (altro strumento coercitivo e mentale degli ultimi decenni). Si sono letti rimandi all’Art.32, petizioni digitali, belati social, senza minimamente prendere in considerazione che il Sistema – che ha fini tirannici ben chiari – non si fermerà certamente di fronte ai commi di uno strumento di controllo da loro stesso creato.  Oppure qualcuno crede ancora che in Italia ci sia la libertà di pensiero “come sancito dalla Costituzione”?
L’Homo Libero rimane per noi una trincea da difendere. Questi lugubri scenari una volta si leggevano solo nei più ucronici romanzi di Urania ma il passaggio epocale che stiamo attraversando purtroppo segnerà un punto di non ritorno e renderà reali questi incubi letterari. Quello a cui assisteremo sarà veramente la fine di ogni libertà, libertà come la intendiamo nel senso più nobile del termine, ossia Libero Arbitrio, e non degenerazione calvinista prona solo al capitale transnazionale. Non stiamo parlando della Libertà di “consumare”, di “denunciare”, di “tutelare”, di “accogliere”, ma la libertà di “pensare e quindi di essere”.
Le masse saranno condotte verso questo nuovo status di Cittadino Sintetico in maniera soft, edulcorata, magari anche attraverso periodi di “finta” espansione economica, attraverso nuove emergenze pandemiche, attraverso nuove scoperte scientifiche, attraverso perniciosi meccanismi di facilitazioni fiscali, in una totale anestetizzazione massiva, in cui la consapevolezza del proprio “destino digitale” sarà accettata da tutti come ineluttabile.
E sarà proprio lì che andranno difesi in ogni modo possibile – e non con sterili ed inutili battaglie elettorali – gli ultimi bastioni di umanità, proprio per non essere gli “ultimi della nostra specie” e non dover assistere alla trasformazione dell’individuo in Homus Digitalis prima, e in Artefatto Biotecnologico poi. Per questo bisogna vigilare, da uomini liberi e pensanti, per non arretrare ove possibile e non lasciare incustoditi anche gli ultimi centimetri di libertà.