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Il rischio assuefazione alla libertà limitata

di Michele de Feudis - 22/03/2021

Il rischio assuefazione alla libertà limitata

Fonte: La Gazzetta del Mezogiorno.

Le nuove restrizioni alle libertà individuali, operate dal governo per ridurre la circolazione del virus e delle sue varianti, giungono ancora una volta a ridosso delle festività pasquali, dopo aver già segnato quelle natalizie. Il diritto dello Stato a garantire la salute dei cittadini prevale sulle libertà individuali, trasformando quella che nel Novecento si definiva “Weltanschauung”, ovvero visione del mondo, in una diretta emanazione dei bollettini dei nuovi contagiati.

La questione delle libertà individuali, nei mesi scorsi, ha subito una declinazione esclusiva di tipo pratico: i divieti limitano il tempo liberato dal lavoro (niente teatri, cinema, piscine e palestre o partite a calcetto), e rendono impossibile frequentare ristoranti e bar. E’ vietato andare a mangiare ricci nelle trattorie sul mare di Savelletri?

E’ un sacrificio da fare per difendere la salute e frenare la diffusione del virus. La deriva sanitaria, innegabile, dei provvedimenti politici però evidenzia il ritorno ad un debordante “Stato regolatore” con effetti tra i più vari. In alcune città (come Bari) sono state rimosse le panchine su cui si poteva guardare il mare: è stato limitato il diritto a godere del paesaggio. Si può farne a meno? Certamente. Molto più invasivo, invece, è il cortocircuito generato dalle limitazioni alla libertà d’impresa: chi in Italia ha il coraggio di investire in aziende lo fa, nella maggior parte dei casi, in nome di un desiderio di costruire il proprio reddito in autonomia, sulla propria creatività e originalità. Dpcm e chiusure limitano in maniera drastica le libertà imprenditoriali, obbligando a ricorrere alle provvidenze di Stato, travestite dalla neolingua in “ristori”, “sollievi” e “cig”. Qui la distorsione del quadro precedente alla pandemia ha un valore ideologico ben più rilevante, e intacca provvisoriamente - sempre per forza maggiore sanitaria - la libertà di iniziativa economica privata, prevista nella costituzione all’art. 41.

Passando dal mondo produttivo a quello delle idee, il tema della limitazione delle libertà, un anno fa, fu oggetto di una riflessione controcorrente del filosofo Giorgio Agamben. Dodici mesi dopo il pensatore romano è tornato sul tema con una riflessione intitolata “L’arbitrio e la necessità”: “La questione se i governi si servano consapevolmente della pandemia per dichiarare uno stato di eccezione che rafforza i loro poteri al di là di ogni limite o se essi non avessero altra scelta che l’emergenza è mal posta”. Spiega ancora: “Quel che avviene oggi, come in ogni crisi storica decisiva, è che le due cose sono entrambe vere: l’uso dello stato di eccezione come uno stratagemma e l’impossibilità di governare altrimenti che attraverso di esso coincidono. (…) Lo stato di eccezione diventa in questo senso lo stato normale e chi governa non può in nessun caso governare altrimenti”. Poi offre un riferimento al governo nazionale, guidato dal professor Draghi: “È forse possibile che lo stato di eccezione sia formalmente revocato: ma un governo di salvezza nazionale come quello che si sta configurando, in cui ogni opposizione cessa, è la continuazione perfetta dello stato di eccezione”.

La conclusione è severa: "La nostra diagnosi di un definitivo tramonto dell’età delle democrazie borghesi è in ogni caso confermata. Resta da vedere fino a quando la sospensione della politica e l’emergenza come paradigma di governo potranno durare senza assumere una forma diversa dal terrore sanitario su cui si sono finora fondate”.

La discussione sugli effetti politici delle azioni dei governi durante la pandemia sarà oggetto di riflessioni ontologiche per i prossimi decenni, anche perché il tema della libertà è connaturato con l’esistenza dell’uomo. Centrale, però, diverrà la definizione dei nuovi limiti, in tanti casi stabiliti dalla scienza, divenuta “la religione del nostro tempo”, nonché una rivalutazione - magari sulla linea del pensatore tedesco Ernst Junger - della ricerca interiore di libertà contro i tentacoli di uno stato nuovo Leviatano.