L'astensione
di Alessio Mannino - 25/11/2025

Fonte: Alessio Mannino
L'astensione che continua a salire verso livelli di diserzione di massa va divisa in due categorie: gli astensionisti propriamente detti, che scelgono di ignorare come consapevole atto di rifiuto il rito, ormai da un pezzo funerario, dell'urna elettorale; e gli astenuti per puro disinteresse e pacifico menefreghismo.
Le due categorie trovano il loro punto in comune nella convinzione, elaborata o meno, che la politica sia superflua, rispetto alla concreta esistenza di tutti i giorni. Le decisioni che contano per la vita reale non passano più di lì da decenni. Nè più, né meno.
Un assunto, infatti, divenuto certezza diffusa e senso comune. Fondatissimo, per altro, visto e considerato il groviglio di vincoli esterni (Nato, Ue, piovra finanziaria americana ecc), di tabù di vario genere (Israele intoccabile, "mercati" entità divinizzate, la stessa "democrazia" in realtà oligarchia di parassiti, e lo hanno capito veramente tutti, tranne i gonzi), di totem lobotomizzanti (Occidente, "libero" mercato, le stesse libertà e uguaglianza - che poi non tollerano una singola famiglia che vive in campagna senza la playstation e, non violando alcuna legge, senza mandare i bambini a una scuola che non fa più la scuola) con annesse guerre immaginarie (fascismo/antifascismo, comunismo/anticomunismo, e, per carità, guai a voler spuntare un po' gli artigli a quel tecno-feudalesimo distopico che è il capitalismo dei sovrani del silicio), insomma è talmente avanzata la soglia del disincanto, del cinismo, dell'indifferenza, della rimozione del Politico, che personalmente trovo alta la percentuale non di chi a votare non ci va, ma di chi ancora ci va.
Infine - nota per "anti-sistema" presunti o sedicenti tali - quando si capirà che la politica non può, e sempre più non deve ridursi a rincorrere il piano della competizione ai seggi, riduttivo, screditato e, per il tramite delle varie alchimie legislative, manipolato a priori, sarà sempre troppo tardi.

