L'autodeterminazione del Popolo palestinese
di Matt Martini - 02/10/2025
Fonte: Matt Martini
Ho sentito dire qualche acuta mente che il popolo palestinese non avrebbe diritto a uno Stato perché nel '47 (un anno con oggi, vero?) non accettò la risoluzione ONU sulla partizione della Palestina.
Ora, a parte che a non riconoscerla non furono i "palestinesi" (che non avevano nessuna rappresentanza politica) ma la Lega Araba e varie entità statali che entrarono in guerra con Israele, Giordania ed Egitto in particolare.
La cosa che va spiegata a questi brillanti dicitori, non è che che non accettassero la sovranità palestinese su determinati territori, fra cui l'attuale Cisgiordania. La Lega Araba non riconosceva legittima l'istituzione dello Stato di Israele che era, per loro, l'usurpazione di terre arabe.
Non si capisce perché dal non riconoscere la partizione si passerebbe a perdere il diritto alla sovranità sulla parte assegnata dalla stessa risoluzione. Per capirsi è cone se, nel caso di un'eredità indivisa, il giudice avesse disposto di dividere un immobile fra due eredi, secondo una determinata linea (nel caso di specie furono gli stessi israeliani a scegliersi le terre migliori, ma sorvoliamo). Ora, facciamo il caso che uno dei due eredi volesse fare ricorso, o contestare l'occupazione della parte dell'immobile da parte dell'altro, questo non annulla il suo diritto sulla parte spettante. Tanto più che nessuna sentenza successiva ha modificato la partizione originaria.
Dunque mi risulta un pensiero abbastanza strampalato e aberrante quello di chi argomenta in questi modo. In termini giuridici non ha nessun senso, anche perché una sentenza non ha validità se è riconosciuta dalle parti, né la perde se una parte in causa dovesse non riconoscerla. Credo che su questo non ci sia molto da spiegare, almeno finché si può parlare di natura oggettiva del diritto
Ugualmente ha senso ricordare che di "territori occupati" si parla legittimamente, perché prima del 1967 Gaza e la Cisgiordania, fino a Gerusalemme Est, erano sotto controllo arabo, egiziano e giordano (fra l'altro il re di Giordania, ashemita, ha il compito di protettore della Gerusalemme islamica).
Dopo il '67 le truppe israeliane hanno preso la parte orientale di Gerusalemme e trasformato soprattutto la Cisgiordania in una riserva indiana per arabi, sottoposta a una fittizia, e oggi collaborazionista, "Autorità nazionale palestinese". La situazione in quest'area è addirittura peggiorata dopo i famosi accordi di Oslo che erano stati presentati come un primo passo per la soluzione della questione.
Per spiegare a chi non lo sa come si vive nel territorio occupato della Cisgiordania, i palestinesi in casa loro non hanno diritto di muoversi liberamente. Per andare da un'area a un'altra, servono speciali permessi o visti rilasciati dall'autorità ebraica. Vi ricordate quando vi lamentavate che non potevate andare dall'amante durante il lockdown (lo dico ai destri, lettori de La Verità che facevano i libertari)? Ecco immaginate che gli israeliani abbia messo il lockdown ai soli palestinesi. Con la differenza che lì le forze di occupazione israeliana, se gli tira il culo, ti sparano contro, o ti arrestano e possono detenerti per mesi, anche per anni, senza processo. (La lotta di Hamas è anche per chiedere la liberazione di questi prigionieri illegali, anche di altre formazioni politiche nemiche di Hamas. I prigionieri palestinesi sono al momento 11mila, contro 40 ostaggi israeliani).
Andiamo avanti. il territorio della Cisgiordania è continuamente diviso e frammentato da strade militari, posti di blocco che tagliano il territorio per cui le aree effettivamente palestinesi sono via via ridotte e non possono comunicare fra loro. In più c'è la questione degli insediamenti dei coloni, che il governo israeliano non contrasta e che va a minare ancora di più la continuità territoriale e la composizione etnica dell'area. Solitamente i coloni sono ebrei ultraortodossi fortemente religioso che credono in un mandato biblico su quei territori e ne hanno fatto un'obbligo di fede (per la verità ci sono passi del Talmud che proibiscono agli ebrei di fare ciò, ma questo ora non ci interessa). Spesso questi coloni compiono i incursioni ai danni di fattorie o proprietà occupate da palestinesi, per forzarne l'allontanamento. I coloni, ricordo, hanno una loro milizia irregolare. Tutto questo non è molto diverso da quello che Hamas ha fatto il 7 ottobre, ma ai lettori di Libero, La Verità, Il Giornale e Il Tempo, non viene mai ricordato.
Se poi i palestinesi della Cisgiordania provano a difendersi, beh ovviamente interviene l'esercito israeliano.
Questo per ricordare lo stato delle cose.
Il punto fondamentale, pre-giuridico direi, è che nel diritto internazionale non è tanto l'osservanza di una risoluzione ONU a motivare l'aspirazione a essere riconosciuti come Stato sovrano, ma il diritto all'autodeterminazione dei popoli, che viene prima della risoluzione delle Nazioni Unite, che semmai ha solo la funzione di implementare gli aspetti tecnici (come ad esempio i confini).
Il punto fondamentale è che Israele viola il diritto del popolo palestinese ad esercitare la propria autodeterminazione, e lo fa occupando militarmente la terra. E questo non ha nulla a che vedere con la risoluzione dell'ONU. Paradossalmente, se anche non ci fosse mai stata una risoluzione ONU, ci sarebbe non di meno una violenza contro il diritto di un popolo all'autodeterminazione.
Ho sentito anche qualcuno dire che lo Stato di Palestina non ha diritto di esistere perché non è mai esistito prima. Dimenticano che anche lo Stato di Israele non è mai esistito prima del 1947. O che neanche la Cecoslovacchia è mai esistita prima del 1919. Dubito che un simile pensiero verrebbe preso sul serio.
Il diritto internazionale è ben altra cosa rispetto ai commenti della domenica dei partigiani su facebook. Il problema è che sfondoni del genere si sentono anche da giornalisti e presunti intellettuali.