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La crisi politica e il "politico"

di Fabio Falchi - 17/08/2019

La crisi politica e il "politico"

Fonte: Fabio Falchi

Solo chi è bischero - ossia pensa di aver capito tutto ma senza avere capito nulla, e i bischeri oggi sono la maggioranza, soprattutto tra gli intellettuali "di sinistra", che leggono la realtà politica con categorie obsolete o comunque "impolitiche" - può non comprendere che se sotto il profilo geopolitico il nemico del sistema neoliberale è soprattutto la Russia (ma anche la Cina ormai è considerata una "potenza maligna") , sotto il profilo politico il nemico del sistema neoliberale è soprattutto il populismo e in particolare la Lega di Salvini .
Il cosiddetto "Capitano" è il classico "animale politico", capace di stabilire un forte contatto con il "popolo" - proprio come vi sono personaggi capaci di "bucare il video" -, senza avvalersi di televisioni o di giornali ma soprattutto usando i social e girando le piazze d'Italia. Solo per questo motivo, il "Capitano" è "antisistema" , indipendentemente cioè da ogni altra considerazione. Ma ovviamente Salvini è "antisistema", nonostante il suo "generico" neoatlantismo e il suo altrettanto "generico" liberismo, anche per altre ragioni.
La sua critica della eurocrazia, il suo comportamento nei confronti dei media mainstream, la sua "apertura" alla Russia di Putin e la sua battaglia contro l'immigrazione irregolare, ma in specie contro le ONG (considerando il ruolo strategico che oggi svolgono diverse ONG, nonché i media mainstream, in quella che non a caso si definisce "guerra ibrida"), lo pongono decisamente in contrasto con il sistema neoliberale, forse più di quanto egli stesso e i suoi collaboratori se ne rendano conto.
Non sorprende allora che il sistema neoliberale veda la Lega di Salvini come un corpo estraneo estremamente pericoloso e quindi da eliminare ad ogni costo. L'attacco a testa bassa contro la Lega , senza precedenti nella storia della Repubblica italiana, viene così condotto non solo da forze italiane (istituzionali e non) ma da forze straniere (istituzionali e non). Salvini dunque sarebbe un fascista (l'Economist lo ha paragonato a Mussolini, in pratica augurandosi che faccia la stessa fine del duce) o addirittura un nazista, un impostore razzista che, secondo la chiesa cattolica, distorce il messaggio cristiano allo scopo di fare strage dei "migranti".
Le reali ragioni del successo della Lega del "Capitano" non vengono quindi nemmeno prese in considerazione, anzi non devono essere prese in seria considerazione, giacché quel che conta è distruggerla, demonizzandola e criminalizzandola.
Limitarsi pertanto ad evidenziare i difetti della Lega e del "Capitano" - un certo dilettantismo e disordine mentale, usare l'accetta laddove sarebbe invece opportuno usare il bisturi, , la mancanza di una strategia politico-culturale coerente e non basata sui principi e sui valori dei propri nemici , la scarsa capacità di trasformare il consenso in autentica "potenza politica" (che porta a compiere mosse errate anche sotto il profilo tattico), ecc. - rischia pertanto di non fare comprendere non solo quali sono i metodi che si impiegano in una guerra ibrida (e come si deve combatterla), ma addirittura che la lotta (geo)politica si configura ormai soprattutto come una guerra ibrida.
Un problema che riguarda soprattutto la stessa Lega se non vuole essere distrutta o comunque gravemente penalizzata dalla sua stessa incapacità di comprendere il Politico.