Quanto vale, elettoralmente, la destra orfana degli Anni 70 e 80? Quella dei campi Hobbit, della creatività, dell’apertura al dialogo? Quella contro il Male Americano, quella che difendeva l’ambiente e sosteneva la Palestina, quella che non si inginocchiava davanti agli Agnelli? Poco o nulla. I sopravvissuti, sempre meno numerosi per ragioni anagrafiche, solo in parte votano ancora e non tutti per il partito al servizio di Washington e Tel Aviv della signora Meloni.
Dunque non solo è comprensibile ma è sacrosanto che i neomeloniani si distacchino da un passato che è stato anche il loro ma non lo è più. È quello che Marcello Veneziani ha definito come “realismo utile per governare”. Forse, però, Veneziani ha sbagliato. Perché realismo significherebbe basarsi sulla realtà. E invece la casta neomeloniana ignora completamente la realtà perché non ne fa parte.
Non è realismo rispondere alla puttanata pluriennale della “pastasciutta antifascista” con la brillante idea del “risotto anticomunista”. Due zoppi non fanno un campione dei 100 metri e due stupidi non fanno un intelligente.
Ma la casta neomeloniana è quella che pensa gli italiani al mare come clienti delle spiagge di Santanchè e Briatore; è quella che crede alla disinformazione del Tg5 su decine di milioni di italiani in vacanza quando sono in trasferta per un fine settimana o solo per una domenica fuori casa; è quella che non vede i bambini che muoiono di fame a Gaza (li ha visti persino il padrone Trump) ma si indigna per un paio di murales di celebrazioni per una senatrice danneggiati da chi non sopporta il genocidio dei palestinesi; è quella che protesta perché i giovani italiani non vogliono lavorare per poche centinaia di euro al mese.
Fuori dalla realtà. Ovviamente liberi di restarci, se tanto l’oppofinzione è quella di Picierno, Bersani, Schlein. Ma non è un bagno di realtà. Solo un nuovo poltronificio, in grado di eccitare gli animi di servi in cerca di padroni. E di poltrone, seggiole, cadreghe, strapuntini. Senza un’idea, senza un progetto che non sia il mantenimento del potere. Per costruire un mondo nuovo? No, per garantire il futuro dei propri famigliari e famigli.