La grande celebrazione dell'insediamento di Biden ci dice molto, quasi tutto, del carattere degli Stati Uniti
di Fernando Pieramatti - 22/01/2021
Fonte: Fernando Pieramatti
La grande celebrazione dell'insediamento di Biden ci dice molto, quasi tutto, del carattere degli Stati Uniti.
Ci dice che la spettacolarizzazione della vita pubblica è insita nella costituzione materiale del paese, ci avverte della tendenza totalitaria della american way of life.
Mettere sullo stesso palco ufficiale i personaggi dello show business con il comandante in capo della più potente e spietata forza armata della storia, è segno di una spregiudicata e calcolata malizia.
Come sono segno di una strumentalità di political corretness, le caratteristiche di genere etniche e culturali delle protagoniste.
Il sistema americano crea e digerisce ogni cosa, per estrarre il succo ultimo, la prima affermazione, la autolegittimazione della sua esistenza: noi siamo l'eccezione della Storia, noi siamo il modello da seguire, noi siamo la luce che rischiara le tenebre del mondo esterno.
La graziosa poetessa che ha recitato il poema in onore di Biden parla di questo, di un futuro edenico che attende la Terra, grazie alla presenza di cotanti reggitori.
Chi non crede a tale aurea prospettiva, chi non gradisce il motto "e pluribus unum", non merita dibattito o contraddittorio.
Ci fanno sapere gli acuti intellettuali americani che nei confronti di questa gente riottosa non c'è che un destino: la guerra e la sconfitta.