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La guerra continua

di Fabio Falchi - 11/09/2022

La guerra continua

Fonte: Fabio Falchi

Dopo lo sfondamento ucraino sembra (meglio essere cauti) che si stia stabilizzando il fronte nel settore di Kupyansk-Izjum.
I russi hanno perso parecchi mezzi ma pochi uomini, e ora (certo in ritardo, ma la coperta russa è corta e quindi se si copre una parte se ne scopre un'altra) stanno allestendo una linea difesa più solida di quella (costituita da un sottile "velo di truppe") che doveva garantire la sicurezza di Kupyansk e Izjum.
Molte comunque sono le bufale diffuse in queste ore dalla stampa ucraina e angloamericana (di cui tutto si può dire tranne che sia obiettiva e affidabile) secondo cui gli ucraini avrebbero addirittura riconquistato l'aeroporto di Donetsk e sarebbero penetrati in forze nell'oblast' di Lugansk (per ora solo alcune pattuglie ucraine si sono spinte fino alla cittadina di Kreminna, nell'oblast' di Lugansk, non certo fino a Lysychansk). Invero l'assalto ucraino a Lyman è stato respinto e gli ucraini ora devono fare pure i conti con linee di rifornimento che si sono assai allungate.
Peraltro, in questa controffensiva i soldati di Kiev hanno subito anche perdite elevate, benché minori di quelle che subiscono da settimane per i loro continui contrattacchi nel settore di Cherson. Difatti, nonostante il silenzio pressoché totale dei media occidentali sulle perdite di Kiev, se dall'inizio della guerra le perdite complessive - morti, feriti, prigionieri - russe sono di circa 80.000 soldati, quelle ucraine, secondo stime attendibili, dovrebbero essere circa il doppio.
Tuttavia, la coperta ucraina è assai più grande di quella russa (dato che Mosca, evidentemente per ragioni politiche ed economiche, in pratica combatte questa guerra usando una sola mano - il che non significa però che i russi combattano con i guanti!).
Innegabile comunque il successo ucraino, e “peggio del buco è la toppa” del ministero della Difesa russo (contro il quale si sono comprensibilmente scagliati anche i "milbloggers" russi) secondo cui l'esercito russo si sarebbe ritirato dal settore di Kupyansk-Izjum (di fondamentale importanza per rifornire i russi nell'oblast' di Donetsk) per concentrare le proprie forze nel settore di Donetsk.
Drammatica, del resto, è pure la situazione della popolazione ucraina ma filorussa di queste zone, che sta fuggendo verso la Russia per evitare di subire la vendetta degli ucraini che, com' è noto, considerano tutti i filorussi dei collaborazionisti, contro i quali quindi qualsiasi violenza sarebbe lecita (ovviamente il regime di Kiev sa di poter contare sul tacito consenso dei media e dei politicanti occidentali, come se i crimini di guerra commessi dai russi, giustificassero quelli commessi dagli ucraini).
Per di più l'Ucraina può contare pure sugli aiuti dell'Occidente, di modo che al regime di Kiev non mancano i soldati, le armi, le munizioni, i mezzi e i denari necessari per continuare a combattere contro i russi.
Insomma la guerra continua, mietendo vittime da una parte e dall’altra, tanto più che i successi ucraini, sebbene (almeno per ora) non siano strategici ma solo tattico-operativi, rafforzano la convinzione degli angloamericani che più che aiutare l’Ucraina a resistere è necessario prolungare la guerra il più possibile, per cercare di infliggere una disastrosa sconfitta militare alla Russia, anche perché, comunque la si pensi riguardo al regime di Putin, le peggiori conseguenze di questa guerra non le subiscono certo gli angloamericani.