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La “scienza” è la versione dei fatti di chi detiene il potere

di Umberto Camillo Iacoviello - 20/12/2021

La “scienza” è la versione dei fatti di chi detiene il potere

Fonte: Sfero

“Di fronte a un’ipotesi scientifica sperimentata, approvata, e infine spacciata dalla maggior parte degli scienziati come verità incontrovertibile, ci sono due sane reazioni che si devono avere: ridere a crepapelle dell’imbecillità di tali scienziati e inorridirsi per la loro arroganza”
Per interpretare i fenomeni di massa occorre utilizzare la chiave di lettura di Marx ed Engels, citazione riproposta fino allo nausea, ma che occorre ripetere anche per la deriva pseudo-scientista degli ultimi tempi. Nel Manifesto del Partito Comunista leggiamo “Le idee dominanti di un’epoca sono state, in ogni momento, soltanto le idee della classe dominante”. Viviamo in una società in cui milioni di persone, con lo slancio creativo di un laccio di scarpe, continuano ad affermare con ostinazione e stomachevole conformismo “io credo nella scienza” (la stessa scienza che in tv afferma “il vaccino funzionicchia” cit. Massimo Galli).
Personalmente vorrei sapere cosa ne pensa Galileo Galilei di chi “crede nella scienza”. Probabilmente oggi anche il padre del metodo scientifico verrebbe considerato un complottista dai talebani del “lo dice la scienzah!” perché lui ha osato opporsi, ma tralasciamo la fantasia. Ci limitiamo a segnalare che “credere” significa ritenere vera una cosa, supporre che sia vera. Si può credere in Dio per fede, si può suppore che esista, ma non si può avere fede nella scienza. Al contrario, credere nella scienza è l’atteggiamento antiscientifico per eccellenza, la trasforma in un dogma indiscutibile. Se la scienza fosse qualcosa di immobile, un monolite calato dall’alto, che non si rinnova, che non rinnega se stessa, fatta di tesi e antitesi, crederemmo ancora al geocentrismo e i medici continuerebbero a praticare salasso e lobotomia. A proposito di quest’ultima, il neurochirurgo Antonio Egas Moniz, ricevette il premio Nobel per la medicina nel 1949 per aver ideato la pratica della lobotomia perché all’epoca quella era la “scienza ufficiale”. Ciò che reputiamo vero oggi, potrebbe essere ritenuto assurdo tra un paio di anni, è sempre stato così.
Sulle idee dominanti di cui sopra, la medicina non fa eccezione. La classe dominante che detiene i mezzi di comunicazione ha imposto la narrazione secondo cui questi sieri funzionano e non provocano danni. L’informazione mainstream -che dovremmo chiamare propaganda- martella con questo messaggio: “Il vaccino è l’unica salvezza”. Sono loro a decidere cosa è giusto e cosa non lo è a prescindere dalla verità. Il martellamento funziona benissimo.
Per fare un esempio pratico: perché a chi mette in discussione questi sieri viene chiesto a che titolo parla, con la solita domanda “tu sei un medico?”, mentre a chi appoggia acriticamente la compagna vaccinale non viene chiesto nessun titolo di studio? Per essere ancora più pratici: perché l’opinione di Selvaggia Lucarelli (che non ha nessun titolo per parlare di medicina) o di una Barbara D’Urso qualunque, mediaticamente vale di più di quella di un premio Nobel per la medicina come Luc Montagnier, virologo di fama mondiale notoriamente contrario a questi sieri sperimentali? Le prime due vengono pagate per recitare un copione ed hanno tutti gli spazi per farlo, Montagnier, nonostante la sua autorevolezza viene ostracizzato perché mette in discussione la narrazione confezionata dall’élite.
Perché avviene ciò? Già nel 1895 l’antropologo Gustave Le Bon in Psicologia delle folle ha scritto “Un individuo può essere messo in condizioni tali che, avendo perso la personalità cosciente, obbedisca a tutti i suggerimenti di chi tale coscienza gli ha sottratta”. Oggi i più si fidano di viro-star che da due anni non ne azzeccano una nemmeno per sbaglio, si contraddicono, affermano tutto e il contrario di tutto. Gli stessi produttori ci avvisano che di questi sieri sappiamo poco, l’amministratore delegato di Moderna Stéphane Bancel ha detto che serviranno almeno 10 anni per vedere gli effetti avversi. Quando vengono toccate le corde emotive, viene sollecitata la paura della morte, viene spenta la ragione e alle persone si può far credere di tutto. Non solo, viviamo nella società del consumo, il consumismo viene prima di tutto, di conseguenza le persone sono disposte a vaccinarsi per potersi divertire, cedono la propria libertà e mettono a rischio la propria salute per divertimento.
La “scienza”, come la storia, è la versione dei fatti di chi detiene il potere.