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Mario Draghi è sceso in terra a salvarci prendendoci a casa uno per uno?

di Davide D'Intino - 26/07/2021

Mario Draghi è sceso in terra a salvarci  prendendoci a casa uno per uno?

Fonte: Davide D'Intino

In questo clima di intolleranza e manicheismo generalizzati, si moltiplicano le citazioni della nota massima di Umberto Eco, secondo cui «i social» avrebbero «dato la parola a legioni di imbecilli»; massima stamani aggiornata da un gentiluomo, ospite della trasmissione "Coffee Break", su la7, con l'epiteto «coglioni», in quanto colpevoli - sì, è una questione morale, da dentro o fuori: i buoni da una parte, i cattivi dall'altra - di fare disinformazione e diffondere notizie false.
Va da sé che gli imbecilli, anzi, i coglioni, sarebbero sempre gli altri, quelli che hanno l'impudenza di non pensarla «come la penso io: io, io, io... Io che sono buono, istruito, ragionevole. Non come quelli là, analfabeti funzionali, pazzi, reprobi, insomma imbecilli, anzi no, meglio, coglioni! Sì, coglioni è l'aggettivo più preciso, qualificante, rende l'idea di cosa siano quelli là», ripetono senza possibilità d'appello e con toni perentori che trasudano, più che disprezzo, odio, gli aedi del monoteismo mediatico, autocollocatisi nel collegio dei probiviri senza la licenza per farlo.
Sono loro, i probiviri, da non contraddire in nessun caso e in nessun modo, pena la macchia di un irrimediabile peccato di lesa maestà, a stabilire cosa abbia dignità di pubblicazione sulle piattaforme telematiche: quando il «popolino», come lo definiscono sprezzanti dalla cornice della loro pedrella, rilancia acriticamente quel che essi pensano, dicono e scrivono, allora si trasforma in Popolo, tutto procede meravigliosamente, il cielo è sempre più blu e le piattaforme telematiche diventano addirittura delle agorà elettroniche, spazi di confronto democratico, espressioni di consapevolezza... naturalmente indotta sempre da loro, gli illuminati, capaci, con la esibizione di una erudizione ricavata dagli atenei più inclini al pensiero critico, di risvegliare le riserve di saggezza popolare assopite dalla demagogia di populisti, complottisti, negazionisti, novax e chi più ne ha (di volgare approssimazione) più ne metta.
La loro è una informazione libera, plurale ed esente da interessi privati. Mica loro fanno ricorso alla più bieca demagogia propagandistica «l'appello a non vaccinarsi è un appello a morire»; mica loro conculcano la libertà di parola «chi ha dubbi sul covid sarà zittito, non avrà diritto di parola»; mica loro creano allarmismo «le riaperture provocheranno 1300 morti al giorno a metà luglio»; mica loro soffiano sul fuoco «i non vaccinati saranno chiusi in casa come i sorci»; mica loro seminano odio «i fattorini sputino sul cibo dei novax»; mica loro diffondono notizie false «le varianti sono provocate dai non vaccinati».
No, non lo fanno. E siccome avete osato pensarlo - se vi azzardate a dirlo «vi veniamo a prendere a casa uno per uno», tanto il Generalissimo ha già la lista -, ora redimetevi, mostratevi resipiscienti e convertitevi al Nuovo Messianismo accodandovi alla nenia e ripetendo: «Mario Draghi è sceso in terra a salvarci, "Perché guariremo è la nostra Bibbia", se ascolteremo i precetti dei televirologici guadagneremo la Salvezza e andremo in Paradiso».