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Omofobi contro cornuti al circo Americano

di Andrea Cometti - 13/10/2016

Omofobi contro cornuti al circo Americano

Fonte: Il Corriere delle regioni


La “grancassa mediatica” su un fuori onda di oltre 10 anni fa del candidato repubblicano Donald Trump è la cartina di tornasole dello squallido livello raggiunto nella campagna elettorale Usa: siamo ormai agli “omofobi” contro “cornuti”, con il bue che dà del cornuto all’asino e due candidati per molti versi invotabili, che favorirà la solita astensione di massa: Obama ha governato con meno di un misero 20% di suffragi ma, si sa, questi sono i “numeri partecipativi” della scuola democratica americana, a cui il resto del mondo si sta velocemente adeguando.

Le novità però, di questo virulento attacco a Trump è che ci si può finalmente e visivamente rendere conto dell’enorme potenza di fuoco a disposizione dei “democratici” del duo Clinton-Obama: presso che totale, ma cosa ben più grave, è la dimostrazione provata di chi sono i veri padroni dei media in Europa e nel nostro Paese. In Italia il coro contro l’omofobo Trump è unanime, con i giornali di regime, mamma Rai e la 7 in testa, ma per assurdo è compreso, nel belante coro di disapprovazione il gruppo Mediaset dell’inarrivabile omofobo nostrano: barbablù Silvio.

Ma all’ormai (si spera) pensionato “omofobo” di Arcore, come al collega americano è bene ricordare che, Bill il marito della Clinton, che non è un sassofonista di New Orleans, ma un ex presidente Usa, come “omofobo” le ha combinate ben più grosse, con un processo per stupro e il famoso caso di Monica Lewinsky, che ha rischiato di stroncare la carriera alla dolce metà della “cerva a stelle e strisce” Hillary.

Ora dopo, una gran risata liberatoria, una doverosa pernacchia rivolta agli “amici” di oltre atlantico e ricordando la famosa massima “guardati dagli amici che ai nemici ci penso io”, sorge spontaneo un quesito: chi cavolo sono questi omofobi? degli alieni sbarcati da chissà quale pianeta o una nuova specie di homo sapiens sconosciuta? Il dubbio, in questa confusione sessuale generale e di arroccamento dei valori e delle identità ad esso collegati, sorge spontaneo. John Fitzgerald Kennedy era allora in realtà un mostro “omofobo”, come gran parte dei suoi colleghi presidenti e tante star del cinema Usa, John Wayne su tutti?

Il caso Marilyn Monroe e i film d’epoca sarebbero lì a dimostrarlo, e da noi da Totò, al mitico neorealismo fino ai cine-panettoni, non è tutta una battuta “omofoba”. Chaplin, addirittura rischierebbe di passare per pedofilo, come l’aitante Anthony Queen, per non parlare del maestro dei maestri “omofobi” Federico Fellini con la povera Giulietta Masina, la cui espressione da “cerbiatta sperduta” ricorda quella della Hillary prossima presidentessa Usa, a cui stando ai giornali, l’unica cosa “sana” rimastagli: sono proprio le corna !

 

Napoleone, Mussolini, Craxi, perfino a modo suo il santo Andreotti con la Magnani e “squillano le trombe Turchetti” il migliore Palmiro Togliatti, sposatissimo leader storico del Pci, beccato dai pompieri romani a letto con una giovane Nilde Jotti, sono tutti omofobi impenitenti?

In anni recenti, Strauss Kahn (presidente della banca mondiale e candidato presidente francese) fu fatto fuori, per un presunto stupro ad una cameriera di colore in un Hotel Usa, fatto rivelatosi poi completamente falso, una montatura creata ad arte, chissà da chi? La Cia sta ancora indagando . . . Una volta per fare fuori un nemico, un concorrente lo si faceva passare per “omosessuale” oggi per “omofobo” i tempi sono cambiati ma, la verità è che in crisi è il ruolo dell’uomo stesso, inteso come maschio classico, con la sua bella dose di testosterone “naturale”. Il potere e il denaro, è vero spesso li trasformano in mostri, ma oggi quale è veramente il limite tra il classico “buon padre di famiglia” e il mostro?  Forse semplicemente mancano gli “uomini veri” da integrare alla massima del tagliente Leo Longanesi: “Non è la libertà che manca, mancano gli uomini liberi” ed appunto gli uomini veri.