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Perché indebitarsi col Mes e non con le nostre banche?

di Paolo Becchi e Giovanni Zibordi - 31/07/2020

Perché indebitarsi col Mes e non con le nostre banche?

Fonte: Paolo Becchi

Non capita quasi mai, al di fuori forse dell’Argentina nei suoi momenti più drammatici, quando era a corto di dollari, che un Ministro delle Finanze dica che rimane senza soldi in cassa, come se lo Stato fosse una famiglia o una azienda a cui nessuno fa più credito e non sa come pagare le bollette. Ma Gualtieri lo ha detto (ai capidelegazione della maggioranza riuniti mercoledì sera per dare via libera alla terza richiesta di scostamento del deficit): ”con altri 25 miliardi di deficit il Mes diventa cruciale per evitare problemi alle casse dello Stato …”

Lo Stato italiano incassa circa 750 miliardi l’anno di tasse, ma grazie al ”lockdown” possono essere 100 miliardi in meno, per cui per coprire il deficit deve emettere quest’anno almeno 100 miliardi circa di titoli in più. Gualtieri dice che 100 miliardi sono anche troppi e non vuole emetterne altri per cui rimaniamo senza soldi in cassa a settembre (se non attingiamo a 34 mld e rotti garantiti dal MES).

Se Gualtieri questo mese emette altri 34 mld di BTP cosa succederebbe di male? Al momento il governo paga di interessi solo 1,1% sui BTP a dieci anni e -0.1% sui Bot ad un anno e quando tiene un asta offre ad esempio 15 miliardi e le richieste sono per 50 miliardi (se guardi le ultime). Se vendi 100 mld titoli in un anno e ne hai già più di 2,000 mld in giro, ma paghi quasi niente di interessi, evidentemente ne puoi emettere anche 30 miliardi di più. Anche perché i titoli austriaci, olandesi e tedeschi fanno perdere più di un 0,6% all’anno e quelli belgi, francesi e spagnoli sono anche loro sottozero. Siamo nell’era dei famosi “tassi negativi” in cui lo Stato non paga, ma viene pagato lui se si indebita.

Si dirà è grazie al fatto che c’è la BCE che I BTP li compra lei quasi tutti quest’anno e dietro la BCE c’è la Germania e altri paesi poco indebitati che fanno da garanzia. E questo governo piace alla Merkel e quindi Gualtieri può dormire sonni tranquilli. “Ah già vedete ora l’Europa vi viene bene. Se fossimo da soli con la liretta ed emettessimo 200 mld di titoli la valuta sprofonderebbe e saremmo l’Argentina…” dice l’imbecille di turno.

La Gran Bretagna ha appena annunciato che prenderanno a prestito 320 miliardi di sterline nel 2020, cioè l’equivalente di 360 miliardi di euro, due volte e mezzo i 140 miliardi di Gualtieri. Quanto pagheranno di interessi su questa cifra enorme ? Zero. Perché la Banca di Inghilterra stampa sterline e li compra lei. La sterlina sprofonda vedendo 360 miliardi di titoli che vengono emessi ? No.

Qualche economista forse dovrebbe spiegare queste banalità a Gualtieri, che va per la verità scusato perché non ha mai lavorato in una istituzione finanziaria, non ha mai dato un esame di economia o scritto un articolo di analisi economica in tutta la sua vita ed è un prof. associato di Storia contemporanea , laureato in lettere moderne, che ha solo fatto politica nel PCI, PDS e poi PD. In Francia, Gran Bretagna e Spagna i suoi colleghi ministri delle finanze hanno frequentato scuole di alta amministrazione come l’ENA, hanno un curriculum in economia con master esteri e lavorato in istituzioni finanziarie.

Prima di sparare cazzate il Ministro delle Finanze avrebbe potuto dare almeno una occhiata al bilancio delle due maggiori banche italiane, Unicredit e Intesa, e notare che hanno accumulato 130 miliardi di cash. L’obbligo per le banche di tenere cash per le esigenze di cassa è l’1% del bilancio e potrebbero operare con 30 miliardi diciamo. Se hanno 100 miliardi in più del necessario che non utilizzano e non guadagnano niente è perché gli italiani hanno portato in banca altre decine di miliardi e la BCE ha dato loro altri 200 miliardi e rotti a tasso di -0,5% perché li prestino. Dato che di prestiti alle aziende ne hanno dati (garantiti dallo Stato e finanziati dalla BCE) solo per 50 miliardi e dato che i mutui li hanno ridotti nell’ultimo anno, il risultato è che le banche italiane sono piene di cash. Parliamo di 200 miliardi circa di euro.

Se quindi il Ministro delle Finanze ha bisogno ora di una trentina di miliardi, invece di rivolgersi ad un fondo “salvastati” come il MES, che alla fine è peggio di un virus cinese, può chiamare gli amministratori delegati delle banche e farsi dare 30 o 40 miliardi senza neanche passare per il mercato e vendere BTP. Enel, ENI, Telecom o Mediaset ottengono prestiti intorno all’1% e visto che le nostro banche sono piene di soldi che non usano lo Stato, se proprio vuole evitare di emettere nuovi BTP per paura dello spread, può farsi dare un normale prestito. Che dite, è un ragionamento troppo difficile per un prof. di storia?