Progresso e conservazione: le questioni filosofiche che azzerano ogni discussione su destra e sinistra
di Riccardo Paccosi - 23/10/2025
Fonte: Riccardo Paccosi
Fra i tanti motivi che fondano la tesi - più volte esposta su questa pagina - inerente alla necessità d'un nuovo pensiero politico che sia antagonista tanto alla destra quanto alla sinistra, ci sono alcune questioni filosofiche legate ai concetti di progresso e di conservazione.
Due questioni che, peraltro, evidenziano il problema di come non esistano, al momento, filosofie alternative a quella neo-liberale e post-umana per ciò che riguarda l'interpretazione dei cambiamenti antropologici in atto.
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1. IL PROGRESSO NON IMPLICA NECESSARIAMENTE GIUSTIZIA SOCIALE
Per ciò che riguarda il pensiero di sinistra, esso contempla l'idea che il concetto di progresso rechi con sé, sempre e comunque, quello di giustizia sociale: così effettivamente è stato, ma così più non è.
Il concetto di progresso riguarda, innanzitutto, un aumento sempre maggiore di potenzialità e capacità e questo può includere anche la diffusione di benessere economico, ma non necessariamente.
L'imminente sostituzione della forza-lavoro umana con quella robotica, per esempio, è a tutti gli effetti un progresso perché aumenta a dismisura la prestazione e la produttività e questo dato non è inficiabile dal fatto che, grazie a tale sostituzione, milioni di esseri umani si trasformeranno in useless class sacrificabile.
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2. GIUSTIZIA SOCIALE VUOL DIRE CONSERVAZIONE
Tutto ciò che è riconducibile a un'idea di giustizia sociale - sanità gratuita, istruzione gratuita, pensione garantita, sostegno alla maternità, sostegno al reddito e all'occupazione - oggi si pone in una prospettiva che è l'esatto opposto di quella progressista, ovvero si tratta d'una prospettiva che implica necessariamente protezione e, pertanto, conservazione.
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3. DIO, PATRIA, FAMIGLIA E... IL NULLA
I principi metastorici di Dio, Patria e Famiglia, nel XX secolo, sono stati cancellati da una serie di trasformazioni legate alle rivoluzioni industriali, all'urbanesimo e a tutte le conseguenze sociali che da tali fenomeni sono derivate.
Quindi, oggi non si pone in alcun modo il problema di fomentare la nostalgia per un passato fatto di gerarchie di classe e di genere che erano divenute insostenibili.
Piuttosto, a due secoli dall'avvento dei Lumi, occorre acquisire come storicamente compresi sia la necessità storica del venir meno dell'ancien régime, sia il fatto che Dio, Patria e Famiglia siano stati sostituiti dal Nulla.
Questo suggerisce l'idea che sarebbe arrivato il momento di pensare quei tre concetti in maniera autonoma, ovvero al di fuori delle specifiche declinazioni che hanno avuto nelle ere pre-moderne.
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4. LA RELAZIONE FRA I VIVENTI CONTRO IL NULLA
Se si svolgesse tale esercizio su di essi, si potrebbe scoprire che Dio, Patria e Famiglia sono concetti aventi a che fare con la relazione, ovvero concetti che esprimono una dinamica estensiva ch'è l'esatto opposto di quella intensiva propria dell'isolamento digitale.
Più specificamente, potremmo scoprire che:
a) Il concetto di Dio, pur trascendente, implica una relazione con tutte le entità viventi, corporee e immanenti.
b) Il concetto di Patria, invece, indica una relazione con lo spazio fisico di convivenza fra gli esseri umani nonché una relazione con le generazioni passate e future.
c) Il concetto di Famiglia, infine, mostra come i temi della connessione corporea fra i viventi (l'amore) e del divenire cosmico generato da tale connessione (riproduzione) risultino trasposti fedelmente all'interno di quel kósmos in miniatura che è per l'appunto la famiglia.
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5. IL NEOLIBERISMO E LA DISTRUZIONE DELLA SPIRITUALITA'
Se da una parte la sinistra è intrappolata nell'aporia di voler continuare a coniugare progresso e giustizia sociale, dall'altra la destra ha la velleità di restaurare i valori tradizionali e spirituali senza però mettere in discussione l'idea di società sottomessa al mercato, vale a dire il neoliberismo.
Sia storicamente che ancor più nell'attuale fase trumpiana, infatti, la destra sposa o avalla il neoliberismo fino al punto d'identificare le storture di quest'epoca - caratterizzata dalla privatizzazione del mondo e dalla riduzione della nuda vita a merce - con una fantomatica attuazione di "comunismo".
In realtà, la sottomissione della società al mercato e l'azzeramento dell'economia pubblica hanno potenziato a dismisura la dissoluzione dei legami generazionali e tradizionali e, soprattutto, le società neoliberali hanno trionfato laddove ogni forma di socialismo reale aveva nello scorso secolo fallito: cancellare completamente la religiosità e la sacralità dalla coscienza collettiva e dall'immaginario pubblico.
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6. NUOVA COMUNITA' CONTRO POST-UMANO
Sulla base di tutto questo, si deve necessariamente concludere che non esiste alcuna "vera sinistra" o "vera destra" alle quali abbia senso sperare di tornare. Sinistra e destra "vere", infatti, si sono modificate nella misura in cui si è modificata la Storia e, quindi, esse sono oggi espressione di un Pensiero Unico che ha come orizzonte la frenesia progressiva del tempo storico in continua mutazione, l'assoggettamento della società alla tecnica e conseguentemente ai principi di calcolo e misurazione propri del mercato, l'assoggettamento della dimensione umana alle macchine.
Il mondo del futuro prossimo, quindi, non sarà diviso fra destra e sinistra, bensì fra chi aspira a una nuova dimensione comunitaria e chi vuole trasformare gli esseri umani in larve digitali; fra chi crede nell'amore come legame fra i viventi e chi invece crede che la coscienza sia soltanto programmazione.