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Quale mente?

di Guido Dalla Casa - 06/04/2024

Quale mente?

Fonte: Simbiosi

Un uccellino molto colorato

   Un uccelletto dai colori vivaci sta picchettando col becco sulla mia finestra. Se apro, scappa e vola via. Peserà 7-8 grammi. Ma ha tutto: cuore, polmoni, piumino, ossa leggerissime, una circolazione del sangue doppia e completa, che gli consente di mantenere una temperatura interna molto alta (talvolta anche 40 gradi quando fuori è sottozero), perché mi sembra stanziale, non migratorio. Il suo cervello, piccolissimo, è però estremamente complesso. Poi ne vedo un altro/a, già, gli uccelli sono quasi sempre in coppia, devono alternarsi nella cova.

 150 milioni di anni fa il mio amico era un piccolo dinosauro affine all’Archaeopteryx, quello che ha lasciato l’impronta delle sue penne su una roccia dell’Europa centrale. Ma il mio uccellino si è trasformato in tempo, ha rinunciato alle zampe anteriori per avere le ali, ha imparato a volare. Altri sauri, divenuti mammiferi, poi Primati, hanno scelto le mani, e quindi non hanno le ali. Fra questi ci siamo anche noi. A molti altri mammiferi invece sono piaciute le zampe anteriori, per correre più forte. Lancio un’occhiata al giardino: lucertole, in febbraio! Queste si sono rimpicciolite in tempo per sopravvivere a quanto è capitato 65 milioni di anni fa. Sono sauri anche loro. Ma non le vedevo qui 50 anni orsono, d’inverno: un tempo in febbraio era troppo freddo, ora il clima è cambiato in pochi anni, e stiamo per avere grossi guai.

 Intanto, in quei Palazzi, o in quelle villette di Davos, stanno pensando al denaro, a far crescere il PIL, alla politica, alla destra e alla sinistra, tutta roba che va bene al massimo per i libri di storia, come le guerre puniche. Insieme al PIL crescono anche le depressioni, i suicidi, la disperazione. A lorsignori non interessa, ma non sanno niente neanche del mio amico uccellino, né della sua lunga storia. Intanto, un Primate di 70 Kg pretende di stare sul Pianeta in 8 miliardi, di continuare a crescere e anche di mangiare carne. “Quelli di Davos” non sanno neppure (o fanno finta) che l’Ecosfera è un Organismo, dove i rapporti numerici fra le cellule o, meglio, i tipi di cellule (come gli umani), non possono variare troppo e così velocemente, pena la fine dell’Organismo.

Caso e selezione?

  Le probabilità che qualche dinosauro abbia messo le ali attraverso “il caso e la selezione” e “la sopravvivenza del più adatto” sono uguali a quelle che tutti questi esseri senzienti siano stati creati così come sono da un Infinitum Ens, come sosteneva Cuvier, cioè quasi-zero. Ma allora perchè quando si parla dell’evoluzione compare sempre il solito Darwin? Con tutto il rispetto per il suo lungo viaggio sul Beagle attorno al mondo e le sue meravigliose osservazioni alle Galapagos.

  Perché abbiamo dimenticato Lamarck? E’ stato il primo, in Occidente, a teorizzare l’Unità della Vita e la trasformazione delle specie. Già, solo perché ipotizzava l’ereditarietà dei caratteri acquisiti, che la scienza “ufficiale” meccanicista ha poi smentito. Ma è stato comunque il primo! Non solo, ma la scienza “ufficiale” ha i suoi dogmi e fra questi c’è l’idea preconcetta che tutta l’eredità biologica venga trasmessa nella materia. Ma chi l’ha detto? Solo perché la scienza meccanicista, quella divulgata, considera reale soltanto la materia. Forse alla nascente civiltà industriale piaceva di più la “lotta per la vita” e la “sopravvivenza del più adatto” di Darwin. Per dare forza all’idea della competizione economica: la molla del progresso? Oggi ne vediamo bene il risultato: solo un possibile prossimo collasso dell’economia conserverà una buona varietà della Vita sulla Terra.

  Alla biologia molecolare piace molto la materia, non riconosce altro, ha come punta l’affermazione di Jacques Monod: “Il nostro numero è uscito sulla ruota di Montecarlo. Niente ha un senso.” Per fortuna, poi sono venute “La Nuova Alleanza” di Prigogine, le sue strutture dissipative e la sua “complessità creativa”.

  L’Universo non è un Orologio, non è una grande Macchina, è un Grande Pensiero. (Eddington e Jeans). Molto di tutto questo era noto in Oriente da più di 3000 anni, ma quasi nessuno se ne è accorto!

Chi sa volare    

L’Oriente, stavolta quello geografico, mi fa venire in mente l’oca indiana: non solo aveva scelto le ali, ma ora le usa per sorvolare l’Himalaya due volte all’anno, riesce ad alzarsi fino a 7000 metri e talvolta anche oltre, ha perfezionato tutto il corpo e la mente per far questo: in Siberia in gennaio o febbraio fa troppo freddo. Deve trascorrere l’inverno nell’area indiana, dove trova anche da mangiare. E intanto vede dall’alto le più grandi montagne del mondo, e due volte all’anno. E la sterna artica? La sterna artica detiene il record per la migrazione più lunga rispetto a qualsiasi altro animale nel mondo, effettuando ogni anno un viaggio dal circolo polare artico al circolo polare antartico. Estate artica, estate antartica, stagioni intermedie in migrazione: 30-40.000 Km all’anno, e forse anche di più, oltre a tutti i voli in loco. Ha usato bene le sue non-più-zampe anteriori, ne valeva la pena. Quell’essere senziente è in grado di alterare il proprio metabolismo e di abbassare la propria temperatura interna per sopperire alla scarsità d'ossigeno. Così vede molto spesso le più grandi montagne della Terra.

Biologi

 Jacques Monod e Rupert Sheldrake hanno avuto la stessa formazione di base, quella biologica: mentre il primo affidava tutto al caso (e alla “necessità”), ecco invece quali dogmi preconcetti attribuisce Sheldrake alla scienza meccanicista, quella divulgata:

-          La Natura si comporta come una macchina;

-          Il complesso energia-materia è rimasto costante da sempre e per sempre;

-          Le leggi della Natura restano invariate;

-          La materia non ha alcun genere di coscienza;

-          La Natura non ha alcuno scopo, né obiettivo;

-          Tutta l’eredità biologica è trasmessa nella materia;

-          Tutto ciò che è nella memoria è registrato come tracce materiali;

-          La mente è un prodotto soltanto del cervello;

-          I fenomeni psichici sono illusioni;

-          La medicina materiale meccanicista è l’unica che funziona veramente.

 

  Tutti questi sono dogmi indimostrabili. Anche il Big Bang, la presunta “nascita dell’Universo” si basa sul dogma n. 3: le leggi fisiche invariate per 15 miliardi di anni. Ma lasciamo cambiare anche loro, come tutto il fluire del mondo! O non sarà per salvare “la Creazione”? Non era più “bella” la creazione continua, cioè non era più accettabile l’Universo stazionario di Fred Hoyle?

  Non lo sapremo mai, solo ci divertiamo un po’.

Quale inizio?

  Chiesero al Buddha: “Maestro, chi ha creato il mondo, le montagne, tutti gli esseri senzienti, le foreste, il mare, il mondo intero?” Rispose l’Illuminato: “Se ti trovi una freccia conficcata nel fianco (la sofferenza), ti chiedi “Chi l’ha tirata? Di che colore è l’arco che l’ha scoccata, o cerchi di toglierla e guarire la ferita?” chiudendo la questione

  Cari meccanicisti, voi spiegate tutto con il caso, e per renderlo più accettabile lo coprite con parole come stocastico, o meglio ancora random, l’inglese copre tutto. Ma nessuno sa di cosa si tratta. La parola caso copre tutto quello che non sappiamo in base a leggi “di tipo meccanico” o comunque materiale. E intanto le sincronicità junghiane, quelle coincidenze significative che avvengono quotidianamente, senza legami di causa-effetto, sono sotto i vostri occhi, che non vogliono vederle. Non vi piace neppure l’ordine implicato di David Bohm. In fondo, anche l’astrologia è una grande sincronicità, fluida e indefinibile come tutti i processi del mondo. Poi vi piacerebbe che la costante di Planck fosse zero, ma non lo è: è piccola, ma è un numero finito.

La teoria dell'ordine implicato contiene una visione cosmica olistica: tutto si collega con tutto il resto. In linea di principio, ogni singolo elemento rivela informazioni dettagliate su ogni altro elemento nell'universo.

  Infine, cari meccanicisti-cartesiani, cosa rispondete ai fatti sotto elencati? Siete commoventi quanto tentate invano di salvare il vostro paradigma cercando le più strampalate ed assurde spiegazioni ad alcuni fatti di questo tipo:

-         gli uccelli migratori ritrovano il loro nido dopo un viaggio di migliaia di km;

-         le tartarughe marine tornano proprio alla spiaggia dove sono nate per deporvi le uova dopo aver vagato nell’Oceano per migliaia di km;

-         i piccioni viaggiatori raggiungono la loro “casetta” comunque la si sposti;

-         le larve delle anguille europee ritrovano il fiume (che non hanno mai visto) da cui sono partiti i loro genitori, dopo un viaggio di oltre 4000 kilometri dal Mar dei Sargassi;

-         le termiti ricostruiscono esattamente il termitaio al di là della schermatura di ogni campo fisico possibile;

-         molti cani percepiscono la morte del/la loro amico/a umano/a a qualunque distanza;

-         gli alberi sono dotati di memoria e provano emozioni (Stefano Mancuso Peter Wohlleben). 

-         …per non parlare di quel pinguino di Magellano, inanellato nella Terra del Fuoco e ritrovato fra i pinguini di Humboldt, sulle coste del Perù, 5000 Km più a Nord. Aveva rinunciato alle ali molti milioni di anni prima, ora sa soltanto nuotare…ma ha percorso 5000 Km!

Fossili intermedi

  Il Neanderthal? Alcuni suoi geni sono ancora dentro di noi, che saremmo i cosiddetti Sapiens. Vuol dire che ci accoppiavamo allegramente, e non eravamo sempre tesi nella “lotta” per sapere chi vince e chi perde. Forse, ogni tanto, litigavamo pure, ma probabilmente meno di oggi.

  Mi è simpatica Lucy, quella femmina di Australopiteco vissuta molto prima, 3 milioni di anni fa, nostra bisnonna, famosa per il fatto che il suo scheletro è stato trovato quasi intero: aveva la stazione eretta e sapeva accendere il fuoco, quindi cucinava. Anche per lei siamo qui a parlarne. Chissà che domande si poneva. Erano simili alle nostre, oppure di più ai pensieri degli scimpanzé di Gombe di cui ci parla l’impareggiabile Jane Goodall:

Nel profondo della foresta di Gombe c’è una spettacolare cascata. Talvolta, mentre gli scimpanzé si avvicinano e il rombo dell’acqua che cade si fa più intenso, il loro passo si affretta, i peli si rizzano dall’eccitazione. Quando raggiungono il corso d’acqua mettono in atto scene magnifiche, alzandosi in piedi, ondeggiando ritmicamente da un piede all’altro, sbattendo le zampe nell’acqua bassa e in corsa, raccogliendo e lanciando grosse pietre. A volte salgono sulle liane che penzolano dall’alto e fanno l’altalena fra gli spruzzi dell’acqua che cade. Questa “danza della cascata” può durare dieci o quindici minuti, dopodiché può accadere che uno scimpanzé si sieda su una roccia, con gli occhi che seguono il percorso dell’acqua. Che cos’è, quest’acqua? Continua ad arrivare, continua ad allontanarsi, eppure c’è sempre.

  Probabilmente gli scimpanzé provano un’emozione simile a una meraviglia o ad un riverente rispetto. Se hanno un linguaggio parlato, se possono discutere delle emozioni che innescano queste magnifiche scene, ciò significa che hanno una religione animistica “primitiva”.

  La cascata è sempre stato il luogo più spirituale di Gombe, e ora sappiamo che era considerata un luogo sacro dal popolo che vi viveva un tempo, un luogo in cui gli uomini-medicina eseguivano cerimonie una volta all’anno. Mi chiedo se non abbiano mai osservato, come rapiti, le danze selvagge degli scimpanzé.                                      

 

  Ma l’Occidente (o la civiltà giudaico-cristiana), anche se ha spesso lasciato il suo preteso Universo-Macchina senza l’Artefice, pensa ancora così:

   Se mettete Dio all’esterno e lo ponete di fronte alla sua creazione, e avete l’idea di essere stati creati a sua immagine, voi vi vedrete logicamente e naturalmente come fuori e contro le cose che vi circondano. E nel momento in cui vi arrogherete tutta la mente, tutto il mondo circostante vi apparirà senza mente e quindi senza diritto a considerazione morale o etica. L’ambiente vi sembrerà da sfruttare a vostro vantaggio. La vostra unità di sopravvivenza sarete voi e la vostra gente o gli individui della vostra specie in antitesi con l’ambiente formato da altre unità sociali, da altre razze, dagli altri animali e dalle piante.

   Se questa è l’opinione che avete sul vostro rapporto con la natura e se possedete una tecnica progredita, la probabilità che avete di sopravvivere sarà quella di una palla di neve all’inferno. Voi morirete a causa dei sottoprodotti tossici del vostro stesso odio o, semplicemente, per il sovrappopolamento e l’esagerato sfruttamento delle risorse.

                             (Gregory Bateson, Verso un’ecologia della mente, Adelphi, 1976)

  La situazione complessiva del mondo oggi è piuttosto grave. Poiché tutto cambia in continuazione, possiamo sempre sperare in un meraviglioso imprevisto