Taiwan: "First-Island-Chain"
di Daniele Dell'orco - 08/06/2025
Fonte: Daniele Dell'orco
Molti si chiederanno: ma la battaglia per Taiwan è davvero così importante? È un'Isola poco più grande della Sicilia immersa tra entità giganti.
Dietro la domanda si nascondono varie risposte possibili. Una di queste si chiama "First-Island-Chain".
Si tratta di un feticcio strategico risalente alla Guerra Fredda: un piano messo a punto dagli Stati Uniti per contenere Cina e Unione Sovietica, creando una barriera marittima fatta di isole strategiche. Questa linea difensiva va da Giappone e Corea a Taiwan, passando per le Filippine fino al Mar Cinese Meridionale, dove Washington ha piazzato basi militari e stretto alleanze in punti nevralgici. L’obiettivo? Impedire a Pechino di estendere la propria influenza militare oltre le sue coste e bloccarne l’accesso agli oceani Pacifico e Indiano, mantenendola confinata nei mari regionali. Per decenni, questa è stata una colonna portante del dominio americano in Asia, garantendo controllo su rotte commerciali e libertà di movimento militare.
Ma oggi lo scenario è cambiato.
La Marina dell’Esercito Popolare di Liberazione (PLAN) è cresciuta in silenzio fino a diventare la più grande al mondo per numero di navi. Negli ultimi anni Pechino ha varato il quintuplo del naviglio degli americani e dal 2016 ad oggi ha messo in mare 3 portaerei.
Ora le acque comprese nella First-Island-Chain non sono più un territorio sicuro per Washington, ma un’area contesa a tutti gli effetti. In più, con la costruzione e la militarizzazione di isole artificiali nel Mar Cinese Meridionale, Pechino ha già iniziato a usare queste acque come piattaforma per proiettare il proprio potere verso gli oceani, esattamente ciò che gli USA volevano impedire.
La situazione, pian piano, si sta ribaltando.
La strategia cinese di anti-accesso e negazione d’area (A2/AD) ha cambiato le regole del gioco: oggi le forze statunitensi non possono più muoversi liberamente nella regione. Con missili a lungo raggio, sottomarini avanzati e una rete di difese aeree, Pechino ha costretto le portaerei americane a restare lontane dalle zone calde. La supremazia militare USA in Asia non è più scontata. E nel caso di "riunione" con Taiwan, lo sarebbe ancora meno, giacché l'isola soprattutto per la conformazione frastagliata della sua costa est, offre la possibilità di creare basi sottomarine che per la flotta di Pechino sarebbero un ulteriore valore aggiunto (già ora, Taipei ne sta implementando almeno una nei pressi di Hualien, per ancorare i suoi nuovi sottomarini autoctoni come l'Hai-Kun).
La First-Island-Chain è stata a lungo una polizza assicurativa per Taiwan.
Ma, venendo meno, ci sarebbe anche una ragione in meno per gli alleati per andare a soccorrerla in caso di attacco cinese.
Col suo settore dei semiconduttori — fondamentale per l’economia globale — esposto ad eventuali blocchi cinesi che avrebbero un impatto a livello globale, Washington può promettere sostegno militare a Taiwan, ma nei fatti può offrire una deterrenza che bisognerà capire quanto sia ancora efficace per scoraggiare le mire del Dragone. Il quale, per la cronaca, continua ad intrecciare sempre di più la propria economia con quella di Taiwan.
"Non è solo una questione geostrategica - dicono qui -. I Paesi che tengono la catena sono tutti democratici. Se cade Taiwan, nemmeno gli altri saranno al sicuro".
In effetti, è ciò che intendeva Shinzo Abe quando diceva: "La sicurezza di Taiwan è la sicurezza del Giappone".
Un meccanismo retorico simile a quello che siamo ormai abituati a sentire in Europa riguardo l’Ucraina.
In un quadrante sempre più influenzato dai traffici con la Cina, la sensazione è che gli americani stiano scommettendo sul fatto che, alla lunga, il modello "nazional-comunista" cinese non riuscirà a persuadere i Paesi dell'Indo-Pacifico, disposti sì ad alimentare le proprie economie grazie all'indotto cinese, ma pure a resistere più possibile per mantenere lo status quo importato via Washington.
Ma certo, le recenti mosse USA in Afghanistan e in Ucraina non rendono l'influenza americana così granitica come una volta.
A meno di un crollo cinese, la longa manus americana nella regione frutto della vittoria nella Guerra del Pacifico si sta accorciando sempre di piu.