Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Tecnoambientalismo funzionale al potere

Tecnoambientalismo funzionale al potere

di Enrico Caprara - 13/03/2021

Tecnoambientalismo funzionale al potere

Fonte: Il giornale del Ribelle

 Essendo, già da molto tempo, vaccinato contro la propaganda, resto immune alle proclamazioni di economie verdi, grandi riassetti, salvaguardie dell'ambiente eccetera. Il fatto che questa forma di economia si prospetti come "verde" significa poco, si trattasse pure di una disposizione autentica. Il senso primario - che resterebbe intatto - di questa forma di economia, del "sistema industriale delle merci", è togliere alle persone la capacità di soddisfare da sé i propri bisogni, realizzando in questo modo una condizione di dipendenza e di sottomissione. Realizzando cioè una situazione di Potere. La prospettiva tecnoambientalista, come tutte le prospettive tecniciste, è assolutamente funzionale al Potere del Denaro. Per motivi "ecologici" si viene obbligati, come individui o come collettività, ai nuovi prodotti messi in commercio; bisognerà quindi, come individui o come collettività, disporre del denaro per acquistarli; bisognerà "smaltire" i vecchi prodotti (e in realtà, le nuove produzioni più complesse determineranno maggiori inquinamenti); bisognerà far fronte alle necessità monetarie derivanti, magari con indebitamento pubblico. Non c'è nessuna tecnica che possa "mettere a posto le cose": il Potere, qualunque veste tecnica voglia indossare, produrrà sempre distruzione.

Il Potere non è peraltro un'invenzione recente. È una possibile perversione connaturata all'essere umano. È il disporre delle vite altrui, per dei vantaggi pratici ma anche per una malata gratificazione di per sé. L'atteggiamento di Potere può benissimo emergere fra persone dei livelli sociali più bassi. Succede che possedere una qualche conoscenza, anche banalmente tecnico-pratica, si sfrutti subito in posizione di Potere. Il Potere è una lusinga molto forte. Magari si parte per contestarlo, e via via l'àmbito contestativo si trasforma in una struttura di Potere.

Considerando il Potere più a grandi linee, in relazione ai rapporti fra i gruppi sociali, bisogna dire che il Potere non nasce certo nell'attuale forma di civiltà e in questi modi. In passato si poteva realizzare con altre forme, magari più direttamente politico-burocratiche. Nel corso della Civiltà Occidentale si è andato attestando uno strumento di Potere subdolo e molto efficace: il denaro. La connotazione di questa civiltà come civiltà di Potere (del Denaro) si è andata rafforzando via via. Ancora nel XIX secolo la visione del Mondo dominante, diciamo l'Ideologia Borghese, e la classe sociale dominante, la Borghesia, potevano vedersi come caratterizzate da una certa buona fede, da una convinzione che il procedere delle cose secondo la direzione borghese avrebbe portato una prosperità generale. Una prospettiva che si sgretolò già alla fine dell'800, come molti artisti e qualche filosofo compresero lì per lì. Al suo posto subentrò il Capitalismo e i capitalisti, come fatto e posizioni di puro Potere (del Denaro). È ciò con cui abbiamo a che fare noi ora. (Se non che, a questo punto, il Sistema di Potere cerchi di passare alla Tecnica come proprio strumento principale.) Volendo perciò "riassettare" in maniera sana, ci sarebbe allora da ricostituire la forma della civiltà, fondandola sulla consapevolezza e l'indipendenza delle persone e delle piccole comunità, che abbiano diritto ad una quota di territorio e risorse naturali per condurre la propria autosussistenza, senza invadenze della tecnica complessa e fuori controllo, del mercato-denaro, della burocrazia e del Potere. Dubito che "dall'alto" andranno in questa direzione. Mi sembra più probabile l'avanzare del processo disgregativo, con la formazione di "vuoti interni" nel Sistema, dove poter realizzare alternative di fatto sia a livello personale che di gruppi. In queste condizioni sarà opportuno determinarsi una specie di "membrana di protezione" intorno al nucleo di alterità, la quale conduca gli inevitabili rapporti con l'esterno in quanto Sistema, preservando l'interno da contaminazioni.