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Un vuoto senza fondo

di Matteo Brandi - 02/11/2022

Un vuoto senza fondo

Fonte: Matteo Brandi

Lo so che ti rode. Si vede. Sprizzi bile da tutti i pori, non riesci a trattenerti, stai per esplodere.
Ma ti capisco. Per due anni la tua vita ha avuto un senso, uno scopo, un obiettivo. Sei sempre stato un mediocre e improvvisamente, come un dono dal cielo, è arrivata la guerra alla pandemia. E non ti è parso vero: era la tua grande occasione per fare qualcosa, per riempire finalmente le tue giornate. Non potevi perderla. No.
Il compito era semplice, alla portata di tutti: bastava eseguire ciò che ti veniva ordinato e farlo nella maniera più zelante possibile. Chiudere gli occhi e rispondere "sissignore", spegnere il cervello e scattare sull'attenti. Non era forse la tua vocazione? Che gioia!
Così sei diventato il migliore dei peggiori. Hai goduto del lockdown sperando nel profondo che non finisse mai. Hai girato con la mascherina anche quando ti trovavi da solo al parco. Hai trasformato la FFP2 nella tua coperta di Linus. Hai consumato tonnellate di amuchina, in macchina, bloccato nel traffico, sfregando le mani fino a consumarle. Hai appeso alla finestra lo striscione "andrà tutto bene!", hai ballato al balcone, hai messo il fiorellino nella tua foto profilo, hai applaudito e ti sei commosso, oh quanto ti sei commosso, davanti ai Tik Tok degli infermieri. La televisione, ma che dico, il mondo intero ti diceva che eri bravo, bravissimo, eccezionale, il cittadino modello del futuro.
Ma c'era quel tuo amico, quel tuo vicino, quel tuo parente... che proprio non ne voleva sapere. Quanto lo hai odiato. Tu rilanciavi i bollettini dei contagi e lui parlava d'altro. Tu eri in fila per l'ennesima dose di tranquillità a tempo e lui continuava a vivere. Tu tremavi e lui no. Che affronto, che fastidio, che nervi!
Così gli hai dichiarato guerra, a quel bastardo. Lo hai denunciato, lo hai infamato, lo hai ostracizzato in ogni modo, sul posto di lavoro, in famiglia, ovunque. Potevi augurargli la morte e nessuno ti diceva niente, anzi, venivi lodato da quel bravo conduttore che sapeva tutto, da quel simpatico influencer che aveva tanti follower e da quell'esimio dottore che non sbagliava mai. Quando scannerizzavano il tuo QrCode e appariva quella spunta verde era ogni volta un piacere immenso. Una carezza dall'alto.
Invece il nemico osava scendere in piazza e rivendicare il diritto al lavoro. Folle! Il mondo ormai apparteneva a quelli come te, non a loro, a quei NoV**, populisti, fascisti, irresponsabili, seguaci dell'antiscienza. Le sapevi tutte le etichette e non gliene negavi una, a quei maledetti.
E poi cos'è successo? È successo che quel tuo conoscente è rimasto in piedi. Imperterrito, come una scogliera imponente battuta senza sosta dalle onde. Perché non è crollato? Perché è ancora lì? Non doveva andare così!
Intanto il virus spariva dalle prime pagine. E ritirandosi scopriva il vuoto della tua esistenza. Un vuoto senza fondo che credevi, inutilmente, di aver riempito.