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I popoli nativi sul fronte del clima

di Paola Desai - 25/04/2007


 

Le popolazioni Inuit che abitano nell'Artico sono forse quelle più vulnerabili: con lo scioglimento dei ghiacci diventa difficile pescare, per non parlare dello scioglimento del permafrost, la terra ghiacciata, che lascia case e strade come fossero senza fondamenta. Risentono dei cambiamenti del clima anche gli isolani del Pacifico, che vedono le barriere coralline morire e i piccoli atolli scomparire nei mari che si stanno alzando. E i nativi dei Caraibi, che vedono passare uragani sempre più frequenti. O le tribù native del Borneo che vedono la foresta pluviale prendere fuoco. E i tibetani, che vedono sciogliersi i ghiacci eterni delle montagne più alte del mondo. Insomma: il cambiamento del clima minaccia direttamente molte delle popolazioni native rimaste sul pianeta, che quindi hanno cominciato a chiedersi che fare. Di questo ha trattato un simposio internazionale tenuto alla Oxford University (il 12 e 13 aprile; ne riferisce il notiziario Environment News Service). I partecipanti rappresentavano organizzazioni di popoli nativi di tutto il mondo, con un punto in comune: tutti abitano regioni dove l'impatto del cambiamento del clima è già reale e visibile, e minaccia direttamente popolazioni indigene che ora si chiedono che fare, con urgenza, per evitare conseguenze catastrofiche. Il simposio aveva uno scopo immediato: stabilire una comunicazione tra popoli nativi e con scienziati e decisori politici. «Sia i ricercatori etno-ecologi, sia i popoli nativi stessi, hanno bisogno urgente di confrontare ricerche sull'impatto del cambiamento del clima e su come affrontarlo», ha sintetizzato uno degli organizzatori del Indigenous people's Symposium, Jan Salick, ricercatore presso il Environmental Change Institute di Oxford. «I popoli indigeni devono essere integrati alla discussione sul clima e alla formazione delle decisioni politiche».
Molti hanno sottolineato la natura sfaccettata del cambiamento del clima, nei suoi diversi impatti e soprattutto nelle sue interazioni con altri processi come la perdita di biodiversità, la frammentazione degli habitat naturali, l'emarginazione di popolazioni native e l'insicurezza che ne deriva. Sono state presentate ricerche specifiche sull'impatto del cambiamento del clima sui nativi del Pacifico, sud-est asiatico, Americhe, regione himalayana, Africa e Europa: ovunque vi siano popolazioni indigene che dipendono per la loro sopravvivenza da risorse naturali minacciate dal riscaldamento dell'atmosfera. Con una sottolineatura polemica, perché il recente rapporto del Ipcc (Comitato intergovernativo sul cambiamento del clima) cita «l'impatto negativo ... sui modi di vita indigeni tradizionali» solo nella regione polare: ma secondo gli etno-ecologi di Oxford tutte le popolazioni indigene «si trovano sulla linea del fronte più vulnerabile al cambiamento del clima». Benché sparse in diverse regioni, e molto diverse per culture, tutte «fanno fronte a un immenso pericolo collettivo», dicono. È il messaggio principale uscito dal simposio. Pablo Eyzaguirre, del centro di ricerche agricole Bioversity International, ha fatto appello a che «le comunità indigene e tradizionali siano sostenute nel loro adattamento a vivere in aree marginali ed ecosistemi di frontiera. Dobbiamo rispettare gli ecosistemi «cuscinetto», che forniscono mezzi di sopravvivenza, spazi sacri e zone di passaggio alle popolazioni tradizionali».
Molti infatti hanno sottolineato il ruolo delle popolazioni indigene e locali nel conservare e rafforzare gli ecosistemi. Molte organizzazioni di popoli nativi hanno mostrato quanto i loro saperi tradizionali possono aiutare a mitigare l'impatto di disastri naturali - dalle mangrovie che assorbono la forza delle onde di marea, alla capacità di migrare da un habitat all'altro, o di variare le varietà coltivate per evitare il fallimento dei raccolti.
Un confronto terminato con l'appello a restare in contatto, costituire reti, e dare più visibilità alla sorte delle popolazioni native nelle sedi internazionali di dibattito sul cambiamento del clima.